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Cronaca Cotignola

A 15 anni dalla scomparsa: Cotignola ricorda il presbitero antifascista don Stefano Casadio

Don Stefano Casadio (Cotignola, 26 febbraio 1913 - Roma, 27 maggio 2001) è stato un presbitero italiano antifascista e missionario

Venerdì Cotignola celebra il 15° anniversario della scomparsa di don Stefano Casadio. Per l’occasione alle 9 nella chiesa di San Francesco sarà celebrata una messa dal vescovo della diocesi di Faenza-Modigliana, Mario Toso; alle 10 seguirà un incontro nell’aula magna della scuola media “Luigi Varoli”, alla presenza del sindaco Luca Piovaccari, con gli alunni e i docenti che hanno costituito parte attiva nella ricerca e nel recupero delle notizie anche da memorie viventi sulla figura di don Stefano, durante il quale saranno illustrati gli elementi salienti entrati a far parte della pubblicazione Raccontiamo don Stefano insieme, curata dalla famiglia. 

Al termine dell’incontro, alla presenza del prefetto di Ravenna Francesco Russo, sarà scoperta l'opera dell’artista Enzo Babini, donata all’istituto comprensivo di Cotignola (che è stato intitolato a don Stefano nel 2006) a nome degli Amici del cenacolo. Alle 17 nel giardino di Casa Varoli, in corso Sforza, si terrà una presentazione congiunta sia dei contenuti del libro su don Stefano, sia delle tavole originali del fumetto L'Argine, tra le cui pagine troviamo anche l’operazione “Bandiera bianca”. Infine, alcuni attori della compagnia Magazzino Fs leggeranno dei brani tratti dalla pubblicazione, accompagnati dal coro Alea di Cotignola.

Don Stefano Casadio (Cotignola, 26 febbraio 1913 - Roma, 27 maggio 2001) è stato un presbitero italiano antifascista e missionario. Nel 1945 don Stefano, allora parroco di Cotignola, e Leno Casadio, capo partigiano, diedero vita all'operazione "Bandiera bianca" che fermò i bombardamenti sulla cittadina. Attraversarono il Senio e si recarono da soli, innalzando una bandiera bianca, al campo degli alleati. Convinsero gli anglo-americani ad arrestare i bombardamenti perché gli unici tedeschi rimasti erano stati fatti prigionieri dai partigiani. Per questo ha ricevuto la Medaglia al valor civile. Fu parroco di Reda dal 1956 fino alla sua partenza per il Brasile.

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