Danneggiato capitello tedoriciano in Piazza del Popolo

Danneggiato uno dei capitelli marmorei esistenti nel Palazzetto Veneziano di Piazza del Popolo. Si tratta di uno degli otto celeberrimi e preziosissimi capitelli di epoca teodoriciana, antichi di oltre millecinquecento anni, provenienti presumibilmente da un edificio pubblico o dalla distrutta Chiesa di S. Andrea dei Goti e collocati nel palazzetto in epoca veneziana.

"Nessuno ha segnalato la notizia, eppure qualcuno, durante i lavori, se ne sarà pure accorto - afferma Francesca Santarella, del Movimento 5 Stelle -. Lavori che hanno comportato l’apertura di un passaggio coperto presso cui è presente il capitello danneggiato. Già, il recente danno potrebbe imputarsi proprio agli eterni lavori per la sistemazione della piazzetta delle Antiche Carceri, lavori grazie ai quali fa già sfoggio l’inquietante ed inspiegabile incursore cilindrico pessimamente spennellato ad enormi finte piastrelle simil-mosaico, di cui non si capisce  senso ed ingombro in una piazzetta costituita dal retro degli antichi palazzi del Legato Pontificio e dotata di una sua semplice, gradevole e squadrata compiutezza".

"Alla vista di una simile incongruenza, c’è persino chi ha rimpianto il bunker tedesco usato come rifugio e poi demolito che esisteva, in periodo bellico, nella piazzetta - continua l'esponente del Movimento 5 Stelle -. Alcuni segnalano inoltre che, durante i lavori di sistemazione, sono state tormentate anche le antiche fondamenta del palazzo e persino di una chiesa, resti che poi non si è certo provveduto a valorizzare. Ad oggi è ben visibile un danno di non poco conto al capitello in questione, di cui risulta asportata una delle volute e scheggiato e fessurato il celeberrimo monogramma del Re Teodorico, monogramma presente su alcuni degli otto capitelli, tra cui, appunto, questo".

"Tale danno dovrebbe essere molto recente, come testimoniato dal colore differente del marmo nei punti danneggiati - continua Santarella -. Abbiamo presentato a tal proposito un’interrogazione nella quale chiediamo spiegazioni relativamente a questo nuovo colpo subito dal nostro patrimonio artistico e culturale, invitando chi di competenza a provvedere al consolidamento ad al ripristino con la massima urgenza, onde prevenire il progredire del degrado che potrebbe innescarsi a causa di tale manomissione".