rotate-mobile
Cronaca

Lo striscione per Giulio Regeni torna al suo posto, la proposta: "Dedichiamogli un mosaico"

Mercoledì mattina, nonostante i programmi fossero quelli di riconsegnare lo striscione ad Amnesty, il sindaco Michele de Pascale e l'assessore Ouidad Bakkali hanno provveduto a ricollocarlo sulla balconata

"Quando le cose tornano al loro posto. Bene così", commenta laconico il capogruppo di Ravenna in Comune Massimo Manzoli. Mercoledì mattina lo striscione di Amnesty International "Verità per Giulio Regeni", affisso alla balconata del Municipio qualche giorno fa in occasione della fiaccolata dedicata ai due anni dalla scomparsa di Giulio, è tornato a svettare su Palazzo Merlato, dopo la rimozione avvenuta solo martedì.

Sui social era scoppiata la polemica, dopo che il capogruppo di Forza Italia Albero Ancarani ha postato la foto della rimozione dello striscione (effettuata da un funzionario comunale in accordo con Amnesty International) commentando "Operazione rimozione striscione Regeni effettuata", mentre solo qualche ora prima aveva fotografato lo stesso cartellone postandolo su Facebook e commentando "Fino ad oggi a Ravenna eravamo riusciti a risparmiarci la pagliacciata dello striscione “Verità per Giulio Regeni”. Da oggi purtroppo dobbiamo sopportare anche questo". Il consigliere aveva poi spiegato che non era stato lui a rimuovere lo striscione, dicendo che "Si tratta di un gesto che avrei fatto volentieri, ma solo con la mente. E' tutto un equivoco: non ho rimosso alcunchè limitandomi a fotografare e pubblicare l'azione del commesso comunale su ordine dell'amministrazione ravennate di centrosinistra che mi risulta da tempo avesse concordato i tempi per la rimozione".

"È triste e offensivo sfruttare la memoria e la richiesta di giustizia della famiglia e delle migliaia di persone che il 25 gennaio erano nelle piazze d'Italia bollandola come "pagliacciata" e giocando sui post equivoci", hanno commentato dalla sezione ravennate di Amnesty International. "Che la verità sulla morte di Giulio Regeni non stesse a cuore ad alcuni esponenti politici, forse troppi, era abbastanza chiaro. Ma quello che è accaduto a Ravenna è ancora più inaccettabile: mostrare l'immagine dello striscione Verità per Giulio accartocciato, dichiarando soddisfazione per la sua rimozione è un gesto violento che offende Giulio, la sua famiglia e tutte le migliaia di persone che hanno riempito oltre cento piazze d'Italia lo scorso 25 gennaio - aggiungono il deputato di Possibile e candidato di Liberi e Uguali Andrea Maestri e l'europarlamentare di Possibile Elly Schlein - Non contento del polverone che ha sollevato ieri beffandosi dello striscione, oggi il consigliere ravennate Ancarani rincara la dose, offendendo Giulio e con lui tutti i ricercatori impegnati in giro per il mondo. In preda a un'escalation di offese, sostiene che Regeni abbia cercato di 'fare il Don Chisciotte' in Egitto. Ecco una cosa deve essere chiara ad Ancarani e a chi avalla questo pensiero: i ricercatori ricoprono un ruolo di fondamentale importanza sociale e culturale per il nostro Paese e hanno il diritto di svolgere il proprio mestiere in piena sicurezza, senza finire vittime di atroci torture".

Mercoledì mattina, nonostante i programmi fossero quelli di riconsegnare lo striscione ad Amnesty - e molto probabilmente proprio come reazione ai post di Ancarani - il sindaco Michele de Pascale e l'assessore Ouidad Bakkali hanno provveduto a ricollocare il cartellone sulla balconata che affaccia su piazza del Popolo. "Lo striscione rimarrà per un'altra settimana - commenta il sindaco - al fine di ribadire la nostra posizione ed evitare qualunque strumentalizzazione e confermare l'attenzione e la sensibilità del Comune e della comunità ravennate rispetto a questa tragica vicenda e a tutte le cause di civiltà e giustizia vicine e lontane". "Il sindaco ha provveduto al ripristino dell'ordine delle cose. Verità per Giulio Regeni", commenta soddisfatta Alessandra Federici di Sinistra Italiana.

Ma non è tutto: il disegnatore ravennate Gianluca Costantini, docente di disegno all'Accademia di Belle Arti di Bologna, ha lanciato una proposta al sindaco: "Facciamo di più: un mosaico, con un ritratto di Giulio da appendere nella sala della giunta, in modo che rimanga anche dopo che sapremo la verità". "Mi sembra una bellissima idea", ha risposto soddisfatto il primo cittadino.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Lo striscione per Giulio Regeni torna al suo posto, la proposta: "Dedichiamogli un mosaico"

RavennaToday è in caricamento