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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Gli studenti scendono in piazza contro l'alternanza scuola-lavoro obbligatoria

L'alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell'ultimo triennio delle scuole superiori, anche nei licei, è una delle innovazioni più significative della legge note come "La buona scuola"

Venerdì 13 ottobre gli studenti ravennati scenderanno in piazza per protestare contro la legge che istituisce l'alternanza scuola lavoro, nota anche come "La buona scuola". La manifestazione è stata indetta a livello nazionale e a Ravenna si svolgerà in piazza del Popolo a partire dalle 11.

Cosa prevede la legge

L'alternanza scuola-lavoro, obbligatoria per tutti gli studenti dell'ultimo triennio delle scuole superiori, anche nei licei, è una delle innovazioni più significative della legge 107 del 2015 (La Buona Scuola) in linea con il principio della scuola aperta. Il monte ore obbligatorio è di 400 ore negli istituti tecnici e professionali e 200 ore nei licei e possono essere svolte anche durante la sospensione delle attività didattiche e/o all'estero.

Alleanza popolare per la democrazia e l'uguaglianza della provincia di Ravenna sostiene la mobilitazione. "Siamo con gli studenti contro uno degli aspetti più controversi della tanto discussa legge 107, l'istituto dell'alternanza scuola lavoro - spiega Massimo Manzoli, capogruppo di Ravenna in Comune - Presentata ed esaltata come una innovazione dialettica è solo la realizzazione di un sistema applicato alla fragile e precaria economia del nostro paese. Invece che investire sull'innovazione, sulla ricerca, sulla formazione culturale si legittima il prelievo di manodopera a costo zero per le aziende e le attività imprenditoriali di tutte le dimensioni e di tutti i settori, dall'agricoltura alla ristorazione, al terziario. Le attività formano così manodopera sempre meno qualificata a costi totalmente abbattuti. Questa istituzione impone agli studenti delle scuole superiori di essere al servizio gratuito di imprese e aziende, non rende più consapevoli, ma solo più asserviti e meno qualificati. La scuola deve essere strumento formativo per contribuire ad appianare le grandi diseguaglianze sociali ed economiche del nostro paese. La scuola e la sua valorizzazione sono il perno centrale di una società migliore: siamo a fianco degli studenti, totalmente".

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