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Cronaca

Dibattito sulla street art, "No ai regolamenti. Sì a nuove idee"

"I murales, la Street Art, le aree e gli edifici destinati ad ospitarle, vuoi da recuperare, vuoi per lasciare ai posteri testimonianze consone con il paesaggio circostante, potrebbero quindi avere una visione di tutto il nostro territorio", spiega Guerra

Tanto interessa per dibattito sulla Street Art organizzato da Assoraro che si è svolto venerdì in Sala Melandri. "La presentazione del libro Ravenna Walls ha permesso di capire cosa è stato fatto a Ravenna e quale percorso potrà esserci in futuro per queste forme artistiche - spiega Paolo Guerra di Assoraro -. Il successivo dibattito, che con l'Associazione avevamo deciso di indirizzare ad una riflessione sull'opportunità di regolamentare la Street Art, è stato altrettanto interessante. Abbiamo capito, con un certo rammarico, che probabilmente nessuno si prenderà l'impegno di rimuovere Invaders dalla porta storica di Via Ravegnana, accettandola così come l’ha imposta l’artista. Come non pare al momento possibile regolamentare, o quanto meno indirizzare, questi interventi nei luoghi e nei contenuti così come hanno fatto Comuni come quello di Firenze, di Padova e di Rimini".

"Dal dibattito di Assoraro, oltre a comprendere meglio questo nuove forme artistiche e il loro valore qualora studiate e proposte nei giusti termini, si è però aperta una finestra nuova e molto interessante al richiamo della Romagna per questi fenomeni espressivi, reso possibile dalla presenza del professor Roberto Balzani (ex sindaco di Forlì) e dell'assessore Valentina Morigi del Comune di Ravenna. Non di meno dal Soprintendente Giorgio Cozzolino il quale ha per l'appunto competenza su Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini ed al quale si affiancavano il Dr. Gianluca Tusini dell’Università di Bologna e di Valeria Mazzesi, dirigente del Comune di Ravenna per le Politiche Giovanili", prosegue Guerra.  

"I murales, la Street Art, le aree e gli edifici destinati ad ospitarle, vuoi da recuperare, vuoi per lasciare ai posteri testimonianze consone con il paesaggio circostante, potrebbero quindi avere una visione di tutto il nostro territorio, magari creando un percorso culturale e turistico che abbracci più città della Romagna. Rimini in tal senso è l'unica città che si è dotata di un regolamento, cogestendo la Street Art fra gli assessorati alla cultura e al turismo, ben consapevoli che queste opere impattano su coloro che visitano la città, ma che possono anche attirarli. E partendo da qui, si potrebbero coinvolgere le altre ex (?) provincie romagnole, puntando anche al coinvolgimento della Soprintendenza, la quale potrebbe arginare la possibile deriva dell'amministrazione di turno, anche se per il momento in Romagna sono quasi tutte dello stesso orientamento politico", chiosa. 

"Un approccio romagnolo alla Street Art, oltre a quanto sopra anticipato, ed in assenza di una regolamentazione respinta da più relatori, potrebbe a mio avviso migliorare la gestione attuale e, ove possibile, la governance di questo fenomeno culturale, evitando si svolga in luoghi non idonei ed arginando quelle opere che nulla o poco hanno di artistico e rischiano di impattare negativamente sul paesaggio di una città. E mentre la politica farà il suo corso, chissà che nel frattempo qualcuno non tolga Invaders dalla Porta di Via Ravegnana", conclude.

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