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Cronaca

Pineta di Classe, 67 daini saranno abbattuti. La Provincia spiega il perché

Negli ultimi anni la popolazione dei daini ha raggiunto però il numero di oltre 200 esemplari che hanno cercato nuovi territori per alimentarsi, andando a occupare aree naturalistiche limitrofe come la Pineta Ramazzotti, e altre zone del Parco del Delta del Po

Nella località a ridosso della Pineta di Classe, territorio di Fosso Ghiaia, qualche decennio fa è stato insediato accidentalmente un modesto nucleo di daini. Negli ultimi anni la popolazione dei daini ha raggiunto però il numero di oltre 200 esemplari che hanno cercato nuovi territori per alimentarsi, andando a occupare aree naturalistiche limitrofe come l'Ortazzo e l'Ortazzino, la Pineta Ramazzotti, e altre zone del Parco del Delta del Po. Lo spiega una nota della Provincia di Ravenna, che ha in serbo un piano di abbattimento degli animali.

Per la Provincia “nella ricerca di nuovi territori, la popolazione dei daini, diventata così numerosa, ha sconfinato nei terreni di aziende agricole, provocando danni ingenti e documentati. Contemporaneamente, i daini sono diventati un pericolo per la viabilità, in quanto il loro attraversamento della statale Adriatica ha provocato diversi incidenti, anche questi documentati. Si è provveduto alla messa in opera dei sistemi dissuasivi: la recinzione nei pressi della SS16 Adriatica, all'altezza dell'abitato di Fosso Ghiaia; la recinzione sulla via Dei Lombardi nei pressi dell'abitato di Lido di Classe e la messa in opera di dissuasori catarifrangenti apposti sui delimitatori di carreggiata lungo tutta la via Dei Lombardi nel tratto intercorrente fra l'abitato di Savio e di Lido di Classe, interessato dal possibile attraversamento degli animali in questione”

Inoltre, sempre per la Provincia, “la decisione di procedere all'abbattimento di 67 esemplari di daino è stata preceduta dalla richiesta di pareri autorevoli. Sia l'Ente Parco del Delta del Po che l'Ispra (Istituto per la prevenzione e la tutela ambientale) hanno dato parere favorevole”.

Ecco la tempistica: il 16 settembre 2014 è stato acquisito il prescritto parere tecnico di ISPRA con il quale l'Istituto approva la programmazione proposta e gli abbattimenti nelle aree agricole. Il 3 novembre 2014 è stato acquisito il prescritto parere di conformità riguardo la valutazione di incidenza ambientale espresso dall'Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità- Delta del Po, relativamente agli interventi previsti all'interno del Sito Rete Natura 2000 di competenza. Le associazioni ambientaliste si sono rese disponibili a promuovere momenti di sensibilizzazione e di conoscenza delle migliori pratiche comportamentali per consentire la convivenza pacifica fra attività antropiche e fauna selvatica.

Infine, ricorda la Provincia, “i piani di prelievo per ungulati e altre specie di fauna selvatica (caprioli, cervi, cinghiali ecc.) sono attuati da molti anni in tutto il territorio nazionale in conformità alla normativa vigente. Nell'assumere la decisione di procedere all'abbattimento di un certo numero di capi per ricondurre la situazione alla normalità, la Provincia agisce come le altre Province. In questi territori la popolazione dei daini e degli ungulati in generale è monitorata e selezionata anche in pianura. I previsti abbattimenti saranno eseguiti da novembre fino al sabato 28 febbraio 2015, e saranno eventualmente sospesi  nelle giornate in cui il Parco o altri Enti dovessero programmare eventi sul territorio interessato. La legge prevede l'assegnazione a privati solo a determinate condizioni; privati che devono essere detentori di apposite autorizzazioni. A tutt'oggi nessun privato in possesso di tali autorizzazioni ha presentato domanda”.

ENPA - Replica il presidente di Enpa Ravenna, Carlo Locatelli: "Non comprendiamo come si possano introdurre degli animali selvatici di rilevanti dimensioni, in modo accidentale, in un'area come quella della pineta di Classe. Infatti, la parola usata dall'Amministrazione provinciale ci pare che consideri il fatto alla stregua di una banale svista. A monte di tutto, resta la questione che chi ha introdotto gli ungulati, a nostro parere, abbia peccato di imperizia, senza neppure valutare le conseguenze prevedibili di una tale iniziativa. Siamo pertanto del parere che chi ha proceduto all'immissione dei daini sia il principale responsabile dei danni e delle inutili stragi di detti animali, stragi che si protrarranno anche negli anni a venire. Prima di avviare simili trovate, occorre sempre e comunque conoscere le problematiche connesse e derivanti dalla gestione delle specie animali".

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