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Cronaca

'Acque torbide' per la piscina comunale: da luglio senza gestore

Martedì il consiglio comunale, su richiesta della totalità dei gruppi di opposizione, ha discusso sul futuro della piscina comunale, di cui a lungo si è parlato negli ultimi mesi

Martedì il consiglio comunale, su richiesta della totalità dei gruppi di opposizione, ha discusso sul futuro della piscina comunale, di cui a lungo si è parlato negli ultimi mesi. "Doveva essere il momento del confronto e dei chiarimenti sul futuro della piscina e così è stato - spiega il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli - Speravo fosse anche il momento di ridare limpidezza e trasparenza alle acque della piscina, ma questo non è avvenuto. Partiamo con l’unica nota positiva: l’assessore allo sport Roberto Fagnani per l’ennesima volta sul tema piscina ci ha messo la faccia, ammettendo le proprie colpe (magari non direttamente sue o dei suoi predecessori?) e abbandonato dal proprio sindaco. Finite le notizie positive, è essenziale entrare nel cuore della vicenda. Fin da quando uscì la notizia della proposta di “project financing” di ArCo Lavori che prevedeva la demolizione della attuale piscina, la realizzazione di nuovo centro (mantenendo le sole vasche esistenti con una riduzione della metratura della parte natatoria in fase di una grande fetta commerciale) esprimemmo tutte le nostre perplessità in maniera forte e netta. Organizzammo un incontro pubblico con il Gruppo Misto e La Pigna e fummo colpiti felicemente dalla presa di posizione, successiva, della grande maggioranza delle società sportive che bocciavano quel progetto. A quel punto la Giunta non poté che fermarsi e, dopo aver approvato la delibera, per bocca del sindaco ha sospeso la sua discussione in consiglio comunale".

"Dopodiché sono passate lunghe settimane, fino al comunicato di inizio maggio del sindaco che affermava "in questi giorni abbiamo analizzato il tema e fatto approfondimenti tecnici che ci hanno permesso di individuare un'area confinante con l'attuale piscina di via Falconieri, in grado di andare incontro alle esigenze manifestate dalle associazioni sportive nel dibattito sulla riqualificazione dell'impianto. Sarà possibile costruire una nuova vasca olimpionica di 50 metri a dieci corsie, da aggiungersi alle altre due vasche da 50 e 25 metri esistenti all' interno della piscina comunale. Il tutto senza dover interrompere l'attività delle società sportive e degli utenti abituali dell’impianto. Stiamo valutando come questa ipotesi progettuale possa coniugarsi con quanto previsto da Arco Lavori nella proposta di project financing e siamo molto soddisfatti di questa soluzione, che porteremo presto all’attenzione del consiglio comunale" - prosegue il consigliere d'opposizione - Martedì sono, in realtà, emerse questioni molto diverse dal comunicato. La Giunta Comunale ha approvato una nuova delibera il 21 maggio 2019 con la quale chiede ad Ar.Co Lavori modifiche al progetto per implementare gli attuali spazi d’acqua e consentire almeno in parte la fruizione della piscina senza interruzione di lavori. Quindi la realtà dei fatti è che gli atti smentiscono la dichiarazione del sindaco: da nessuna parte si parla chiaramente di nuova vasca da 50 metri, e si chiede di mantenere il servizio pubblico almeno in parte e non totalmente. Sul futuro immediato, invece, la situazione è ancora più limacciosa: la proroga per la gestione attuale scadrà a fine giugno e ancora non è stata data risposta chiara su chi gestirà la piscina in luglio e agosto. Questo perché, in teoria, è aperta la manifestazione di interesse che dovrebbe portare a una nuova concessione annuale (prorogabile di un anno per permettere di terminare gli eventuali lavori) per un nuovo gestore dal 1 settembre".

"Ci resta poco chiaro capire come si potrà partecipare alla manifestazione di interesse per la gestione di una piscina quando, ad oggi, in fase di studio di fattibilità ancora non si sa se la piscina stessa sarà totalmente aperta e fruibile oppure no e quindi quali costi (e ricavi) ci saranno di gestione nel prossimo anno (o addirittura due!) - conclude Manzoli - Nel nuovo appalto transitorio le condizioni di gara sono le stesse dei due precedenti: il Comune pagherà al vincitore di gara un canone di mezzo milione di euro l’anno, lasciandogli il 97%  degli incassi e ogni altra entrata, anche pubblicitaria. Come ha fatto il Comune a stabilire questo se ancora non si sa se Ar.Co Lavori accoglierà e integrerà il progetto e se la piscina sarà totalmente o parzialmente fruibile (condizione che impatta fortemente sulla sostenibilità economica di chi dovrà partecipare al bando)? Doveva essere il consiglio dei chiarimenti, invece sono solo aumentati dubbi e paure su quello che sta accadendo".

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