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Cronaca Solarolo

Scoperto un allevamento di cani 'lager': salvati centinaia di cuccioli che vivevano tra la sporcizia

La richiesta di accertamento dello stato dei luoghi era giunta da un gruppo di volontari del movimento animalista "eE.i.t.a.l." (Ente italiano tutela animali e lupo) fra cui il presidente Antonio Colonna

Si è conclusa il 15 settembre scorso un'operazione dei Carabinieri della Compagnia di Faenza, che ha permesso di mettere in salvo quasi 120 esemplari di varie razze canine, fra cui numerosi cuccioli, rinchiusi in spazi angusti ed ambienti non idonei, in pessime condizioni igienico-sanitarie e di salute. L'attività è iniziata il giorno prima, quando i Carabinieri di Solarolo hanno fatto ingresso in un casale adibito ad allevamento di cani gestito da un 62enne del luogo ed autorizzato dalla locale amministrazione comunale, per verificare l’idoneità degli spazi e della struttura.

La richiesta di accertamento dello stato dei luoghi era giunta da un gruppo di volontari del movimento animalista “E.i.t.a.l.” (Ente italiano tutela animali e lupo) fra cui il presidente Antonio Colonna. Sostanzialmente l’associazione aveva raccolto la segnalazione di una ragazza appassionata di cani che, dopo essersi rivolta all’allevatore di Solarolo per acquistare un bouledogue francese, appena viste le condizioni dell’animale e degli altri cuccioli, è rimasta sconvolta dalla situazione.

Blitz nell'allevamento di animali (foto tratta dai Carabinieri)

Gli uomini dell’arma, che si sono avvalsi della consulenza di un veterinario nonché di un esperto dell’E.i.t.a.l. in veste di ausiliario di polizia giudiziaria, appena entrati nell’allevamento si sono ritrovati davanti uno scenario che i militari hanno definito "somigliante ad un “lager”". Le pessime condizioni di vita di circa 120 cani di tutte le razze fra cui chihuahua, barboncini, maltesi, bouledogue francesi, bull terrier sono state anche filmate e fotografate.

La maggior parte erano sistemati in locali destinati a pollaio oppure all’interno di box e recinti rabberciati alla meglio con lamiere e materiale di recupero. Molti cani scorazzavano nel terreno fangoso, altri erano rinchiusi in gabbie strette ed arrugginite prive del fondo per proteggere le zampette fra fili di ferro, chiodi arruginiti e cavi elettrici penzolanti. In tutti gli spazi occupati vi era un odore nauseabondo dovuto alla sporcizia ed alle deiezioni in ambienti privi di ricambio di aria cosparsi totalmente di feci e urine vista anche l’assenza degli scarichi per le deiezioni previsti per legge. 

Sono state rinvenute nelle gabbie anche alcune scodelle contenenti cibo avariato contaminato dagli insetti. Addirittura la zona “nursery” era stata ricavata all’interno di cassoni per il trasporto della frutta dove erano stati sistemati i cuccioli e le fattrici nel totale sudiciume mentre l’area di “quarantena” per i soggetti affetti da malattie non era per nulla isolata dal resto dell’allevamento. I carabinieri hanno documentato anche macabri rinvenimenti: in un congelatore dove l’allevatore conservava il cibo per i cani è stato trovato il cadavere di un maltese risultato privo di microchip.

All’interno di un altro ambiente, invaso dagli insetti, vi era della carne in evidente stato di decomposizione. sul pavimento anche feci e cadaveri di topi. I militari dell’arma hanno sequestrato tutti i cani ed apposto i sigilli all’intero allevamento visti gli ambienti insalubri ed accertato l’alto indice di pericolosità per la salute degli animali. Inoltre, coadiuvati dai volontari dell’eital, hanno impiegato tutta la notte per recuperare i cani che sono stati trasferiti nelle strutture specializzate situate nel bolognese ed affidati alle cure dei veterinari, che dopo poche ore, al termine delle le visite preliminari, hanno refertato casi di gastroenterite, cimurro, congiuntiviti più o meno gravi, otiti e gravi disturbi comportamentali. 

Per alcuni esemplari è stato necessario il ricovero d’urgenza in clinica. La maggior parte degli animali presentava il mantello sudicio, altri erano evidentemente malridotti ed impauriti. alcune cucciolate sono state trasferite anche presso strutture nel ravennate: a Faenza una femmina di chihuahua dopo pochi giorni dal sequestro ha dato alla luce i suoi piccoli. I Carabinieri hanno denunciato in stato di libertà l’allevatore per “maltrattamento di animali” e “detenzione di farmaci ad uso veterinario scaduti”, che sono stati trovati nei vari ambienti destinati agli animali. Le indagini sono coordinate dal procuratore capo Alessandro mancini e dal pubblico ministero Angela Scorza.

Se siete interessati all'adozione scrivere un'email a: ufficio.affidamenti@eital.it

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