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Cronaca Faenza

"Se mi denunci ti vengo a prendere": arrestato per aver violentato e rapinato una lucciola

La mattinata successiva la vittima ha sporto denuncia alla caserma di Castel Bolognese, accompagnando gli uomini dell’arma sui luoghi teatro della violenza

Una notte da incubo per una giovane prostituta dell'est Europa. Sequestrata dal suo cliente, è stata violentata in un casolare nel forlivese e poi derubata. Il suo aguzzino, dopo quattro mesi d'indagini, è stato assicurato alla giustizia. Si tratta di un 47enne di Dovadola, già noto alle forze dell'ordine per simili precedenti, arrestato dai Carabinieri di Castrocaro e di Castel Bolognese in esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dal sostituto procuratore Filippo Santangelo e firmata dal giudice per le indagini preliminari Camillo Poillucci per rapina aggravata e violenza sessuale. Ora è in carcere in attesa di esser processato.

L'episodio si è consumato nella nottata del primo marzo scorso. Il 47enne, a bordo di un suv, si è avvicinato a due prostitute lungo la via Emilia, tra Faenza e Castel Bolognese, contrattando una prestazione con una 24enne originaria dell’Est Europa, domiciliata nel capoluogo manfredo. L’uomo pero’ ha insistito nel chiedere di consumare la prestazione nella sua abitazione nel faentino. La ragazza, anche se con molta riluttanza, ha accettato quella proposta ed e’ salita sull’auto. 

Il 47enne si è cosi’ diretto verso Faenza. Nel frattempo, temendo qualche spiacevole risvolto della vicenda, la prostituta con il cellulare ha chiamato una sua amica dettando in lingua straniera la targa dell’auto. Il conducente del suv aveva intanto iniziato a percorrere alcune strade di campagna e la ragazza, a quel punto spaventata anche dal lungo percorso, ha chiesto di essere riaccompagnata sulla via Emilia.

Il forlivese è andato su tutte le furie e dopo averla schiaffeggiata ha proseguito il tragitto ed ha fermato l’auto nei pressi di un casolare al buio, tra le campagne di Santa Lucia e Castrocaro Terme. Dopodichè con la forza ha costretta la 24enne  ad avere rapporti sessuali non protetti. Dopo la violenza, il 47enne ha tentato di far scendere la “lucciola” dall’auto, manifestando l’intenzione di lasciarla sul posto. La giovane donna, terrorizzata e tremante, lo ha supplicato che almeno la riaccompagnasse dove era stata prelevata. 

Lungo la via di ritorno, il 47enne ha più volte minacciato la malcapitata che se lo avesse denunciato lui l’avrebbe trovata per fargliela pagare. Ritornato sulla via Emilia Ponente, prima di allontanarsi, le ha rubato il portafogli 600 euro nonché la carta d’identità ed il suo telefono cellulare. La giovane, ancora sconvolta, ha raggiunto un’amica e si e’ fatta accompagnare alla sua abitazione, quindi dopo essersi ripresa ha chiamato i carabinieri. 

La mattinata successiva la vittima ha sporto denuncia alla caserma di Castel Bolognese, accompagnando gli uomini dell’arma sui luoghi teatro della violenza: prima sulla via Emilia e poi nello spiazzo del casolare abbandonato, dove la violenza era stata consumata, in via Convertelle. Qui i carabinieri hanno rilevato che vi erano chiari segni di un rapporto sessuale ed hanno acquisito dei reperti utili per le indagini di laboratorio. 

La giovane prostituta, nella sua denuncia, ha descritto nel dettaglio i connotati dell’uomo. Inoltre,  attraverso la targa che la ragazza aveva fatto annotare all’amica la notte della violenza, gli inquirenti sono riusciti a risalite all’intestatario, una donna di Dovadola, risultata la convivente dell’uomo. L’inchiesta intanto e’ passata per competenza territoriale dalla procura di Ravenna a quella di Forlì, visto che  il reato era stato consumato in quel territorio. 

Il dettagliato impianto accusatorio dei militari acquisito dopo circa quattro mesi di indagini e riscontri ha visto come “prova regina”  il decisivo riconoscimento dell’uomo attraverso l’archivio fotografico del sistema informatico “Weblase” in uso ai carabinieri (una potente banca dati contenente migliaia di fotografie di pregiudicati su campo nazionale), dove già risultava catalogata la sua foto visti i suoi precedenti giudiziari per reati della stessa specie.

Il sostituto procuratore Filippo Santangelo ha chiesto ed ottenuto dal gip Camillo Poillucci l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di “rapina aggravata e violenza sessuale”, motivandola con la possibilita’ di reiterazione dei reati e tenuto conto della sua indole, visti gli stessi reati commessi in passato. I carabinieri di Castel Bolognese insieme ai colleghi della stazione di Castrocaro terme nei giorni scorsi lo hanno arrestato a Dovadola nell’abitazione dove risiede. Dopo la convalida, il 47enne si trova in carcere in attesa della data del processo.

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