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Cronaca

30 anni fa il sacrificio di Miserocchi e Pasi: ricordate le due Guardie venatorie

Il 5 febbraio 1989, una domenica di nebbia fitta, venivano assassinate le guardie venatorie Guglielmo Miserocchi (44 anni) e Ivano Pasi (31 anni), in servizio nei pressi di Fosso Ghiaia

Il 5 febbraio 1989, una domenica di nebbia fitta, venivano assassinate le guardie venatorie Guglielmo Miserocchi (44 anni) e Ivano Pasi (31 anni), e veniva gravemente ferita una loro collega. Erano tutti e tre in servizio di vigilanza sul territorio, nei pressi di Fosso Ghiaia. Il bracconiere, Verano Ricci, privo di licenza, per nascondere una folaga abbattuta, li uccise barbaramente. La collega si salvò fingendosi morta.

Martedì mattina i due dipendenti che persero la vita assolvendo il proprio dovere sono stati ricordati in una sala consiliare gremita. Erano presenti i familiari delle vittime e rappresentanti di altri Comandi di polizia provinciale e municipale della Regione Emilia-Romagna. “Commemorare insieme ai familiari e alla collega sopravvissuta, i dipendenti della Polizia Provinciale caduti in servizio 30 anni fa – ha detto il presidente della Provincia Michele De Pascale - significa testimoniare quei valori che restano il punto di riferimento per ogni agente della Polizia Provinciale. Ma non solo. Affidiamo ogni giorno la nostra sicurezza a persone come loro, perché sappiamo che compiranno il proprio dovere fino in fondo. L’impegno che gli appartenenti alla Polizia Provinciale di oggi dedicano, giorno e notte, al raggiungimento degli obiettivi, è lo stesso che animava Miserocchi e Pasi. Il sacrificio delle nostre due guardie venatorie non è stato inutile; è diventato un simbolo per tutta la comunità provinciale. Guglielmo e Ivano compivano il proprio dovere ogni giorno perché fossero rispettate le leggi e le regole che la tengono unita e su cui si basa la nostra convivenza civile. Grazie ai familiari e ai colleghi, il loro ricordo è sempre vivo in tutti noi.”

Guglielmo Miserocchi, nato il 26 aprile 1945, in servizio con incarichi temporanei in qualità di guardia caccia-pesca della Provincia dal 1 agosto 1970, fu nominato in ruolo nel 1973. Profondo conoscitore dell'ambiente venatorio, per l’impegno totale con cui si dedicava al lavoro più volte aveva ricevuto dall'ambiente del bracconaggio, insulti, minacce e, in qualche occasione, anche veri e propri atti intimidatori. Miserocchi, che nel corpo delle guardie provinciali era sicuramente uno dei più esperti, veniva giudicato da tutti un grande esperto degli ambienti naturali ravennati e della fauna selvatica. Per lui stare in valle era una scelta di vita: ricordiamo tra i suoi impegni del tempo libero l'attività di apicoltore, ma soprattutto la scelta di costruirsi una casa nella Valle Furlana, lungo l'argine del Reno.

Ivano Pasi, 31 anni compiuti il 25 gennaio 1989, stava terminando la propria nuova abitazione ed era ormai prossimo al matrimonio. Apparteneva all'ultima generazione dei guardia cacciapesca provinciali: nominato in ruolo, in qualità di vigile itticovenatorio il 26maggio 1987, Ivano Pasi aveva subito dimostrato grandi capacità e conoscenza degli ambienti naturali. Profondamente preparato, sia sul piano dello studio che dell’esperienza diretta, conosceva tutta la fauna selvatica, ma tra le sue doti c'era anche la capacità di apprendere dai colleghi più anziani ogni consiglio e insegnamento del mestiere. Per questo ragazzo l'ambiente vallivo era qualcosa di più di un posto di lavoro. Se trovava in valle animali feriti e bisognosi di cure li raccoglieva ed era disponibile a portarli a casa e curarli a proprio carico.

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