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Il ministro Idem ammette: "Possibili irregolarità su casa mia"

Il ministro ravennate Sefi Idem con una nota apre alla possibilità che sulla vicenda della possibile evasione dell'imposta sugli immobili per la sua casa-palestra di Santerno, frazione di Ravenna, vi possano essere state delle irregolarità

Il ministro ravennate Sefi Idem con una nota apre alla possibilità che sulla vicenda della possibile evasione dell'imposta sugli immobili per la sua casa-palestra di Santerno, frazione di Ravenna, vi possano essere state delle irregolarità. E se questo sarà appurato se ne assumerà le responsabilità. Dice il ministro, che per tante olimpiadi ha tenuto alto il vessillo dell'Italia nelle specialità di canoa: “Relativamente alla mia abitazione di Ravenna - afferma il ministro in una nota - ritengo opportuno comunicare che, come è noto, durante la mia carriera da atleta sono stata per lunghi periodi lontana da casa. Per questo ho affidato la gestione dei miei interessi a persone e tecnici di mia fiducia”.

POSSIBILI IRREGOLARITA'

Continua la Idem: “In seguito alle notizie apparse sulla stampa, ho deciso di affidare al mio legale il compito di verificare la situazione". E "Dalle prime verifiche fatte dal mio avvocato - prosegue Idem - sembrano emergere alcuni profili di irregolarità e, ovviamente, sono pronta come qualunque cittadina ad assumermi ogni responsabilità, versando le eventuali sanzioni amministrative conseguenti, se dovessero essere confermate, sulla base degli accertamenti disposti, delle irregolarità di tipo amministrativo per quanto riguarda il pagamento dell'Ici, o edilizio e urbanistico per quanto riguarda il cambio di destinazione d'uso della palestra che occupa una parte dell'immobile dove risiedo". "Anche in questo contesto, continuerò a ispirarmi a un principio fondamentale della mia esistenza che è il rispetto delle regole e l'assunzione di responsabilità in caso di loro violazione" conclude il ministro.

La casa-palestra del ministro Idem (foto M.Argnani)

IL RAVVEDIMENTO OPEROSO PER L'ICI

Il cosiddetto ravvedimento operoso di Josefa Idem alla Ravenna Entrate spa, al fine di regolarizzare la sua situazione Imu, risale al 5 giugno. E' il nucleo della relazione che l'area Controllo Economico del Comune di Ravenna ha consegnato il 12 giugno al sindaco Fabrizio Matteucci sulla base di un accertamento tributario scattato dopo alcuni articoli che riferivano di eventuali irregolarità contributive. Il ravvedimento del neo-ministro è arrivato tre giorni dopo l'inizio dell'inchiesta del quotidiano 'La Voce di Romagna', sulla residenza dell'olimpionica nella frazione di Santerno, in carraia Bezzi, a poche centinaia di metri da quella del marito-allenatore, in via Argine destro Lamone.

Due immobili dello stesso nucleo famigliare, ma entrambi prima casa e quindi col diritto di esenzione per le annualità precedenti al 2012. Uno di questi immobili, pur essendo una abitazione dal punto di vista catastale, accoglie anche la palestra di Sefi Idem. L'Ansa illustra i dettagli della vicenda. Secondo la relazione comunale, il 4 febbraio 2013 "la contribuente ha presentato dichiarazione Imu con la quale, come da norme vigenti, ha indicato 'nucleo familiare nella residenza del marito'". Due settimane fa è giunto il ravvedimento operoso. Per quanto riguarda l'Ici, i coniugi "hanno considerato abitazione principale sia quella in carraia Bezzi che quella in argine destro Lamone". "Conseguentemente non hanno corrisposto l'Ici per gli anni dal 2008 al 2011, fruendo dell'esenzione prevista dalla legge". I risultati della relazione tributaria non erano stati divulgati direttamente dal sindaco Fabrizio Matteucci per ragioni legate a questioni di privacy, come dichiarato dallo stesso primo cittadino, che rispondendo a un'interrogazione del vice-coordinatore comunale e coordinatore provinciale del Pdl, Alberto Ancarani, aveva però ricordato la possibilità per i consiglieri comunali di accedere agli atti.

POSSIBILE ANCHE L'ABUSO EDILIZIO?

A quel punto il capogruppo della lista civica d'opposizione 'Per Ravenna', Alvaro Ancisi, aveva precisato in una nota che oltre "all'errore compiuto, sul quale mi sento sin d'ora di esprimere un giudizio politico negativo", c'era di mezzo un possibile abuso edilizio dato che l'edificio al cui secondo piano abita la Idem "potrebbe essere stato interamente accatastato come abitazione", ma "almeno al piano terra è adibito a palestra". Si tratta della 'Jajo Gym'. In questo caso vi è un documento pubblicato dal 'Fatto Quotidiano', secondo cui l'area Economia e Territorio del Comune ravennate l'11 giugno scorso aveva compiuto nell'edificio un "accertamento di illecito" a carico della stessa Idem e dell'affittuario-gestore della palestra, una società dilettantistica locale, in merito alla "realizzazione di opere in assenza di titolo in corrispondenza ad edificio adibito a civile abitazione". Vi si legge, sempre nei documenti resi noti dall'Agenzia Ansa: "Non risulta presentata la prescritta richiesta di conformità edilizia e agibilità". Il tutto "configura un intervento di cambio d'uso senza opere". A oggi "l'unità immobiliare è unica e censita come abitazione". La proprietà - prosegue la relazione - "si è messa in contatto con gli uffici amministrativi" dichiarandosi "disponibile a presentare apposita istanza di sanatoria".

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