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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Educazione civica nelle scuole, la Bassa Romagna aderisce alla proposta dell’Anci

La proposta di legge è stata consegnata alla cancelleria della Corte di Cassazione con seguente pubblicazione in Gazzetta ufficiale; successivamente si procederà con la raccolta di almeno 50mila firme per la presentazione in Parlamento

I nove sindaci dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna sostengono la proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione dell’educazione alla cittadinanza nelle scuole di ogni ordine e grado, fatta propria dall’Anci Emilia-Romagna. La proposta di legge mira a reintrodurre l’educazione civica come disciplina autonoma con propria valutazione, nei curricula e nei piani di studio, affidandone l’insegnamento a docenti abilitati. In particolare, la proposta si pone il duplice obiettivo di formare i giovani cittadini al senso di responsabilità e al rispetto reciproco e di promuovere lo sviluppo civico e il valore della memoria.

Tutto ciò con l’obiettivo di lavorare alla formazione di “cittadini consapevoli” partendo dai banchi di scuola con lo studio della Costituzione, degli elementi di educazione civica, dello studio delle istituzioni dello Stato e dell’Unione europea, dei diritti umani, dell’educazione alla legalità e dell’educazione ambientale. “L’educazione civica non sarebbe una presenza nuova nelle nostre scuole e come territorio siamo già impegnati nel dare il nostro contributo alla formazione di cittadini consapevoli dei propri diritti e doveri - ha sottolineato il presidente dell’Unione Luca Piovaccari -. Penso per esempio alle Consulte dei ragazzi, per le quali i Comuni della Bassa Romagna sono stati tra i primi ad attivarsi. Dunque non possiamo che essere favorevoli a una proposta che vuole rafforzare questa educazione promuovendola a materia scolastica, per permettere ai giovani di avvicinarsi alla nostra Costituzione e a tutti i principi che contiene: il principio di eguaglianza con le sue declinazioni più urgenti quali quella del contrasto alla disparità di genere e di etnia, nonché il principio di legalità”. La proposta di legge è stata consegnata alla cancelleria della Corte di Cassazione con seguente pubblicazione in Gazzetta ufficiale; successivamente si procederà con la raccolta di almeno 50mila firme per la presentazione in Parlamento.

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