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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Faenza

"Vi aspetto fuori": aggressione omofoba shock in discoteca, lo sfogo della vittima

Il 21 agosto 2017 William fu vittima di un grave episodio di omofobia che portò alla mobilitazione di mezza città, fino ad arrivare in consiglio comunale: meno di sette mesi dopo, il giovane denuncia un nuovo attacco

Il 21 agosto 2017 William Donati fu vittima di un grave episodio di omofobia: il 18enne faentino stava passeggiando per il centro storico tenendo per mano il suo fidanzato Nicola, quando all'improvviso la coppia venne presa di mira con insulti e sputi da un altro ragazzino che, già in passato, aveva offeso William per la sua omosessualità. L'attacco non restò inascoltato, tanto che pochi giorni dopo, per il primo giorno di scuola, il liceo Torricelli-Ballardini di Faenza (dove studia William) appese nelle sue quattro sedi degli striscioni con scritto "Il Torricelli-Ballardini rifiuta l'omofobia". A partire da quell'episodio, poi, il consiglio comunale ha di recente approvato un ordine del giorno “Contro ogni discriminazione di genere e di identità sessuale”, mentre William insieme ad altri ragazzi ha dato vita al gruppo Gruppo Giovani Lgbt+ Faenza, che periodicamente si riunisce per discutere di tematiche lgbt.

Meno di sette mesi dopo, William si è di nuovo ritrovato vittima di un episodio di omofobia: "Sabato 3 marzo io e alcuni amici siamo andati a una festa in un locale faentino - racconta il giovane - La serata è iniziata tranquilla ma è finita, purtroppo, male. Stavamo ballando, quando si è avvicinato un ragazzo che ha ballato per un po' con noi e poi si è allontanato. Più tardi torna e si ripete la stessa scena. La terza volta si unisce ancora al nostro gruppo ma, questa volta, in modo decisamente non gradito. Inizia a gridarci insulti come "froci", "ricchioni", "sei un uomo, fai l'uomo!". Noi lo ignoriamo e continuiamo a ballare, ma ovviamente con molta meno spensieratezza. Al ragazzo non basta, quindi inizia a spingere alcuni di noi. Così fermo un buttafuori vicino e gli spiego cosa sta succedendo: lui capisce e va a parlare con il ragazzo". 

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La situazione si tranquillizza, ma purtroppo solo per poco: "Qualche minuto dopo ci accorgiamo che il 'leone' si è solo spostato in un’altra parte del locale e ci sta fissando - continua William - Dopo poco ritorna da noi e continua con i suoi insulti e minacce, indicandoci e parlando di noi ad altre persone in cerca di qualcuno con cui, come ha detto lui stesso, "aspettarci fuori". Noi non avevamo alcuna intenzione di rispondergli e dargli così quello che voleva, ossia altri motivi per attaccarci (magari non solo a parole) e rovinarci la serata. Così torno dal buttafuori e gli dico che il ragazzo sta continuando a disturbarci. Ci iniziamo a stancare, quindi facciamo un giro e ci spostiamo in un altro punto del locale. Qui incontro un amico che non vedevo da tempo, capisco che frequenta spesso il locale e gli racconto quello che ci è successo: così ci invita ad andare tutti insieme dal ragazzo omofobo". Ma a questo punto la situazione, invece di migliorare, peggiora e la tensione sale: "Il mio amico è il 'leone' si parlano per un po’, fino a che un ragazzo che era insieme all'omofobo dice al mio amico che, se avesse continuato a discutere, non avrebbe fatto una bella fine quella sera - spiega William - Tutti iniziamo a preoccuparci, l’ultima cosa che vogliamo è che arrivino alle mani.  La discussione si è poi chiusa con l’arrivo di alcuni buttafuori che hanno fatto allontanare il ragazzo".

William è comprensibilmente scosso e infastidito da questo nuovo attacco: "Noi volevamo solo ballare, non certo cercare discussioni, risse o violenza di alcun tipo. Alla fine ce ne siamo andati abbastanza demoralizzati. Abbiamo scelto di raccontare questo episodio perché speriamo che nessuno si permetta più di rovinare un bel momento a un’altra persona solo perchè questa ha caratteristiche diverse. Siamo tutti diversi. È questo che ci rende unici e, si spera, interessanti. C’è chi dirà: “Ma queste cose capitano solo a te?”. No, queste cose capitano a chi ogni giorno non si vergogna di com’è e a chi ha il coraggio di denunciare chi cerca di impedirgli di esserlo. Bisognerebbe capire che tra una persona che ti spintona perché non vuole che tu in quel momento sia a ballare a Faenza e tra chi insulta, picchia e deruba un ragazzo perchè gay in via Indipendenza a Bologna non c’è un abisso. "L’omofobia non esiste", dice qualcuno: però siamo ancora qui a parlarne".

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