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Cronaca Faenza

Ha sfregiato il suo "rivale" in amore: 19enne agli arresti domiciliari

In sede di convalida il 19enne ha accettato di rispondere alle domande del giudice ed ha confermato le dichiarazioni che aveva reso “a caldo” subito dopo il suo arresto al capitano Cristiano Marella

Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Ravenna, Piervittorio Farinella, ha convalidato l’arresto del 19enne che lunedì pomeriggio scorso davanti la piscina comunale di Castel Bolognese aveva sfregiato con il cutter un 17enne per questioni “amorose”. Il giudice, nell’ordinanza di convalida dell’arresto, ha sottolineato che “sussiste un rischio di reiterazione” visto che i fatti hanno dimostrato una “carica di violenza che avrebbe potuto avere conseguenze addirittura tragiche per la vittima” considerata la vicinanza alla gola della parte colpita dalla lama del cutter.

E' stata quindi applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari proposta dal pubblico ministero Stefano Stargiotti, ritenenuta dal giudice adeguata per impedire il rischio di nuovi episodi analoghi fra i due giovani, visti i loro rapporti divenuti “ancora più conflittuali” dopo ciò che accaduto. Hanno retto quindi a carico del 19enne le accuse di lesioni personali aggravate per l’uso di un cutter e per lo sfregio permanente procurato al volto della vittima, per il quale sono stati necessari be dodici punti di sutura.

In sede di convalida il 19enne ha accettato di rispondere alle domande del giudice ed ha confermato le dichiarazioni che aveva reso “a caldo” subito dopo il suo arresto al capitano Cristiano Marella, comandante della Compagnia Carabinieri di Faenza, che ha condotto le indagini insieme ai militari del Nucleo Operativo. Il giudice ha osservato che su alcuni punti la versione raccontata dal 19enne e quella della vittima sono risultate divergenti soprattutto riguardo i passaggi in cui l’aggressore ha dichiarato di aver portato con sé il cutter soltanto per fare paura al rivale e poi lo avrebbe utilizzato perché “costretto” a difendersi visto che il 17enne lo avrebbe preso a schiaffi. 

Questa parte del racconto resa dall’indagato non ha convinto del tutto il gip, visto che la sua reazione con i colpi di cutter diretti al volto del 17enne è stata senza dubbio sproporzionata rispetto agli schiaffi asseritamente subiti. Per il resto  il giovane si è dichiarato pentito ed ha spiegato di aver “perso la testa” perché esasperato dai continui sfottò del suo compagno di scuola che negli ultimi mesi lo aveva l’aveva preso di mira accusandolo di avergli “rubato” la fidanzata 15enne. Infatti, secondo la sua versione dei fatti, la “goccia che ha fatto traboccare il vaso” è stata l’ennesima telefonata che il suo “rivale” aveva fatto alla 15enne pochi minuti prima del fatto di sangue. 

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