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Cronaca

Cyberbullismo, al via il casting per il corto scritto dagli studenti

La storia del corto vincitore ruota intorno a un’aggressione che sgretolerà un mondo adulto fatto di dipendenza dallo smartphone e disattenzione

Quando la creatività dei più giovani incontra temi che rivestono grande importanza nella loro vita il risultato può essere straordinario. E’ quanto è accaduto alle classi seconde e terze degli Istituti comprensivi Guido Novello, Randi, Ricci Muratori, Darsena e San Biagio coinvolti nel progetto anti-bullismo di Cuore e Territorio, dal titolo “Diventa il regista del cambiamento”. I ragazzi - dopo aver seguito i seminari a tema proposti dall’associazione - si sono trasformati, nei mesi scorsi, in piccoli sceneggiatori e hanno creato storie e personaggi che raccontano il bullismo come nessun adulto potrebbe fare: con la loro freschezza, ma anche con le loro inquietudini davanti a un fenomeno diventato sempre più complesso nell’era digitale. Solo uno dei soggetti diventerà un vero e proprio cortometraggio diretto dal regista Gerardo Lamattina, ma la scelta è stata ardua: è stata, infatti, tale la bravura degli studenti da far decidere agli organizzatori del concorso di premiare tutte le classi partecipanti, in una cerimonia che si è tenuta lo scorso 31 maggio al Pala Costa.

Il corto scelto, le cui riprese inizieranno nella primavera 2018 e che avrà un’ampia diffusione, è stato scritto dalla classe terza G della scuola secondaria di primo grado Don Minzoni, Istituto San Biagio ed è stato ritenuto dal regista, per ragioni tecniche, il più adatto ad essere realizzato. “I ragazzi della Don Minzoni ci hanno dato un’ottima suggestione che poi ho sviluppato in una sceneggiatura – spiega il regista Lamattina -. Il tema potrebbe essere riassunto in poche parole: ‘Spegni il cellulare, accendi il cuore’. Al centro una vicenda di cyberbullismo che pone sotto la lente anche il mondo “dei grandi” e che – oltre al problema – mostra le possibili soluzioni”. La storia ruota intorno ad un’aggressione che sgretolerà un mondo adulto fatto di dipendenza dallo smartphone e disattenzione. La fase di scrittura sarà seguita dai casting per la scelta degli interpreti, che coinvolgeranno tutte le scuole incluse nel progetto. Poi la squadra al completo partirà per l’avventura che porterà alla realizzazione del cortometraggio e di una sua versione più breve, un cosiddetto “spot”, adatto anche alla proiezione cinematografica. “Il laboratorio di scrittura sul bullismo promosso da Cuore e Territorio è stato di grande utilità per i ragazzi – spiega la professoressa Stefania Mosca (Don Minzoni) –. Dovendo scrivere di certe dinamiche hanno dovuto capirle e metabolizzarle. Hanno dovuto comprendere che scherzare e ridere “con” è diverso da scherzare e ridere “di”. Ora è importante che questo lavoro di approfondimento abbia una continuità nella loro vita: io, personalmente, spero di aver messo un seme, che poi andrà annaffiato alle scuole superiori”.

“E’ stata un’esperienza positiva per i nostri alunni – hanno spiegato le professoresse Elena Argelli e Paola Presicce dell’Istituto Comprensivo Randi – per far loro capire che i nuovi mezzi tecnologici non debbano essere un’arma di offesa. Il progetto è stato uno dei tanti momenti durante l’anno scolastico in cui i docenti hanno affrontato la tematica del bullismo. Sono state messe in luce la potenza distruttiva e la portata abnorme che possono avere gli insulti/le provocazioni una volta entrati nel web, con un semplice clic”. Di cattivo uso delle chat ha invece parlato la professoressa Tiziana Casadio dell’Istituto Ricci Muratori, che spiega come seppure in assenza di episodi eclatanti di bullismo, sia comunque emersa fra alcuni ragazzi una tendenza a “denigrare” all’interno delle conversazioni social, su cui si è lavorato e si sta lavorando a scuola. Ha poi aggiunto: “Di grande interesse, anche a questo scopo, sono stati gli incontri con gli esperti organizzati da Cuore e Territorio. In quelle occasioni è stato dato grande spazio ai ragazzi, che avevano voglia di parlare e si sono aperti molto. Sono stati momenti molto belli ed estremamente formativi”. “I ragazzi che hanno partecipato agli incontri e alla stesura dei soggetti per i corti sono rimasti molto colpiti dal lavoro, tanto da parlarne ancora oggi – spiegano, infine, la vicepreside dell’Istituto Darsena Maria Adele Bisca e la professoressa Maria Conti -. Una volta tornati in aula hanno realizzato cartelloni e testi per spot, dimostrando di aver metabolizzato molto bene la tematica. Quello del bullismo è un fenomeno frequente e devastante, che lascia segni profondi - aggiungono - . La scuola ha un ruolo importante perché è in classe che questi atteggiamenti vengono alla luce, spesso lasciando i genitori sgomenti di fronte alla consapevolezza di cosa i loro figli siano stati in grado, purtroppo, di fare agli altri ragazzi. Lavorando tutti insieme, però - concludono le insegnanti - ognuno per la sua parte, possiamo fare tanto”.

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