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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Il Coronavirus strappa alla vita Andrea Gambi, direttore di Romagna Acque

Gambi, 64 anni, era ricoverato da una decina di giorni in ospedale, nel reparto di Terapia Intensiva. All’ospedale di Ravenna era stata ricoverata anche la moglie, in un reparto non intensivo

Il Coronavirus nella notte ha strappato alla vita Andrea Gambi, direttore generale di Romagna Acque, la società pubblica che gestisce le fonti dell'approvigionamento idrico di tutta la Romagna. Gambi, 64 anni, era ricoverato dal 14 marzo in ospedale, nel reparto di Terapia Intensiva.

Fino a pochi giorni prima del ricovero, l'uomo era regolarmente al suo posto di lavoro, nella sede centrale di Forlì, all’apice della struttura che permette di distribuire quotidianamente l’acqua dai rubinetti di tutta la Romagna. Poi il contagio, probabilmente collegato al focolaio della palestra di Ravenna da cui si sono originati diversi casi. All’ospedale di Ravenna era stata ricoverata anche la moglie Antonella, insegnante in un liceo ravennate, in un reparto non intensivo e poi dimessa domenica scorsa. Oltre alla moglie, Gambi lascia il figlio Piero, ingegnere come il padre, i fratelli Paolo, Stefano e Rita e la mamma Marisa.

"Andrea era un romagnolo nel senso più nobile del termine": il ricordo del collega

Ravennate, laureto ingegnere civile nel 1981 all'Università di Bologna, allievo del professor Piero Pozzati, da quasi trent’anni Gambi svolgeva attività manageriale, a partire dal settore delle costruzioni: entrato in Acmar nel 1983, vi rimase fino al dicembre 2005 come direttore esecutivo, prima di passare all’Iter, dove fu direttore generale fino a metà 2012. A luglio 2012 entrò a Romagna Acque, di cui è stato amministratore delegato fino al dicembre 2017; dal gennaio 2018, vincendo un concorso pubblico della stessa Romagna Acque, ne è diventato direttore generale, uscendo dunque dal Cda di cui era stato membro fin dal suo ingresso in azienda.

Anche in questi anni, Gambi aveva continuato l’attività costante di ricerca e approfondimento su diversi settori dell’ingegneria civile. Uno stimolo legato al suo grande dinamismo e alla curiosità personale, che ha peraltro improntato profondamente anche la crescita dell’azienda: grazie all’intensificarsi di collaborazioni con atenei e con centri di ricerca di prima grandezza, che hanno permesso a Romagna Acque di raggiungere un ruolo sempre più autorevole anche nel complesso dibattito nazionale sulla gestione della risorsa idropotabile. Ne fanno fede le audizioni in Parlamento nell’ambito dell’iter legislativo della legge di riforma della materia, le numerose occasioni in cui Gambi era stato chiamato a relazionare a convegni di carattere nazionale e internazionale, la prestigiosa presenza – assieme al presidente Bernabè – al convegno mondiale dell’Associazione delle Grandi Dighe, in Cina, nel 2016, quando Romagna Acque fu premiata come esempio di integrazione virtuosa fra una diga e il territorio in cui sorge.

Il ricordo di amici e colleghi

"Orgoglioso ingegnere, per due mandati vicepresidente dell’ordine, fiero cooperatore, stimatissimo manager pubblico che, in poco tempo, si era accreditato come una delle voci più autorevoli a livello nazionale sulla gestione delle fonti idriche. Nello stringerci alla moglie Antonella, al figlio Piero e al fratelli Paolo, Stefano e Rita, insieme al grande valore professionale, piangiamo l’umanità, l’etica e la passione dell’amico Andrea - lo ricorda il sindaco Michele de Pascale - In questi giorni tristi tornano in mente le parole di Sergio Zavoli, che ci ricorda come durante le guerre si smette di morire uno per uno, per lasciare spazio ai bollettini e alle statistiche: "La vita ritornava con la recisa nudità dei segni sparsi ovunque, le case non avevano più le loro tinte, tutto pareva conservasse l'odore dei luoghi abbandonati, come l'ultima brace spenta nei camini. Sul muraglione della ferrovia vedemmo il primo manifesto: Gasperoni Elvira,diplomata ostetrica, una prece, si tornava a morire uno alla volta, riapparivano i nomi del tempo dissepolto". In questa guerra assurda, noi non lo permetteremo: vale per Andrea, per la sua umanità, per le cose straordinarie che ha realizzato in vita, per la sua famiglia e per la stima e la simpatia che ha suscitato in chiunque abbia avuto l’onore e la fortuna di lavorare con lui, e vale per tutte le altre vittime di questa malattia violenta, che ci toglie non solo il respiro, ma anche l’ultimo abbraccio dei nostri affetti. Alla fine di questo doloroso momento troveremo insieme il modo di riabbracciare nel ricordo tutti e tutte".

“A nome di tutti gli amministratori e dipendenti dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna, ci stringiamo al dolore della famiglia, degli amici e dei colleghi del direttore Gambi - dichiara Eleonora Proni, presidente dell’Unione - Piangiamo la scomparsa di uno stimato professionista, che ha contribuito in seno a Romagna Acque a rendere la nostra terra un modello di sviluppo anche per altri territori”.

"Un fulmine a ciel sereno - commenta il deputato Pd forlivese Marco Di Maio - Non sono riuscito a rispondere alla prima telefonata stamattina alle 6.45; quando l'ho vista, ho sperato che non fosse vero. L'ho richiamato con questa speranza recondita: spezzata appena ho sentito la voce di Tonino (Bernabè, presidente di Romagna Acque, ndr). Andrea Gambi non ce l'ha fatta, il maledetto Covid-19 se l'è portato via. Ho avuto l'occasione di collaborare con lui, di conoscerlo nei momenti professionali e ogni tanto in circostanze più informali. Una persona solida, competente, di sostanza. Non cercava ribalte mediatiche, ma preferiva lo studio, l’analisi dei dati, l’approfondimento dei problemi e il lavoro sulle soluzioni. La sua era una presenza discreta e forte allo stesso tempo. Andrea aveva come stella polare la progettazione, la pianificazione, la precisione e anche la capacità di immaginare oggi ciò di cui ci sarà bisogno tra 10-15-20 anni, senza ovviamente perdere di vista i bisogni del presente. Una qualità sempre più rara tra chi amministra la cosa pubblica. Quella di Andrea è una perdita inaspettata e importante per l'azienda e per la Romagna, che viste le restrizioni di questo periodo non potrà salutarlo come merita. Sono certo che ci sarà modo di farlo appena possibile".

"La notizia che non avresti mai voluto ricevere, Andrea Gambi non c’è l’ha fatta, questo maledetto virus se l’è portato via - lo ricorda l'assessore Roberto Fagnani - Andrea era una persona solida,competente e lungimirante. Tutte doti che portava avanti con pacatezza e senza cercare le luci della ribalta. Ho avuto modo di apprezzarlo come uomo e come professionista, prima in Acmar, dove siamo stati colleghi per qualche anno e successivamente nel suo ruolo di direttore di Romagna Acque".

"Manifesto tutto il mio dolore personale e istituzionale per la tragica scomparsa di Andrea Gambi, colpito prematuramente dal Coronavirus - scrive Marco Baccini, sindaco di Bagno di Romagna - Andrea era un amico che stimavo apertamente e un professionista di rara competenza, con il quale abbiamo lavorato insieme a vari progetti e da cui ho imparato cose importanti. Con grande tristezza, estendo le mie sincere condoglianze ai familiari e ai suoi colleghi di Romagna Acque".

"I cooperatori romagnoli piangono la prematura scomparsa dell’ingegnere Andrea Gambi - spiega Mario Mazzotti, presidente di Legacoop Romagna - Professionista specchiato, preparato e competente, Gambi aveva ricoperto importanti incarichi in primarie aziende del movimento ed era molto apprezzato dai cooperatori per la propria capacità di analisi e la lunga esperienza nel settore".

"Quando comincia a colpirti anche negli affetti più cari, allora accusi il colpo basso... Oggi sono proprio disorientato, se ne è andato un amico, un compagno sincero e non abbiamo fatto in tempo a dirci tutto, non abbiamo fatto in tempo a fare le cose che volevamo fare insieme", lo ricorda il consigliere Pd Marco Turchetti.

"È stato per Cervia un importante punto di riferimento, un uomo sempre pronto al confronto e ad ascoltare le esigenze della città - aggiunge il sindaco di Cervia Massimo Medri - Una persona molto accorta, studiosa e un grande lavoratore. Una perdita per tutta la Romagna e per tutti quegli amministratori che più volte si sono trovati a conformarsi con lui. Ci stringiamo attorno alla famiglia e ai tanti amici in questo momento di dolore".

"In queste durissime ore funestate dalla epidemia di Covid-19 dove lutti, sofferenze e preoccupazioni stanno gravando duramente anche sulla nostra comunità, la notizia della scomparsa di Andrea Gambi lascia tutti noi sgomenti, senza parole - commenta il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini - Chi ha avuto modo di apprezzarne la professionalità e il valore umano, riconosceva nel dottor Gambi qualità di altissimo livello, in primo luogo come amministratore rigoroso, preparato, concreto, attento. Il dolore per tutti i lutti che il Coronavirus sta determinando rappresenta uno spietato indicatore dell’assoluta gravità del momento, degli effetti brutali della pandemia e della necessità del massimo impegno che si rende necessario da parte di ognuno di noi".

"Andrea era un ottimo professionista e una persona di grande competenza, dotata di una capacità manageriale davvero non comune – lo ricorda Emanuele Battistini, direttore generale di ArCo Lavori - Negli anni in cui ha collaborato con noi, il suo apporto alla parte organizzativa del consorzio è stato corposo e significativo, e ha certamente aiutato anche gli sviluppi successivi di ArCo. Ravenna e la Romagna perdono una persona preziosa, mancherà a tutti".

"Stimato professionista, l’ingegner Gambi è stato per noi interlocutore costante, un punto di riferimento nel lavoro condiviso - aggiungono Alessandro Rapone e Francesco Ermeti, rispettivamente amministratore unico e direttore di Amir - A nome di Amir ci uniamo al cordoglio della famiglia e dei colleghi di Romagna Acque per la dolorosa perdita".

"A nome nostro e di tutti i Repubblicani di Ravenna, unendoci al dolore dell’amico Paolo (fratello di Andrea, ndr), esprimiamo con commozione il cordoglio per la prematura scomparsa dell’ingegner Andrea Gambi - spiegano Stefano Ravaglia ed Eugenio Fusignani, rispettivamente segretario comunale e provinciale del Pri ravennate - Di lui ricordiamo le grandi capacità professionali che lo hanno portato a ricoprire incarichi di primaria responsabilità nelle più importanti imprese cooperative e pubbliche del nostro territorio. Un vero e proprio punto di riferimento per le istituzioni e per la nostra comunità, oltre che una delle più autorevoli voci nazionali in materia di gestione delle risorse idriche. Ma soprattutto Andrea era un carissimo amico che lascerà in tutti noi, che abbiamo avuto il privilegio di conoscerlo e di apprezzarne le doti professionali e umane, un vuoto incolmabile. Nel rivolgere un ultimo commosso pensiero ad Andrea ci stringiamo in un ideale abbraccio alla moglie Antonella, al figlio Piero, ai fratelli Paolo, Stefano e Rita e alla mamma Marisa".

"La notizia della morte di Andrea Gambi ha colpito tutti noi. Ci stringiamo attorno alla famiglia, a cui vanno le nostre più sentite condoglianze - spiega Simona Vietina, a nome della comunità che rappresenta e a nome di Forza Italia - Gambi è stato un amministratore attento ai territori, anche quelli più periferici, dimostrando capacità professionali e un'ampia visione strategica. La sua scomparsa lascia un grande vuoto in tutti coloro che lo hanno conosciuto ed è purtroppo l'ennesima vittima del Coronavirus, che anche in Romagna sta colpendo duramente".

"Rivolgo un pensiero alla famiglia di Andrea Gambi, persona capace e competente che ho avuto modo di conoscere e incontrare più volte nell'ambito dell'attività amministrativa - spiega Nadia Rossi, consigliera regionale Pd - Ogni giorno l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo ci mette a dura prova: perdiamo pezzi di memoria, perdiamo affetti, perdiamo relazioni. Il mio cordoglio a famigliari e amici di Andrea Gambi e a tutte le famiglie colpite dalla perdita di un proprio caro".

"La prematura scomparsa di Andrea Gambi ci priva di uno stimatissimo e autorevole manager e rappresenta una gravissima perdita per il sistema romagnolo dei servizi pubblici locali, che si caratterizza, grazie anche al suo lavoro, come un’eccellenza a livello nazionale nella gestione delle fonti idriche - spiega il presidente di Ravenna Holding, Carlo Pezzi - A nome di tutto il gruppo Ravenna Holding, piango oggi un amministratore e un dirigente competente e appassionato, e mi stringo al lutto della comunità di Romagna Acque, di cui mi sento parte. Oggi però perdo soprattutto un amico, e nello stringermi al dolore della moglie Antonella, del figlio Piero e dei parenti tutti voglio ricordare un uomo dalle qualità straordinarie. Negli anni in cui l’ho frequentato ho potuto apprezzarne innanzitutto le grandi doti dal punto di vista professionale; era un professionista preciso, preparatissimo e lungimirante. Ricordo innumerevoli occasioni di confronto sul modo migliore di fare le cose, la sua lucidità nell’analisi e nel fissare gli obiettivi, la caparbietà nel perseguire i risultati. Ho poi avuto la fortuna, via via in modo più approfondito, di conoscere meglio il lato umano e personale. Piango quindi oggi un uomo leale, corretto, esigente soprattutto con se stesso, piango una persona per bene, di quelle come ce ne sono poche".

"Con Andrea Gambi, ingegnere per eccellenza nello scenario imprenditoriale della nostra città ed oltre, il coronavirus ha ucciso un uomo di valore. Lo dico come l’oppositore politico di Romagna Acque, dove ha speso le sue doti migliori negli ultimi otto anni - lo ricorda il capogruppo di Lista per Ravenna Alvaro Ancisi - Fino a prima l’avevo conosciuto solo di nome, per i ruoli di vertice che per oltre vent’anni ha occupato nel settore delle costruzioni, a margine dell’amministrazione pubblica. Nel campo produttivo dell’acqua potabile, di cui Romagna Acque è anche venditrice all’ingrosso al Comune di cui sono consigliere, ne ho però potuto apprezzare da lontano le competenze e le capacità tecniche, unite ad una visione strategica della pianificazione, che, pur nella funzione politica di amministratore delegato, ha mostrato ed espresso. Ho anche ammirato i molteplici ruoli nazionali di prim’ordine che ha meritato nelle attività di promozione e di sviluppo delle risorse idropotabili, intese come bene pubblico. Nel gennaio 2018, quando Romagna Acque decise di istituire, con qualche controversia interna, la nuova figura di direttore generale da assumere per cinque anni, ne dissentii drasticamente, non perché parve subito a lui destinata, bensì ritenendo, tra l’altro, che una responsabilità di questa portata dovesse aspettare l’opportunità di legge, allora assente, di essere assegnata con un’assunzione stabile, tramite un vero concorso pubblico, non una di quelle “selezioni” che rimettono la scelta del vincitore ad un organo politico. Gli si è fatto forse un torto, giacché nessuno più di lui avrebbe potuto vincere quel posto con pieno merito. Ed è per questo che ho chiuso lì la mia “indagine” sui fatti. Il 14 novembre 2019 l’ho conosciuto finalmente di persona, quando ha accettato volentieri il mio invito di presidente della commissione Ambiente del Comune di Ravenna a partecipare come uno dei relatori alla seduta convocata per discutere delle “cattive acque” in cui soffre la Valle della Canna. Ho messo in cornice, per la chiarezza, il valore e la concretezza, il suo intervento, di cui dovrà farsi tesoro. È bastato niente per comprendere reciprocamente come, nel rispetto delle diverse posizioni e delle persone, che dovrebbe sempre fare la differenza anche in politica, si poteva collaborare non da avversari, ma in amicizia. Stavamo già percorrendo questo binario. Ne piango ora la perdita improvvisa, unendomi con la preghiera al cordoglio che capisco immenso della moglie, del figlio e dei fratelli".

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