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Benzoni (LpRa): "Squadristi del web, il sindaco abusa dell'influenza politica"

"Un’impressionante (a mio avviso) decadenza etica, che si permettono di telefonare al Presidente di Ravenna Holding (partecipata del Comune), al sol scopo di redarguire un dipendente di un autobus"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Se per un istante posassimo lo sguardo attentamente sulla nostra amata Ravenna, noteremmo con evidenza, i tratti di un città stanca e divisa. Quella stanchezza che si profila non solo nei segni preoccupanti di recessione economica, nella perdita di competitività di molte aziende locali, nella diffusa incapacità a elaborare e perseguire una progettualità di largo respiro, ma anche e soprattutto nella perdita di carica utopica, riscontrabile specialmente fra i giovani, nella penuria di speranza che si avverte tanto nella vita personale, quanto nell’impresa collettiva, nella disaffezione all’impegno politico, che sembra diventato sempre più monopolio di una casta, che si riproduce per clonazione, e spesso al ribasso. Una delle ragioni di questa stanchezza diffusa è l’alto tasso di litigiosità della nostra politica locale, espressione di divisioni profonde, radicate in logiche di parte prigioniere dei propri particolarismi e incapaci di alzare lo sguardo all’orizzonte più ampio ed esigente del bene comune e dei suoi cittadini. Non a caso qualche giorno fa (a proposito di cattiva politica, di casta e di poteri forti) abbiamo assistito al buon esempio da parte del Primo Cittadino, che il giorno prima rifila ai cittadini, la filippica su Zaccagnini, per poi comportarsi alla stregua del più seguace Berlusconismo; non pensando, nemmeno per un momento, ad utilizzare la propria influenza politica, mettendo a repentaglio la professione di un cittadino “pseudo-dipendente autista di autobus”, poi scopertosi, non essere ne dipendente di Start Romagna e forse nemmeno autista.

Da troppo tempo assistiamo all’utilizzo da parte dei nostri amministratori della cattiva politica lontana dalla gente, concentrata per lo più, a difesa dei diritti di Gay ed extracomunitari, e non più su tematiche come: la famiglia, il lavoro, la salute, la casa, i giovani, la scuola, la sanità e i nostri amati e dimenticati anziani. Intere aree della città aspettano da troppo tempo, che il potere politico di Palazzo Merlato, possa dedicargli quell’attenzione che meritano, e che da troppi anni manca. La Ravenna di oggi, appare più che mai bisognosa di cambiamenti profondi, capaci di generare nuova linfa per un futuro migliore.

Si avverte, perciò, da parte di molti l’esigenza che venga riscoperto nell’impegno sociale e politico il primato del bene comune a difesa di tutti i cittadini, bianchi, di colore, etero, omossessuali, ecc. Ci si chiede, però, se sia ancora possibile parlare realisticamente di “bene” come principio fondamentale dell’agire politico. C’è chi, in questa città, spende le proprie energie a proporre e sostenere gli interessi di una o di altre categorie, come quella “Gay” (che tante volte ho difeso), lasciando libero campo al potente di turno perché tuteli e promuova i propri interessi di bandiera, anche a scapito del lavoro dei nostri concittadini. Alcuni comportamenti privati di uomini politici pubblici, poi, segnati da un’impressionante (a mio avviso) decadenza etica, che si permettono di telefonare al Presidente di Ravenna Holding (partecipata del Comune), al sol scopo di redarguire un dipendente di un autobus, utilizzando la propria INFLUENZA politica, solo perché costui, aveva esternato su un Social Network come Facebook, enormi castronerie contro un categoria come quella Gay (sicuramente non condivisibili) confermano solamente, la lontananza vistosa fra agire politico e interessi personali. Il “bene comune e il bene di tutti i cittadini” appare disatteso, irrilevante: ne deriva una diffusa sensazione di disgusto verso gli scenari della politica, che in alcuni diventa tentazione di disimpegno e di qualunquismo, in altri perfino di rivolta. Pertanto prossimamente, invito l’Ass. Morigi e il Sindaco Matteucci, a non farsi coinvolgere dalle bagarre di Facebook, scaturita via web, e di pensare che dietro l’esternazione di qualcuno, possa celarsi anche una persona afflitta da problemi psicologici che noi non conosciamo. L’invito pertanto, è quella di rivolgere le proprie energie e influenze politiche verso la città e il mondo imprenditoriale.

Gianluca Benzoni, Consigliere di Lista per Ravenna

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