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Cronaca Lugo

Valorizzazione del territorio: prende corpo il progetto Anima Bassa Romagna

Il percorso che ha consentito la nascita di Anima Bassa Romagna ha coinvolto oltre 400 operatori nei nove comuni dell’Unione, i quali si sono associati in gruppi locali per la promozione dei diversi territori

E' stato presentato giovedì sera il progetto Anima Bassa Romagna, un nuovo ramo del Consorzio AnimaLugo che opererà in favore di tutto il territorio dell’Unione. Sono intervenuti il presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna Luca Piovaccari, il sindaco di Lugo Davide Ranalli e il sindaco referente per le Attività produttive dell’Unione, Nicola Pasi; presenti inoltre i rappresentanti delle associazioni economiche Confcommercio-Ascom, Confesercenti, Cna e Confartigianato, che hanno svolto un ruolo fondamentale nel creare le condizioni affinché partisse questo progetto.

“L’approccio settoriale ai problemi del commercio e delle città deve essere superato favorendo una visione integrata sullo sviluppo sostenibile dei luoghi da parte dei vari attori pubblici e privati, che hanno responsabilità e ruoli in quest’ambito - ha dichiarato Piovaccari -. La divisione strategica per categorie, dove ognuno pensa al proprio benessere individuale, non ha futuro; il fai-da-te non funziona più. Servono una direzione unica e un comune progetto condiviso per valorizzare il territorio”.

“Anima Bassa Romagna vuole mettere a punto un’idea di crescita dei centri urbani, che metta al centro la qualità della vita dei cittadini e le attività economiche, di piccole e medie dimensioni, che garantiscano un servizio diffuso al consumatore - ha aggiunto Pasi -. La definizione di strategie d’intervento a livello di Unione dei Comuni permette di promuovere una strategia di promozione complessiva del territorio che sfrutti le sinergie derivanti dalla massa critica dell’Unione. Gli interventi di Anima Bassa Romagna mirano a creare la necessaria articolazione e continuità nel tempo per essere efficaci nella competizione con l’attrattività dei poli commerciali limitrofi (Ravenna, Forlì, Faenza e Imola), che spostano in alto il livello di competizione. Uno degli obiettivi è quello di potenziare la comunicazione degli eventi sui diversi territori, sviluppando l’integrazione tra strumenti di promozione on line e offline in un’ottica di distretto e non più solo locale, con l’obiettivo di incrementare i flussi di clientela e mantenerli all’interno del circuito degli imprenditori appartenenti alle reti d’impresa”.

Il percorso che ha consentito la nascita di Anima Bassa Romagna ha coinvolto oltre 400 operatori nei nove comuni dell’Unione, i quali si sono associati in gruppi locali per la promozione dei diversi territori. Anima Bassa Romagna nasce per ricercare forme organizzative idonee per coinvolgere le già esistenti reti dei commercianti, oltre ai due Comuni più piccoli che non hanno reti organizzate (ovvero Bagnara di Romagna e Sant’Agata sul Santerno). Le reti del territorio coinvolte, che faranno parte della cabina di regia del progetto, sono: Alfonsinè (presidente Enrica Gemignani), Bagnacavallo fa centro (presidente Elena Tazzari), Vivi Conselice (presidente Chiara Buldrini), Cotignola Invita (presidente Alberto Ballanti), Fusignano è più (presidente Silvia Mengozzi), InMassa (presidente Laura Bianchi), oltre al Consorzio AnimaLugo (presidente Franco Bernardi).

“Gli obiettivi della politica urbana diventano ora la prosperità economica e il benessere sociale, interdipendenti tra loro in quanto una migliore qualità della vita corrisponde a una maggiore prosperità economica - ha rimarcato Ranalli, a cui sono state affidate le conclusioni -. L’esperienza di Lugo e in particolare del nuovo assetto ci consente di fornire alla Bassa Romagna il motore, il modello per crescere e competere. In questo territorio abbiamo le buone idee e gli strumenti per realizzarle: le Amministrazioni comunali, le associazioni di categoria e le imprese private collaborano proficuamente, contribuendo assieme a sviluppare il concetto di territorio nato da una visione comune del futuro. Non si tratta quindi, solo di disporre di risorse finanziarie ma di avere ‘buone idee’ condivise, basate su di una progettualità integrata da parte degli attori pubblici e privati, in grado di gestire operativamente le diverse fasi di formulazione  e di attuazione di un intervento”.

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