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Cronaca

Cosa pensano i turisti della riviera? "Mare pulito, ma troppi abusivi e pochi parcheggi"

Secondo il sondaggio gli ospiti abituali apprezzano cortesia e servizi per bambini, mentre chi non non la conosce immagina un mare inquinato ma cambia idea visitandola

Cosa pensa chi viene in vacanza in Riviera Romagnola? Che cosa trattiene un turista dal venirci? Gli ospiti abituali apprezzano cortesia e servizi per bambini, chi non non la conosce immagina un mare inquinato ma cambia idea visitandola. Dall'analisi di 1160 risposte a un sondaggio tutte le percezioni, i desideri e le critiche sulla Riviera Romagnola: il sondaggio è stato rivolto agli utenti iscritti alla newsletter del portale www.info-alberghi.com, da 15 anni impegnato nella promozione online degli hotel della riviera romagnola. Quattro i percorsi possibili, sulla base della frequentazione della riviera: chi è venuto quest’anno ed era già stato in Romagna anche negli anni scorsi (78,8%), chi è venuto nel 2017 per la prima volta (2,5%), chi non è venuto quest’anno ma era già stato in riviera (17%), e infine chi non c’è mai stato (1,6%). Nella provincia di Ravenna, oltre alla stessa città, sono stati presi come riferimento i turisti di Casal Borsetti, Lido di Dante/Lido di Classe, Lido di Savio, Marina di Ravenna/Punta Marina Terme/Lido Adriano, Marina Romea/Porto Corsini, Cervia e Milano Marittima/Pinarella.

Cosa attira i turisti?

Chi torna lo fa sostanzialmente per tre motivi: rapporto qualità/prezzo, servizi per le famiglie e buona cucina. Prezzi competitivi e servizi per famiglie attirano anche i nuovi turisti, che si dichiarano soddisfatti della loro prima volta in riviera: per il 69% la vacanza è stata all’altezza delle aspettative, per il 13,8% le ha addirittura superate. Il 91,6% dei turisti consiglierebbe la riviera come meta di vacanze ad amici e conoscenti. A sorprendere i nuovi arrivati sono per lo più la cordialità, l’accoglienza e l’attenzione verso i più piccoli. Uniche note negative il mare e gli ombrelloni troppo vicini. Interessanti anche le risposte di chi non è venuto quest’anno o non è mai stato in riviera romagnola. Per entrambi i gruppi le motivazioni più votate sono: la scelta di altre mete o motivazioni personali (rispettivamente 48,1% e 31% per chi c’era già stato, 31,6% e 31,6% per chi non c’è mai stato).

Mare: percezioni e realtà

Quando si parla di mare, la percezione cambia radicalmente tra chi è stato almeno una volta in riviera e chi invece non è mai venuto. Su una lista di aggettivi proposti, i più votati tra i frequentatori abituali della riviera sono, in ordine di voto, sicuro, tranquillo e pulito mentre chi è venuto in passato dice sicuro, affollato e torbido. Chi non c’è mai stato lo immagina affollato, torbido e inquinato, pur ammettendo nel 47% dei casi di averne sentito parlare bene da amici e conoscenti. Interessante anche l’idea che il mare in Romagna non meriti neanche una bandiera blu (12 quelle ottenute nel 2017) secondo chi non l’ha mai frequentato (27,8%). Chi invece è venuto quest’anno risponde per la maggior parte “tra 5 e 10” (41,3%) e in pochi casi “nessuna” (13%), ma qualcuno avanza anche l’ipotesi che siano più di 10 (5,4%). Come a dire che chi l’ha toccato con mano è più incline ad apprezzarne le caratteristiche, mentre chi non lo conosce ne ha un’idea negativa, che difficilmente viene sfatata, visto che nel 63% dei casi questa percezione condiziona la scelta di altre mete per le vacanze: per il 36.8% il mare influisce in parte, per il 26.3% è il motivo principale. Allo stesso modo i turisti che vengono per il mare scoprono e apprezzano le altre attrattive del territorio. Nella classifica dei luoghi più visitati, oltre alle spiagge, troviamo centri storici (39%), entroterra (25.4%), parchi divertimento (24,9%), chiese, musei e castelli (16,4%). Ad attrarre chi non è mai venuto potrebbero essere invece le offerte di soggiorno: il 63,2% di chi non è mai stato in riviera valuterebbe una vacanza in futuro solo se trovasse una buona offerta, contro il 40,6% di chi è venuto in passato e il 13,8% dei frequentatori abituali, che affermano di voler tornare nell’84% dei casi. Di questi, il 60% sceglierebbe la stessa località, il 24% la cambierebbe. Non è tanto il prezzo, quindi, a orientare le scelte dei frequentatori abituali, che hanno già una buona opinione del territorio, ma piuttosto la qualità dei servizi.

Cosa non piace: abusivismo e pochi parcheggi

La maggior parte dei commenti liberi lasciati dai turisti esprime soddisfazione ed entusiasmo. Le critiche riguardano soprattutto la scarsità di posti auto, la presenza di venditori abusivi sulla spiaggia, la difficoltà a portare in vacanza gli animali domestici e l’inadeguatezza di offerte per single e per genitori single con figli. Interessante il commento di un viaggiatore che vorrebbe essere attento all’ambiente ma non può: “Un problema per i turisti è gettare la spazzatura indifferenziata, dal momento che i cassonetti si aprono con le tessere”.

Recensioni e pubblicità ingannevole

Una riflessione a parte merita la pubblicità ingannevole: “Non sempre gli hotel dicono il vero” scrive un utente, mentre un altro argomenta “gli hotel dovrebbero sui loro siti web scrivere la realtà non una verità artefatta tanto poi al giorno d'oggi si scopre e proliferano recensioni negative”. E ancora: “Foto delle camere e descrizione veritiere! A volte arrivi in hotel e trovi altro”. Descrizioni e foto nutrono false speranze che, se per alcuni possono rappresentare piccoli fastidi, per altri comportano un disagio destinato a minare l’intera vacanza, come nel caso dei falsi hotel per disabili. La mancanza di coerenza di alcuni hotel fa aumentare la fiducia verso le recensioni online. Dal questionario emerge infatti che a influire di più sulla scelta di una struttura ricettiva sono nell’ordine: recensioni positive su Google, Booking, Tripadvisor o Facebook (51%), sito web della struttura (40%), velocità di risposta e qualità della comunicazione con l’hotel (31,7%). Da notare come le recensioni superino del 39% il consiglio diretto di amici e conoscenti. Se la maggior parte dei turisti si affida alle recensioni quando cerca un hotel, le cose cambiano quando è il momento di lasciarle: la maggioranza (47,7%) dichiara di scriverne a volte ma di non averne l’abitudine, mentre il 21,8% lo fa abitualmente e lo sente come un dovere. Il 10% non lo fa mai non avendo tempo o voglia, l’8,5% non lo fa perché lo trova inutile. Tende a lasciare più recensioni chi ha esperienze positive da condividere (8,5%) rispetto a chi si è trovato male (3,2%). Per quanto riguarda le abitudini generali dei viaggiatori, il 79.5% quando ha un problema in hotel si rivolge al personale chiedendo di risolverlo, il 16% finché possibile lascia correre, il 2,5% non dice nulla convinto che l’albergatore capace possa e debba accorgersene da solo, l’1,7% non dice nulla sul momento ma al rientro scrive una recensione negativa.

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