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Cronaca

Aborti 'dirottati' in ospedale: "La causa non è l'obiezione di conscienza, ma un ingorgo di parti programmati"

Il sindaco risponde così all'interrogazione del capogruppo di Ravenna in Comune, Massimo Manzoli, sul caso di alcune donne che per l'interruzione volontaria di gravidanza sono state "dirottate" dall'ospedale di Ravenna a quello di Lugo

"Un problema organizzativo e non etico. Il tema dell'obiezione non è da ostacolo" a Ravenna per l'interruzione volontaria di gravidanza. Il sindaco Michele De Pascale risponde così, martedì in Consiglio comunale, all'interrogazione del capogruppo di Ravenna in Comune, Massimo Manzoli, sul caso di alcune donne che per l'interruzione volontaria di gravidanza sono state "dirottate" dall'ospedale di Ravenna a quello di Lugo.

"Non può essere facoltà dell'azienda decidere come erogare questo servizio", sottolinea. I tempi sono "stretti" e "i ginecologi obiettori rallentano la procedura". Nessun problema del genere, replica il primo cittadino. Per i tre reparti di ginecologia di Ravenna, Lugo e Faenza, fusi in un'unica unità complessa con un solo primario, spiega, si va verso una "specializzazione" nell'attività dei punti nascita. Faenza e Lugo non sono idonei per i parti cesarei programmati, a più elevato rischio complicanze. Che ora si fanno solo a Ravenna. Così l'aumento dei parti dovuti ai trasferimenti ha congestionato la sala operatoria del Santa Maria delle croci. Dunque, ribadisce De Pascale, "non c'è un problema di numero di medici non obiettori, ma di sale operatorie". Su ginecologia c'è stata una "ripercussione molto forte, sono stati rinviati molti interventi chirurgici" e si è verificata "l'impossibilità, oltre alle sedute programmate, a dare carico ad altri casi in emergenza". Così, ammette, "è successo che sia stato consigliato, a volte in maniera al limite della convinzione, dell'opportunità di andare a Lugo per tempi più brevi". Comunque, sottolinea il sindaco, "la pratica dei trasferimenti non è condivisibile per questo servizio, anche per il rischio di lanciare un messaggio ambiguo". Ora, conclude, "c'è stato il decongestionamento e il problema al momento è totalmente risolto. Il servzio ivg è garantito a Ravenna. Anche di tipo farmacologico". E c'è pure una struttura privata. Sia come sia è "preoccupante un disservizio così grave per un problema logisitco-organizzativo", tira le fila Manzoli. (fonte Dire)

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