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Cronaca

I Verdi: "Nudi o vestiti, bloccare l'accesso alla Bassona"

onsigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo commenta le polemiche scaturite in seguito alle sanzioni elevate a bagnanti che praticavano il naturismo sulla spiaggia della Bassona fra Lido di Dante e Lido di Classe

“Il Corpo Forestale dello Stato rappresenta un baluardo per la difesa dell’ambiente e costituisce un corpo di polizia specializzato nei reati ambientali e nella gestione delle aree protette che non può e non deve essere coinvolto in una campagna moralista che non gli appartiene.” Così la consigliera regionale dei Verdi Gabriella Meo commenta le polemiche scaturite in seguito alle sanzioni elevate a bagnanti che praticavano il naturismo sulla spiaggia della Bassona fra Lido di Dante e Lido di Classe.

 

“L’accesso alla spiaggia e alle dune retrostanti fra queste due località è stato parzialmente interdetto per proteggere la nidificazione di alcune rare specie avifaunistiche all’interno di aree protette di rilevanza internazionale”, dice la consigliera ambientalista.

 

“Per questo motivo – denuncia la consigliera Meo – è del tutto improprio ricorrere alla violazione dell’art. 726 del codice penale, quello relativo agli “atti contrari alla pubblica decenza”, per garantire la protezione degli animali e della natura. La Forestale dovrebbe invece impedire l’accesso alle zone tabellate, e solo a quelle, indipendentemente dal fatto che il bagnante sia nudo o in costume, utilizzando le specifiche norme a protezione della fauna, che esistono.”

 

“Il mio invito ai dirigenti del Corpo Forestale dello Stato, con i quali ho collaborato in numerosissime occasioni, è quindi quello di non farsi coinvolgere in una campagna ideologica che può soltanto fare male all’immagine di imparzialità e di indipendenza del Corpo e di applicare le norme a tutela dell’ambiente a tutti senza distinzioni, naturisti o “tessili”” conclude l’esponente ecologista.

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