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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Caduta del fascismo, Ravenna rende omaggio al carabiniere Giovanni Frignani

In occasione del 70° anniversario della caduta del fascismo, la città renderà omaggio nella giornata di venerdì, alla figura del carabiniere Giovanni Frignani

In occasione del 70° anniversario della caduta del fascismo, la città renderà omaggio nella giornata di venerdì, alla figura del carabiniere Giovanni Frignani (Ravenna 8 aprile 1897 – Roma, Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944) con una strada, un volume biografico e un convegno. Il programma prevede, alle 15.30 alla presenza del sindaco Fabrizio Matteucci e di altre autorità civili e militari, la cerimonia di intitolazione a Frignani della attuale via Amadesi, adiacente alla caserma dell’Arma (già intitolata a Frignani) lungo viale Pertini.

Successivamente, alle 17 nella Sala Preconsiliare della  Residenza Municipale, verrà presentato al pubblico il libro dal titolo «Ho servito come un buon soldato” a cura dello storico Alessandro Luparini, edito dal Comune di Ravenna e dall’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea. Una trentina di pagine ripercorrono la vita e le azioni di Giovanni Frignani, rimaste nell’oblio per decenni, che gli valsero la medaglia d’oro al valor militare alla memoria. Oltre all’autore, interverranno il sindaco Matteucci, Guido De Masi, Comandante Provinciale Carabinieri Ravenna, Livia Molducci, Presidente del Consiglio Comunale di Ravenna e  Massimo Cameliani, Assessore ai Servizi Demografici.

La vicenda del ravennate Giovanni Frignani - scrive Luparini nella sinossi del libro - attraversa alcuni dei momenti più drammatici della storia d’Italia. Volontario nella Grande Guerra, decorato con medaglia di bronzo al valor militare, passò in seguito all’Arma dei carabinieri arrivando al comando del gruppo interno di Roma col grado di tenente colonnello. Toccò a lui, dietro ordine del re Vittorio Emanuele III, il compito di arrestare Benito Mussolini nel pomeriggio del 25 luglio 1943; uno ‘sgarbo’ che il duce non gli avrebbe mai perdonato, giurandogli vendetta.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre e il disarmo imposto dai tedeschi all’Arma, Frignani, passato in clandestinità, fu tra i principali organizzatori e animatori del Fronte clandestino di resistenza dei carabinieri, una delle formazioni più attive nell’ambito della resistenza militare al nazifascismo, pagina fondamentale ma ancora troppo poco nota della nostra storia nazionale. Catturato dalla Gestapo il 23 gennaio 1944, fu rinchiuso nell’infame carcere di via Tasso (a Roma) e sottoposto a terribili torture, ma non rivelò niente che potesse compromettere l’organizzazione clandestina, Due mesi dopo, il 24 marzo 1944 venne ucciso insieme ad altri 334 italiani alle Fosse Ardeatine, nella spaventosa rappresaglia ordinata dai nazisti per i fatti di via Rasella. Nell’Italia liberata Giovanni Frignani sarebbe stato insignito della medaglia d’oro al Valor militare alla memoria.

Il programma della giornata dell’8 novembre è stato presentato oggi in municipio nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte il sindaco Fabrizio Matteucci, Massimo Cameliani, Assessore ai Servizi Demografici, Livia Molducci, Presidente del Consiglio Comunale, Alessandro Luparini, ricercatore Istituto Storico della Resistenza e autore del libro dedicato a Frignani e Guido De Masi, Comandante Provinciale Carabinieri e Marcello Landi dirigente scolastico.

“Anche grazie alle sollecitazioni di alcuni concittadini – ha dichiarato l’assessore Cameliani – la città si è presa l’impegno di ricordare pubblicamente questa figura di antifascista ravennate le cui vicissitudini familiari (era fratello di un importante dirigente del partito nazionale fascista)  lo hanno tenuto troppo tempo nell’oblio”.

Il sindaco Matteucci ha espresso soddisfazione per il programma delle iniziative dell’8 novembre realizzato “grazie alla fattiva collaborazione con il Comando dei Carabinieri di Ravenna e l’Istituto storico della Resistenza che hanno condiviso le iniziative. L’intitolazione di strade, così come opere d’arte o altri simboli dedicati a figure di valore della nostra storia sono occasioni per fare si che la cittadinanza le scopra e vi si riconosca”.

Il comadante dei carabinieri De Masi ha ringraziato la città “per non aver fatto cadere del dimenticatorio questa figura di ufficiale dell’Arma ricordandone le gesta che lo hanno consegnato con onore alla storia d’Italia”. L’autore del volume dedicato a Giovanni Frignani, Alessandro Luparini, ha illustrato le fonti, due delle quali inedite, grazie alle quali è stato in grado di produrre il volume.

Si tratta dell’estratto del memoriale dell’epoca tenuto dal fratello Giuseppe che narra dei conflitti interni alla famiglia sorti dalle opposte collocazioni politiche dei due fratelli, e della biografia di Giovanni Frignani ad opera del figlio Vittorio, conservata nel museo storico dell’Arma dei carabinieri. Landi, dirigente dell’Istituto d’arte per il mosaico ha illustrato il lavoro degli allievi nella realizzazione del mosaico che andrà a corredo della targa toponomastica della via intitolata a Frignani e che riprende i motivi floreali presenti nei mosaici della basilica di S.Apollinare in Classe.

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