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Cronaca

Coronavirus, tutto quel che c'è da sapere: "Al momento non ci sono cure, serve impegno di tutti"

Sono alcuni dei concetti spiegati dal professor Claudio Vicini, direttore del Dipartimento "Testa-collo" dell'Ausl Romagna e otorino di prestigio internazionale

"Questo virus non può essere curato. Non esistono medicine o antivirali per combatterlo. Chi è positivo ed è asintomatico può attendere che il virus completi il suo ciclo biologico in casa. L'importante è non essere vettori verso altri soggetti". E ancora: "Ogni singolo cittadino deve autolimitarsi nella sua libertà individuale. Lo so che è difficile, ma bisogna farlo. Nel rispetto di chi è più debole. Serve molta responsabilità". Sono alcuni dei concetti spiegati con forza dal professor Claudio Vicini, direttore del Dipartimento "Testa-collo" dell'Ausl Romagna e otorino di prestigio internazionale, intervenuto in una diretta Facebook sulla pagina del parlamentare romagnolo Marco Di Maio.

Dal deputato "un ringraziamento a tutti gli operatori del sistema sanitario. Sono persone che più di qualsiasi altro cittadino sono esposte ai rischi di contrarre questo virus. Ed è necessario porre una maggiore attenzione alla salute del personale, anche per evitare che tutto il sistema vada in crisi". Quindi ha sottolineato l'impegno di tutti per arrestarne la diffusione: "Se l'effetto sarà prolungato, l'impatto economico sarà maggiore. Servono quindi interventi economici di sostegno agli esercenti ed imprenditori che stanno subendo un calo di fatturato, servono sostegni alle famiglie, ma il primo intervento economico è arrestare la diffusione dell'epidemia".

Un unico virus o ce ne sono di più? La conoscenza consolidata al momento

Chiarisce Vicini: "I virus che stanno circolando in Italia in questa fase, a prescindere dal coronavirus che tende a mutare nel passaggio da una persona all'altra, sono numerosissimi". Quanto al covid-2019, "la sua tipologia lo rende favorevole alle mutazioni ed è tipico di un virus respiratorio. Ma il vero tema che rende più complessa la gestione è che accanto al coronavirus ci sono tutti gli altri virus respiratori stagionali, che sviluppano manifestazioni simili. Quindi la difficoltà clinica è nell'identificarne la tipologia".

Come si contrae il coronavirus

Illustra il professor: "E' un virus che colonizza le vie respiratorie. Il paziente malato, ma anche il soggetto non clinicamente evidente, prima o poi starnutisce. Ma basta anche il solo parlare, perchè si produce una sorta di aerosol che non si vede o tutt'al più controluce. Questo crea una "nube" attorno al paziente, che si può depositare sugli oggetti. E il virus è particolarmente resistente per un certo periodo di tempo. Quindi se una persona entra nella "nube" che circonda il paziente e tocca oggetti sui quali si sono depositate le particelle a quel punto può contrarre il virus, specialmente se non si è lavato le mani o ancor peggio se si è toccato il naso, la bocca e gli occhi. Da qui la serie di provvedimenti restrittivi".

Il raggio d'azione del virus

Spiega l'esperto medico: "Il virus non ha nè le mani e nè le gambe, ma è il paziente che lo trasferisce da persona a persona. Il concetto del raggio d'azione è molto convenzionale. Si prende come termine di sicurezza il metro, metro e mezzo".

Quali sono i sintomi del virus

Entra nel dettaglio Vicini: "L'unico modo per capire se si è contratto il virus è realizzare il tampone. Tutto il resto è indiziario. Tosse, raffreddore, febbre e muco sono sintomi specifici. Ma bisogna fare attenzione anche ai sintomi addominali o diarrea. Clinicamente si può quindi avere un sospetto fondato se c'è un quadro compatibile, ad esempio si sviluppa una polmonite interstiziale".

Casi asintomatici: possono trasmettere il virus?

Un caso asintomatico, tiene ad evidenziare Vicini, "può trasmettere il virus. Non c'è necessità di avere sintomi per trasmetterlo. E questa è una delle criticità maggiori della situazione. Anche i soggetti perfettamente sani, cioè che non manifestano sintomi, possono trasferirlo e per lungo tempo, perchè il periodo di incubazione è di 14 giorni".

Il virus è più aggressivo sugli adulti o bambini?

Chiarisce l'esperto: "Per aggressività biologica il virus è lo stesso. In Italia abbiamo pochissimi casi sui bambini e recentemente ne è stato notificato uno in un lattante, attualmente ricoverato. Sono soprattutto gli anziani a pagare il tributo più alto. Stratificando il numero di decessi per età, è evidente un aumento delle morti dagli over 60 in poi, soprattutto tra chi ha già patologie. Ma il virus attacca tutti allo stesso modo. E ogni affezione concomitante, soprattutto se croniche, è un rischio in più".

Una volta guariti c'è possibilità di ricadute?

Risponde Vicini: "Al momento sembra di no. Abbiamo discusso di un caso di re-infezione, ovvero di ricaduta clinica, in Cina, ma non abbiamo trovato riscontro. E' molto difficile tra l'altro valutare una situazione di questo tipo. Per quanto riguarda l'Italia siamo all'inizio dell'epidemia. La percezione è che chi contrae il virus sviluppa una protezione. Quindi la risposta attuale è verosimilmente no".

Virus e caldo

Afferma il medico: "Il virus col caldo non sparirà, ma abbatterà il tasso di diffusione perchè gli assembramenti nei luoghi ristretti sarà minore. All'aria aperta la probabilità di contagio diminuisce".

L'uso delle mascherine

Vicini chiarisce: "Sull'uso non ci sono controindicazioni. Dal mio punto di vista personale, la mascherina in ogni circostanza è un deterrente verso la diffusione. Non è un mistero che a Singapore si possa circolare solo con la mascherina. Per un soggetto sano che la indossa è una barriera in più. E' chiaro che questo comporta un'abitudine di vita diversa. Se adottiamo misure basiche si dà una mano al rallentamento della diffusione". In merito alla tipologia, "ogni mascherina filtra una parte delle particelle inalate e blocca una parte di quelle esalate. Quelle basiche si possono ritenere uno strumento adeguato".

Le accortezze da seguire: cosa fare e non fare

Puntualizza il professore: "Dobbiamo necessariamente cambiare le nostre abitudini di vita. Il virus ha un livello d'infettività molto alto. La progressione è esponenziale. E bisogna ricordare che non si guarisce con medicine. Occorre rallentare l'evoluzione e per questo evitare tutto ciò che è evitabile. Quindi ad esempio la vita sociale di gruppo. Non è per sempre, ma è un impegno che va adottato per pensare a chi ci sta di caro accanto. Serve buon senso e responsabilità. Ricordiamoci che il valore più importante è la vita". Sull'alimentazione: "Mangiare bene è meglio, ma non ci mette al sicuro".

Il costo di un tampone

Quotidianamente il servizio sanitario locale e nazionale è alle prese con gli esami dei tamponi. Casciuno, ha spiegato Vicini, costa "circa 1500 euro. La gestione è affidata ad appositi percorsi ai quali bisogna adeguarsi. Negli Stati Uniti occorrono circa 4mila dollari".

Protezione per i medici

Aggiorna Vicini: "La nostra Regione sta seguendo programmi precisi. La nostra Ausl sta operando in modo dinamico. I mezzi di protezione ci sono, dai più semplici come la mascherina ed i guanti, fino ai sistemi di protezione più avanzati".

Il ruolo dei mass media

Il messaggio che gli organi di informazione devono trasmettere, evidenzia Vicini, "è farsi portavoce di questa esigenza assoluta di rallentare la diffusione del contagio. Bisogna essere esplici, ma non drammatici. Ci troviamo in una condizioni in cui occorre usare il cervello. Non dobbiamo lasciarci prendere dalla paura, ma allo stesso tempo nemmeno ignorare il problema. Serve trovare una rotta intermedia in cui la ragionevolezza ci guidi nelle nostre azioni. Non dico di chiudersi in casa, ma limitare i contatti non necessari. Solo così è possibile rallentare il contagio. Questo è possibile".

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