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Cronaca Fusignano

"Bassa Romagna Smart", l'open day dedicato all'innovazione

L’Unione è stata infatti il primo territorio in Italia ad attivare l’Anagrafe nazionale della popolazione residente e a mettere a disposizione delle imprese il sistema di banda larga

Giovedì 20 settembre l’auditorium “Arcangelo Corelli” di Fusignano ha ospitato “Bassa Romagna Smart”, un open day organizzato dall’Unione dei Comuni della Bassa Romagna e dedicato all’Agenda digitale locale e ai temi dell’innovazione e delle nuove tecnologie applicate ai servizi della pubblica amministrazione.

In apertura Raffaele Donini, assessore regionale alla Programmazione territoriale e Agenda digitale, ha tracciato gli obiettivi della Regione Emilia-Romagna in termini di digitalizzazione per il prossimo triennio. “Le iniziative come questa sono molto importanti - ha dichiarato l’assessore Raffaele Donini - siccome fanno parte di una strategia di condivisione degli obiettivi dell’Agenda digitale. L’Emilia-Romagna è la regione più digitalizzata d'Italia, ma c'è ancora molto lavoro da fare per essere tra i primi in Europa, per questo ci siamo posti grandi obiettivi per il 2020-2021. Tra questi, sconfiggere il digital divide, ovvero garantire a tutti i territori, anche ai più remoti, di disporre di tecnologie digitali che consentano maggiore competitività. Abbiamo pronti 255 milioni di euro per continuare sulla strada degli investimenti in termini di dotazione di banda ultra larga e internet veloce”.

L’apertura dei lavori è stata affidata a Luca Piovaccari, presidente dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna: “Questo appuntamento è un’importante occasione per fare il punto sui progetti in campo e per parlare del futuro dello sviluppo tecnologico delle nostre strutture. Nel 2010 l’Unione i Comuni della Bassa Romagna hanno conferito all’Unione tutti i sistemi informatici, dando spazio a nuovi investimenti e all’acquisizione di nuove competenze che i singoli Comuni non avrebbero potuto permettersi; questo ci ha permesso di raggiungere diversi obiettivi, tra cui quello di essere in regione il territorio con la maggior estensione di aree produttive attrezzate con fibra ultra larga; un investimento fatto in sinergia con la Regione e i territori. Quando parliamo di sviluppo tecnologico non possiamo ovviamente mai pensare di essere arrivati, poiché siamo di fronte a un aggiornamento continuo e necessario. Fare innovazione digitale non significa trasformare un modulo da cartaceo a digitale, ma significa cambiare paradigma, fare un salto di qualità rispetto al nostro modo di approcciarci ai problemi e di dare risposte ai cittadini, e per fare questo non servono solo infrastrutture, ma anche competenze. Abbiamo inserito l’innovazione digitale anche nel nostro Patto strategico per lo sviluppo economico e sociale, poiché pensiamo che questo tema debba essere centrale nella pubblica amministrazione perché contribuisce a rendere i territori più attrattivi e competitivi”.

Diversi gli interventi che si sono susseguiti all’open day coordinato da Nadia Carboni, dirigente dell’Unione dei Comuni. Michele Vianello ha parlato di “Smart Land: l’innovazione come driver di sviluppo per il territorio”; Mirko Calvaresi, technical project manager team per la trasformazione digitale, ha presentato il “Piano triennale: verso il sistema operativo del paese”. “Una Regione all digital - Le agende digitali locali per lo sviluppo del territorio” sono stati al centro dell’intervento di Sergio Duretti di Lepida Spa e Dimitri Tartari del coordinamento dell'agenda digitale della Regione Emilia-Romagna. Si è inoltre tenuta una tavola rotonda su “Bassa Romagna Smart: l’innovazione al centro dei servizi a cittadini, imprese e professionisti”, moderata da Nadia Carboni, dirigente dell’Ufficio Promozione territoriale, Governance e Comunicazione dell’Ucbr.

Nel pomeriggio, si è svolto l’Open space technology (Ost), con la divisione dei partecipanti in diversi gruppi di lavoro: “Open data”, “Servizi per professionisti e imprese”, “Adolescenti connessi: pericoli e opportunità della rete” e “laboratorio Open data” con i ragazzi del Polo tecnico-professionale di Lugo. L’iniziativa è stata curata da Certhidea. Le conclusioni sono state affidate a Nicola Pasi, sindaco di Fusignano e referente per le Infrastrutture viarie e telematiche dell'Unione dei Comuni della Bassa Romagna: “Di fronte a innovazioni che stanno cambiando il nostro tempo verso il digitale è necessario non rimanere indietro. L’Unione dei Comuni della Bassa Romagna ha dimostrato una notevole capacità di approcciarsi a questi cambiamenti. L’Unione (nello specifico del Comune di Bagnacavallo) è stata infatti il primo territorio in Italia ad attivare l’Anagrafe nazionale della popolazione residente, che permette di avere un'unica banca dati con le informazioni anagrafiche dei cittadini, e a mettere a disposizione delle imprese il sistema di banda larga. Nelle sfide non ci si va in pochi, ma insieme, ciascuno per le proprie competenze e nei propri ambiti. Le sinergie non solo permettono di incrementare i risultati, ma anche la consapevolezza rispetto alle sfide imposte dai cambiamenti. Iniziative come questa ci aiutano ad avere il senso del cambiamento, per essere capaci di riconoscere le opportunità che ci vengono date dal nostro tempo e quindi sfruttarle come tali”.

L’iniziativa ha fatto da anteprima al festival nazionale della cultura digitale “AftEr futuri digitali” che si terrà a Reggio Emilia il 19 ottobre e si è svolta in collaborazione con e-Care Cup 2000 e con il contributo della Cassa di Ravenna.

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