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Cronaca

"A casa in elicottero?" L'odissea di due famiglie di Marina di Ravenna

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Sono già trascorsi ben sette mesi dalla mia segnalazione e ancora non è stata dipanata la matassa degli alberi davanti ai passi carrabili, in via Vecchi a Marina di Ravenna. Dopo svariati sopralluoghi, sembrava che gli errori commessi, a vari livelli, fossero in via di soluzione. Neanche per idea. È stato necessario l'ennesimo sopralluogo del servizio ambiente, del servizio strade, del servizio gestione urbanistica, dell'agronomo nominato dal lottizzante, dell'impresa incaricata dei lavori e il direttore degli stessi. Questo spiegamento di tecnici dà l'idea che, le poche volte in cui l'amministrazione vuol fare sul serio, ce la mette tutta. Anche troppo, oltreché troppo tardi.

Eppure, si trattava, semplicemente, di decidere in che modo eliminare gli ostacoli che impediscono ai malcapitati cittadini, titolari dei passi carrabili a pagamento, di entrare in casa loro e uscirne con l'auto. Origine dell'impedimento i lavori di riqualificazione effettuati 11 anni dopo che il Servizio Progettazione Urbanistica del comune ne aveva redatto il piano, senza tener conto che, nel frattempo, lo stato dei luoghi sarebbe prevedibilmente mutato. Ma a cosa è servito questa montagna di tecnici, se già dall'inizio di tali problematiche era noto a tutti gli addetti ai lavori quale sarebbe potuto essere il danno minore, cioè sostituire i due pini con uno nuovo, con una circonferenza di circa 60 cm, al centro dei due passi carrabili? In questo modo viale Vecchi, nel giro di qualche anno, riacquisterebbe quel pregio che la farraginosa macchina comunale sta mettendo a rischio e non sarebbe ulteriormente deturpato più di quello in cui è stato ridotto, causa un ripiego per venire a capo di un errore: aiuole rettangolari, quadrate, romboide, tonde. È servito, sembra, a partorire un topolino: togliere solo un pino e piantarne allo stesso posto un altro di minore circonferenza, circa 20/25 cm. Risibile, perché, negli anni, si ripresenterà la stessa situazione di oggi.

La procedura amministrativa seguita ha peraltro aggiunto perplessità. Il Comune ha inoltrato la richiesta di parere al Consiglio territoriale del Mare sui lavori da farsi come pervenuta dai titolari dei passi carrabili, che però lo hanno smentito, affermando di essere stati indotti dal Comune a presentarla. A questo punto il consiglio territoriale si è praticamente dichiarato fuori dai giochi, da un lato riconoscendo la grave difficoltà dei residenti ad accedere alle proprie abitazioni, dall'altro dichiarando, in via di principio, che la soluzione non deve prevedere l'abbattimento degli alberi e concludendo la propria risposta così: deve essere adottato, come estrema soluzione, l'abbattimento dei due pini e il relativo inserimento di una sola aiuola in zona centrale con un nuovo pino. Insomma, una farsa. Possibile che nessuno si sia posta la domanda che non si tratta di speculatori, ma di due famiglie che, per causa del Comune stesso non riescono di entrare e uscire con l'auto dalle proprie abitazioni, rivendicano il sacrosanto diritto di poter utilizzare il passo carraio che pagano?

Pasquale Minichini - Lista per Ravenna

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