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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Chiusa la Ravegnana dopo il crollo: "Nuovo collegamento stradale e ferroviario con Forlì"

E' la proposta del capogruppo di Forza Italia in consiglio Alberto Ancarani, che ha presentato un'interrogazione

Dopo il crollo della chiusa di San Bartolo sul fiume Ronco, che ha comportato la triste morte di un tecnico della protezione civile regionale, via Ravegnana - ovvero la strada che collega due dei capoluoghi di provincia della Romagna, Ravenna e Forlì - è stata interdetta al traffico. "La strada è la stessa da decenni e non ha mai subito modifiche in positivo, con curve che seguono inevitabilmente il flusso del fiume, limiti di velocità probabilmente dovuti ma inaccettabili per un collegamento fra due capoluoghi e un manto stradale la cui manutenzione ordinaria viene costantemente disattesa - commenta il capogruppo di Forza Italia in consiglio Alberto Ancarani presentando un'interrogazione - Fra Ravenna e Forlì, via Ravegnana è dunque l’unico collegamento automobilistico possibile, fatti salvi tortuosi e stretti stradelli di campagna. La strada ha una sola corsia per senso di marcia, non vi sono spazi per biciclette e neppure per i pedoni, in verità numerosi dal momento che la strada attraversa i piccoli centri abitati che la caratterizzano. Si aggiunga che una strada extraurbana secondaria come la Ravegnana dovrebbe avere una velocità ordinaria di 90 km/h, onde consentire tempi decorosi di percorrenza, ma si è scelto di abbassare il limite proprio per l’inadeguatezza strutturale di tale arteria al flusso di veicoli reale che deve subire".

"Dopo decenni di amministrazioni dello stesso colore, sia nelle città di Ravenna e Forlì, che nella giunta regionale dell’Emilia Romagna, oltrechè dopo aver avuto l’onore di un sottosegretario ai trasporti che era stato sindaco di Ravenna, a nessun livello ci si è preoccupati di risolvere il problema “Ravegnana” costruendo un nuovo tracciato che superi quello precedente che risale a prima dei due conflitti mondiali - punta il dito il consigliere d'opposizione - Oltre a essere pessimo il tracciato per i veicoli a motore, è del tutto inaccettabile che non esista un collegamento ferroviario fra le due città per raggiungere le quali, se si vuole usare il trasporto pubblico, è necessario utilizzare pullman che percorrono esattamente lo stesso tracciato degli altri veicoli sulla Ravegnana. Le amministrazioni di sinistra di riempiono la bocca con l’ecologia del treno, ma proprio dove avrebbero voce in capitolo, potendo portare sui tavoli di competenza temi rilevanti come quello in oggetto, si sono fino a oggi guardate dal farlo. La città di Ravenna avrebbe grossi vantaggi anche turistici da un nuovo tracciato stradale e da un eventuale tracciato ferroviario, anche alla luce della riapertura dell’aeroporto di Forlì che potrebbe dare nuova linfa di visitatori a Ravenna se i collegamenti fossero decorosi".

Il consigliere azzurro chiede quindi a sindaco e giunta "se intenda porre formalmente alla regione e/o al governo il tema di un nuovo collegamento sia stradale che ferroviario tra Ravenna e Forlì e se non ritenga che, anche quando si sarà risolto il problema della chiusa che ha comportato la recente terribile tragedia, il collegamento tra Ravenna e Forlì non sia una delle lacune infrastrutturali di maggior rilievo per una città con le aspirazioni internazionali che Ravenna dichiara di avere".

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