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Cronaca

Edilizia, numeri drastici. Confartigianato: "La ripresa del territorio passa da qui"

In 8 anni il dimezzamento del numero delle imprese ha portato a una riduzione del 58% dei lavoratori e del 57% delle ore retribuite, provocando una perdita di 65 milioni di euro di retribuzioni

"Dal 2008 al 2016 i dipendenti del settore edile sono passati da 6112 a 2558, con un drastico calo del -58%. Quanto sta accadendo nel settore edile della nostra provincia sta passando inosservato, l’opinione pubblica è a conoscenza solamente delle crisi di grandi aziende, dimenticandosi della somma di tante piccole imprese edili che ha chiuso o ridimensionato drasticamente la propria forza lavoro senza mai apparire agli onori della cronaca". È con questa drammatica osservazione che Tiziano Samorè, segretario provinciale di Confartigianato, lunedì mattina ha presentato l'indagine congiunturale sul settore edile nel territorio della provincia di Ravenna.

"E pensare che il comparto delle costruzioni è da sempre per il nostro territorio un settore economicamente di prioritaria importanza, sia per le eccellenze che esprime in termini di know how e organizzazione d’impresa, sia per il radicamento che ha nella società civile, ad esempio una delle prime Scuole Edili d’Italia è nata nell’immediato dopoguerra proprio a Ravenna", prosegue Samorè.

In provincia di Ravenna le imprese iscritte alla Cassa Edile nel periodo 2008 - 2016 sono diminuite del 57,8%, passando da 1.199 a 506. Il dimezzamento del numero delle imprese ha portato a una riduzione del 58% dei lavoratori e del 56,6% delle ore retribuite, con una perdita valutabile in oltre 65 milioni di euro di retribuzioni. "Quest'ultimo dato fa capire l'importanza di questo settore: un settore che potrebbe dare "una svegliata" all'economia ravennate, ma è necessario intervenire in maniera diretta, mettendo in campo reali iniziative, perchè la situazione non è più sopportabile", continua il segretario.

Un altro elemento preso in considerazione dalla ricerca sono stati gli oneri d’urbanizzazione incassati dai Comuni di Ravenna, Faenza e Lugo. In nove anni gli incassi per questo tributo sono diminuiti rispettivamente del 77%, del 85% e dell’84%. In termini di credito lo stock dei prestiti concesso alle imprese del comparto delle Costruzioni della provincia di Ravenna è di 1,1 miliardi di euro: in diminuzione di 686 milioni di euro, con un calo del 38,4% rispetto a 5 anni prima (2012) e di 167 milioni di euro, con un calo dello 13,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (2015), registrando comunque flessioni meno accentuate rispetto la media regionale.

Nonostante lo scenario desolante, qualche dato positivo o "semi-positivo" c'è:  il primo riguarda le sofferenze finanziarie, che per le imprese del settore delle Costruzioni sono in calo del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Inoltre nel comparto artigiano le ore di lavoro sono aumentate dell'8,7% e la riduzione delle imprese in provincia di Ravenna è minore (-1,2%) rispetto sia alla regione (-2,1%) che all'Italia (-2,2%). Parte delle sofferenze sono registrate delle imprese che svolgono lavori pubblici: in pratica l’impresa, con l’introduzione dello Split Payment, continua a pagare l’Iva ai propri fornitori senza incassarla, in quanto versata all’erario dal committente pubblico, aumentando così l’attuale difficoltà finanziaria a causa della inevitabile riduzione della liquidità.

"I dati presentati oggi sono la fotocopia del quadro nazionale, in cui si nota una diminuzione dell'80% del numero di appalti dal 2008 a oggi - commenta Marco Granelli, presidente regionale Confartigianato - Immaginare di tornare ai livelli operativi del 2007 è impensabile, ma ciò che le imprese devono capire è che in questo momento l'individualismo è il loro peggior nemico. Oggi un'impresa, se non è consorziata, ha costi insostenibili".

"Questa pesantissima situazione ha bisogno di risposte certe e soprattutto efficaci che le Amministrazioni Locali devono mettere in campo con coraggio e determinazione - prosegue Antonello Piazza, responsabile sindacale Confartigianato provincia di Ravenna - Ad esempio andando a snellire le procedure degli attuali Regolamenti Urbanistici (RUE) prevedendo reali e tangibili incentivi all’adeguamento sismico e all’efficientamento energetico degli immobili esistenti. Ci vuole più coraggio e oltre a prevedere incentivi urbanistici, percorsi autorizzativi dedicati e veloci, occorrono incentivi fiscali con detrazioni sulle imposte comunali sugli immobili (TASI e IMU). L’obiettivo è quello di “far passare” il messaggio che oggi ristrutturare casa burocraticamente è facile, e che gli incentivi statali (del 65 o 50%) accompagnati da quelli urbanistici danno reali opportunità economiche. Per Confartigianato le possibilità per un rilancio ci sono. Non servono sovvenzioni a pioggia o assistenzialismo, sono necessarie però politiche serie, innovative, soprattutto coraggiose da parte dei nostri Pubblici Amministratori. Se davvero siamo uno dei territori all’avanguardia del nostro Paese, per i nostri Enti Locali è davvero il momento di dimostrarlo, con i fatti".

Confartigianato, vista la difficoltà da parte delle piccole imprese di disporre di informazioni puntuali sulle gare di appalto pubbliche e i relativi esiti di gara, ha ritenuto utile promuovere il servizio gratuito denominato "Via alla Gara": si tratta di un database aggiornato costantemente e dedicato alle imprese dell’edilizia che consente una ricerca veloce e dettagliata delle gare di specifico interesse. Attraverso l’accesso riservato per gli associati Confartigianato sarà possibile consultare facilmente tutte le informazioni sui bandi, personalizzando la ricerca per regione, importo, categoria Soa, nonché richiedere anche i bandi e/o gli esiti di gara in versione integrale.

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