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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Ancisi (LpRa): "Regolamento dei capanni bloccato"

Consiglio comunale impossibilitato a deliberare sul nuovo "regolamento dei capanni". Per quale motivo? L'amministratore pubblico deve astenersi se ci sono in gioco suoi interessi diretti

Consiglio comunale impossibilitato a deliberare sul nuovo “regolamento dei capanni”. Per quale motivo? L'amministratore pubblico deve astenersi se ci sono in gioco suoi interessi diretti e – a detta di Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna – ci sarebbero almeno una decina di consiglieri che in Consiglio comunale si dovrebbero astenere sulla discussione in quanto proprietari o parenti di proprietari dei capanni di pesca. Anzi, sarebbe per questo motivo, sempre a detta di Ancisi, che neppure l'assessore all''urbanistica può presentare la delibera, passata di mano all'ultimo all'assessore all'ambiente. Intanto la patata bollente è stata rinviata e tolta dall'ordine del giorno del prossimo consiglio comunale.

Dice Ancisi: “Bisogna almeno dire la verità, se non si hanno problemi di trasparenza. Il nuovo regolamento dei capanni è in gestazione da almeno da un anno. La maggioranza si sta assumendo  la responsabilità di votare un maxi condono edilizio. Non è dunque per “approfondire” degli emendamenti già presentati da molti nesi che la maggioranza, col voto favorevole del PDL, ha imposto il rinvio della discussione, rendendo pressoché inutile la seduta del consiglio comunale, che non aveva in discussione nessun altra deliberazione”.

E ancora: “La verità sta nell’art. 78 del testo unico dello Stato sull’ordinamento degli enti locali, secondo cui: “sindaco, assessori e consiglieri devono astenersi dal prendere parte alla discussione ed alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di loro parenti o affini sino al quarto grado. L'obbligo di astensione non si applica ai provvedimenti normativi o di carattere generale, quali i piani urbanistici, se non nei casi in cui sussista una correlazione immediata e diretta fra il contenuto della deliberazione e specifici interessi dell'amministratore o di parenti o affini fino al quarto grado”. La maggioranza, e in particolare il PD, deve fare i conti su quanti suoi consiglieri (sembra una decina), aventi “interessi specifici” sui capanni in discussione, sono impediti a prendere la parola e soprattutto a votare un regolamento capanni contenente i vistosi abusi da noi denunciati. Si spera che, per non farsi bocciare il regolamento, il PD non cerchi e non trovi voti da gruppi dell’opposizione, sicuramente non da Lista per Ravenna. E comunque, chiederemo ai consiglieri titolari di “interessi specifici” di spiegarcene i particolari”.

Ancisi lamenta inoltre “la posizione dell’assessore all’urbanistica, Alberto Asioli, su cui ho chiesto in consiglio chiarimenti, senza ottenere la risposta giusta. Trattandosi di materia elaborata dal servizio Progettazione urbanistica, facente parte del suo assessorato, il relatore in consiglio comunale avrebbe dovuto essere lui, com’è sempre stato in giunta comunale e nelle commissioni consiliari il suo predecessore, Gabrio Maraldi, e com’è stato lui stesso partecipando e intervenendo nell’ultima seduta di commissione su tale proposta. Invece, all’ultimo momento, il provvedimento è stato assegnato, in consiglio comunale, all’assessore all’Ambiente, Guido Guerrieri”.

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