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Cronaca Faenza

"Contributi economici ai Comuni che hanno mantenuto il Giudice di Pace"

Degli uffici circondariali un tempo attivi in Emilia-Romagna, sono solo cinque oggi quelli mantenuti funzionanti presso le sedi comunali nella nostra Regione

Con il Decreto legislativo n. 156 del 7 settembre 2012 dal titolo “Revisione delle circoscrizioni giudiziarie – Uffici del giudice di pace” è stata disposta la soppressione di un gran numero di sedi degli Uffici del Giudice di Pace, attraverso il criterio dell’accorpamento territoriale. Un atto di razionalizzazione delle spese per le finanze statali che però consentiva, per le realtà locali interessate, di poter mantenere aperte tali strutture a condizione che tutte le spese di funzionamento degli uffici, compreso il personale amministrativo, fossero coperte dai Comuni intenzionati a garantire il servizio sul proprio territorio.

“Un’azione di contenimento delle spese - spiega il Consigliere regionale Mirco Bagnari - che però avrebbe creato più di un disagio agli abitanti e alle imprese dei piccoli Comuni che, di fatto, si sarebbero dovuti recare presso la sede dell’ufficio circondariale di competenza per usufruire dei servizi di un ufficio che, per le materie di lieve entità, sia in campo civilistico che penalistico, garantisce procedure certe, snelle oltre che di prossimità rispetto al percorso della Giustizia ordinaria".

Degli uffici circondariali un tempo attivi in Emilia-Romagna, sono solo cinque oggi quelli mantenuti funzionanti presso le sedi comunali nella nostra Regione, tra cui Faenza e Lugo nel ravennate, oltre a Porretta Terme, Finale Emilia e Pavullo nel Frignano . “Con questo Progetto di Legge – prosegue Bagnari – si prosegue nel lavoro di riconoscimento della figura del Giudice di Pace già avvenuto da parte dell’Assemblea legislativa della Regione nell’immediato passato. Già nel Bilancio di previsione 2019, infatti, era stato accolto un mio emendamento per destinare risorse ai Comuni che si erano impegnati a tenere aperte le sedi locali di tali uffici. Un sostegno che va ampliato, ma che, unitamente a questa Legge, assume un connotato strutturale con un apposito capitolo di spesa nel Bilancio regionale che verrà finanziato in relazione alle disponibilità di anno in anno. L’ennesima prova di quanto stiamo cercando di lavorare in Regione – conclude il consigliere ravennate – per il mantenimento dei servizi di prossimità a favore dei cittadini e delle imprese nei Comuni dei nostri territori".

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