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Cronaca

Il dramma del piccolo Gionatan: arresti domiciliari per il pirata che l'ha ucciso

Ora si trova nell'abitazione di connazionali, che lo ospitavano già prima del dramma. L'uomo venne fermato dagli agenti della Polizia Stradale di Ravenna dopo trenta ore di ricerche

E' uscito dal carcere il 37enne bulgaro accusato di aver travolto ed ucciso la sera del 22 giugno scorso il piccolo Gionatan La Sorsa di 3 anni. Il giudice ha concesso all'indagato gli arresti domiciliari. Ora si trova nell'abitazione di connazionali, che lo ospitavano già prima del dramma. L'uomo venne fermato dagli agenti della Polizia Stradale di Ravenna dopo trenta ore di ricerche. Agli inquirenti inizialmente aveva negato tutto, poi ha ritrattato, riferendo che quella sera era transitato per Porto Nuovo lungo la via Romea, ma di non essersi accorto di nulla.

Gli investigatori hanno unito ogni brandello di informazione per individuare l'auto, una Mercedes Clk, che ha causato il tragico incidente, lavorando sia su qualsiasi sistema di videosorveglianza presente in zona, sia sulle poche testimonianze. Vennero posti sotto sequestro gli indumenti del piccolo, per individuare ogni traccia possibile, dal segno di un pneumatico a una traccia di vernice della carrozzeria. Nessuna strada è stata lasciata intentata per assicurare alla giustizia il responsabile di un così grave fatto.

Il 37enne, autotrasportatore di professione, era stato associato al carcere di Forlì per ragioni di sicurezza. L'avvocato riminese Massimiliano Brugioni aveva chiesto lo scorso luglio gli arresti domiciliari. L'istanza era stata accolta dal tribunale del Riesame, ma l'individuo è rimasto in carcere poichè mancavano i braccialetti elettronici. Secondo la magistratura era infatti alto il pericolo di fuga. Da giovedì pomeriggio è potuto rientrare nell'abitazione di Lido Adriano, ospitato da connazionali.

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