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Cronaca Cervia

Cervia "regina" del turismo: 12mila posti di lavoro e quasi 4 milioni di turisti

La quarta città italiana per numero di alberghi si conferma campionessa di presenze turistiche: nel 2016 i turisti sono stati 3.658.960, pari al 60% delle presenze complessive della provincia

"Cervia caput mundi", o almeno "caput provinciae". Per quanto riguarda il turismo, la città si conferma campionessa di presenze: nel 2016 Cervia-Milano Marittima ha totalizzato 3.658.960 presenze turistiche, pari a circa il 60% delle presenze complessive del territorio provinciale. I tre quarti dei turisti hanno scelto di soggiornare in strutture alberghiere.

La capacità di attrarre turisti della cittadina di mare non è casuale, ma deriva dai numeri consistenti del settore: 365 hotel con 27.170 posti letti, quarta località italiana per numero di hotel, 2.182 appartamenti turistici, altri 15.790 posti letto in strutture extra alberghiere, 9 km di spiaggia, 827 ettari di salina e 240 ettari di pineta. Una "potenza di fuoco" a livello turistico che pone Cervia-Milano Marittima tra i principali distretti turistici italiani.

Il vero motore del turismo cervese - secondo uno studio di Casadio HTL - è infatti rappresentato dagli alberghi, che muovono il 71% del fatturato turistico di Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata; il restante 29% del fatturato è dato per il 19% dagli stabilimenti balneari e per il 10% da ristoranti e bar.

A conferma del ruolo principale che il settore alberghiero gioca nella complessiva offerta turistica, un recente studio di Ascom Cervia srl (la società di servizi di Confcommercio Cervia) precisa quelli che sono i livelli di occupazione del settore alberghiero, dei ristoranti e bar e degli stabilimenti balneari attraverso un’analisi quantitativa dei dati relativi al 2016: complessivamente il comparto turistico cervese occupa 12.600 dipendenti. Il dato stimato dei dipendenti nel settore alberghiero è pari a circa 6.900 unità, nei ristoranti e bar a 3.900 dipendenti, mentre negli stabilimenti balneari l’occupazione è pari a 1.800 dipendenti. Nello studio di Ascom si parla solo di dipendenti, perché se si tenesse conto dei collaboratori e delle prestazioni tramite voucher il numero totale dei lavoratori nel settore turistico sarebbe considerevolmente più alto.

Secondo i due studi presentati, la centralità del settore alberghiero, vero e proprio sistema integrato con le altre realtà dell’offerta, emerge anche dalla quantità di risorse impegnate dagli imprenditori alberghieri per quanto riguarda ristrutturazioni e adeguamenti delle strutture, per indotto diretto (fornitori e artigiani), per indotto indiretto e per imposte versate.   

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