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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Giornata di mobilitazione contro l'abusivismo commerciale

Confcommercio ha deciso di organizzare per lunedì 11 novembre una giornata nazionale di mobilitazione sull’abusivismo commerciale e la contraffazione per denunciare – dati alla mano – l’entità e le conseguenze sull’economia reale

Confcommercio ha deciso di organizzare per lunedì 11 novembre una giornata nazionale di mobilitazione sull’abusivismo commerciale e la contraffazione per denunciare – dati alla mano – l’entità e le conseguenze sull’economia reale di questi fenomeni che, di fatto, rappresentano una vera e propria concorrenza sleale che altera il mercato e continua ad alimentare l’economia sommersa.

In questo contesto, l’11 novembre, alle ore 11,15, dopo il collegamento in diretta con la sede nazionale alle ore 10.30, Confcommercio provincia di Ravenna svolgerà, presso la Sala Bini (Via Oriani 14 - Ravenna) un’iniziativa locale a testimonianza del fatto che, in una fase in cui la crisi non accenna ad allentare la morsa sulla nostra economia e continua a colpire indistintamente tutti i territori e tutti i settori produttivi, le imprese dei nostri settori di rappresentanza, già messe a dura prova dal crollo dei consumi, da una pressione fiscale insostenibile e da una carenza cronica di liquidità, risultano ulteriormente indebolite anche per effetto dei fenomeni legati alla criminalità, alla contraffazione, all’abusivismo e, più in generale, a tutte le forme di illegalità diffuse nel sistema produttivo.

Programma dell’iniziativa a Ravenna - 11 novembre ore 10.00

Luogo: Sala Bini Confcommercio Ravenna - Via Oriani 14 - Ravenna

Ore 10.20 - Saluto del Presidente provinciale Confcommercio Ravenna Graziano Parenti

Ore 10.30 - Diretta Streaming da Roma del Presidente Comnfcommercio Sangalli, del Ministro dell’Interno, del Ministro per lo sviluppo Economico, della Guardia di Finanza.

Ore 11.15 - Intervento del Prefetto di Ravenna Bruno Corda

Ore 11.45 - Conclusione del Presidente provinciale Confcommercio Ravenna Graziano Parenti

Quattro imprese del terziario su cinque (l’82,4%) si sentono colpite dai meccanismi commerciali fuori dalle regole. In particolare, oltre la metà delle imprese del terziario si ritiene danneggiato in modo più o meno grave dall’azione dell’illegalità (il 37,3% delle imprese “molto” o “abbastanza” danneggiato e il 20% “mediamente” danneggiato), mentre soltanto il 17,6% afferma di non sentirsi toccato dal problema.

Oltre un terzo delle imprese (il 34,9%) segnala l’acuirsi dell’illegalità rispetto a tre anni fa nel territorio in cui opera, mentre soltanto per il 7,2% i fenomeni illegali sono diminuiti. Per il 57,9% l’intensità sarebbe rimasta invariata. Il saldo tra gli imprenditori che considerano i fenomeni illegali in aumento al netto di coloro che lo ritengono in flessione è pari a +27,7%.

Gli effetti prodotti dall’illegalità hanno un impatto profondo ed esteso sulle performance e la competitività delle imprese. Per il 75,3% delle imprese del terziario l’azione dell’illegalità, in tutte le sue forme, in primo luogo genera concorrenza sleale o riduce i ricavi e il fatturato a causa delle “mancate vendite”. Proprio a causa della concorrenza sleale di coloro che, operando illegalmente, non sostengono i costi delle imprese in regola, il 13,6% delle imprese dichiara di dover rinunciare ad assumere nuovi addetti o, in qualche caso, a mantenere i livelli occupazionali attuali. Inoltre, l’impatto negativo dell’illegalità in termini di mancate vendite o di riduzione delle vendite per le imprese è generalizzato, prescindendo dal luogo, dalle dimensioni e dal settore in cui operano.

Tra i meccanismi commerciali “fuori dalle regole” ritenuti in qualche modo più gravi e pericolosi le imprese del terziario indicano soprattutto la concorrenza sleale di coloro che vendono prodotti o servizi senza le necessarie autorizzazioni.

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