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Cronaca

Parcheggi e ticket, il Comune di Ravenna: "Sì alle sanzioni in caso di sforamenti"

L'amministrazione illustra "che tutti i parcheggi cittadini su aree pubbliche gestiti da Azimut sono classificati come “a tempo limitato”"

Trovarsi una multa sul parabrezza dell'auto per aver sforato anche di pochi minuti il ticket della sosta lascia l'amaro in bocca. Il Comune di Ravenna, attraverso una nota, interviene sul dibattito sollevato a livello nazionale, ricordando che si tratta di "un “parere“ di un funzionario del Ministero dei Trasporti (che ha scatenato un dibattito a livello nazionale sui media ). Parere, peraltro smentito da uno esattamente opposto del Ministero dell'Interno, e che non ha avuto riscontri sul piano dei comportamenti sanzionatori sui cosiddetti “ticket scaduti” nella nostra realtà".

L'amministrazione illustra "che tutti i parcheggi cittadini su aree pubbliche gestiti da Azimut sono classificati come “a tempo limitato” e che su tale tipologia non si applicano in ogni caso le indicazioni generali contenute nel parere ministeriale, bensì quelle contenute in una circolare del ministero del 2011 che disciplina proprio questa fattispecie (tempo limitato), differenziandola sul piano dei comportamenti sanzionatori da quella di sosta a tempo illimitato".

Viene chiarito che "on tale contesto normativo si inserisce l’orientamento della Cassazione (II Sezione Civile del 5 novembre 2009, numero 23543- II Sezione Civile, 4 ottobre 2011, 20308) e la recente sentenza numero 888/2012 della Corte dei Conti Sezione Lazio di condanna per danno erariale di una amministrazione in conseguenza del “mancato introito di somme a titolo di sanzioni amministrative non contestate …agli autori delle infrazioni per mancato completo pagamento, per ticket scaduto, previsto per la sosta dei veicoli”. Il pregiudizio infatti non è solo per “le pubbliche risorse, per le minori entrate che determinano” che l’applicazione del parere in questione potrebbe comportare; ma va perseguito il principio della “deterrenza” che prevede il rispetto, da parte di tutti gli utilizzatori di un bene comune e destinatari del servizio pubblico, delle regole normative fissate a cui sia la disposizione sanzionatoria che la puntuale applicazione delle relative procedure sono volte".

"E’ la Corte infatti a concludere che la sanzione vuole prevenire “furbizie e facili elusioni delle stesse regole” e cioè fenomeni di illegalità diffusa - prosegue l'amministrazione -. Alla luce delle citate disposizioni e sentenze, peraltro condivise sul piano interpretativo e applicate da altre amministrazioni comunali e secondo i principi della economicità e del non aggravio dei pubblici uffici, il Comune di Ravenna non ritiene necessario richiedere ulteriori pareri e o sentenze ad organi giurisdizionali regionali e, pertanto, di concerto con la Polizia municipale, ritiene corretto e doveroso sul piano giuridico applicare pienamente la sanzione di cui all’articolo 7 15° comma del Nuovo Codice della Strada (D.Lgs. n. 285/1992) in caso di riscontro di ticket scaduti, confermando così le modalità in essere di elevazione delle sanzioni da parte della Polizia municipale, e degli ausiliari del traffico. Tale sanzione è attualmente di 25 euro e deve rammentarsi che il legislatore è recentemente intervenuto a favore dell’utenza riducendo del 30% la sanzione se si paga entro 5 giorni dalla contestazione".

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