Al Mar una mostra di Chuck Close, accusato di molestie sessuali: scoppia la polemica
Di questo artista, noto a livello internazionale per i suoi ritratti iper-realistici,sono note anche, da mesi, le accuse di molestie sessuali che gli hanno rivolto diverse donne, modelle e artiste
Sabato 5 ottobre inaugura a Ravenna, all'interno della quarta edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo, una mostra di opere di Chuck Close. Di questo artista, noto a livello internazionale per i suoi ritratti iper-realistici,sono note anche, da mesi, le accuse di molestie sessuali che gli hanno rivolto diverse donne, modelle e artiste. Il New York Times e l'Huffington Post hanno raccolto diverse testimonianze di donne pronte a denunciare comportamenti “sconvenienti” dell'artista 77enne che, secondo il loro racconto, pur non sfociando in atti di violenza avrebbero comunque alimentato un clima di ambiguità e sostanziale svilimento della donne capace di inquinare pesantemente rapporti personali e sociali: molestie sessuali, insomma.
"A seguito di queste accuse alcuni musei e gallerie in America e in altri paesi hanno deciso di annullare le mostre di Close in corso o in programma - spiegano dalla Casa delle Donne di Ravenna insieme al gruppo di Donne in nero e Unione donne in Italia - Il Museo di Whashington l'ha cancellata, mentre il Pafa in Pennsylvania ha deciso di inaugurare nella stanza accanto a quella dove erano esposte le opere di Close una mostra collettiva di artiste, invitando visitatori e visitatrici a rispondere alla domanda: cosa serve per avere un mondo dell'arte più equo? Tutto questo negli Stati Uniti, dove forte e potente si è manifestato il movimento "Me Too", attraverso il quale migliaia di donne hanno preso parola pubblica, anche a distanza di anni, per denunciare abusi, molestie, ricatti e violenza sessuale. Una pratica di libertà delle donne che ha avuto il coraggio di attraversare tempo e spazio ed è dilagato nel mondo provocando disordine nell'ordine costituito e immobile della politica e del potere maschile. Un'importante rivolta contro un sistema radicato e profondo di ricatti in tutti i campi e in tutte le relazioni sociali, a cominciare da quello del lavoro e non risparmiando, come si è visto, anche quello dello spettacolo e del mondo artistico. Se in Italia il movimento Me Too non è stato forte e incisivo come in altri paesi lo si deve a diversi fattori, non ultimo quello ascrivibile all'ignavia del potere politico, al silenzio delle istituzioni, incapaci, ancora una volta, di comprendere la profondità e la radicalità della rivolta delle donne.Il dibattito pubblico si è fermato alla superficie e ha preferito vedere quello che non c'è nelle denunce del movimento femminista, il desiderio di vendetta, di repressione, di giustizialismo e non vedere quello che invece c'è: desiderio di libertà, di rottura della subalternità femminile nei rapporti di potere e sociali, di cambiamento. E allora ci chiediamo:anche le istituzioni culturali del Comune di Ravenna preferiscono non vedere e ignorare quello che è noto in tutto il mondo da tempo? Del grande artista Chuck Close non si sapeva nulla?".
"Credo che tutte le donne della città di Ravenna dovrebbero boicottare la mostra di Chuck Close che inaugura venerdì al Mar, e con loro anche tutti gli uomini", commenta l'artista Gianluca Costantini, che ha realizzato anche una vignetta sul tema in cui il volto dell'artista è sovrastato da una grossa 'X' rossa con scritto 'Chuck Close non sei il benvenuto'". Nel frattempo Marcello Landi, giovedì sera all’Albergo Cappello, ha offerto la tessera di socio onorario dell’associazione Dis-Ordine in segno di benvenuto a Ravenna all'artista, che ha ringraziato e dichiarato di essere felice di diventare "disordinato"".
In foto: Chuck Close ricevuto dall'associazione Dis-Ordine