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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Elezioni, le centrali cooperative avanzano le loro richieste programmatiche

Le Centrali Cooperative hanno chiesto quindi prima di tutto al prossimo Sindaco di proseguire sulla strada della concertazione e del dialogo sociale

Le Centrali Cooperative di Ravenna, Agci Ravenna-Ferrara, Confcooperative Ravenna e Legacoop Romagna, unitariamente si sono presentate ai candidati in lizza alle prossime consultazioni comunali per fornire un proprio contributo programmatico sulle strategie di sviluppo del territorio e condividere gli obiettivi comuni. Oggi questa esperienza di collaborazione unitaria fra le Centrali Cooperative sta dando vita all’Alleanza delle Cooperative Italiana – ACI. Quello delle cooperative è un mondo che nell’economia provinciale rappresenta oltre 410 cooperative, 5,6 miliardi di valore della produzione, 320.000 posizioni associative e 25.000 occupati. Il contesto è però quello di una crisi economica che continua, nonostante timidi segnali di ripresa.

Le Centrali Cooperative hanno chiesto quindi prima di tutto al prossimo Sindaco di proseguire sulla strada della concertazione e del dialogo sociale. «Il Comune di Ravenna – scrivono – ha conosciuto in questi anni, una fase di tenuta economica, di una valida coesione sociale e di un buon governo, le novità economico e sociali impongono un’ ulteriore fase di qualificazione, per favorire una nuova crescita imprenditoriale e il miglioramento della qualità della vita di tutte le componenti sociali a partire da quelle più deboli».

Il documento tocca tutti i temi fondamentali per lo sviluppo della città: logistica, porto, agroalimentare, distribuzione, costruzioni, welfare e turismo. Rafforzare i fattori di competitività significa intervenire su burocrazia ed efficienza degli enti, ma anche pensare a un nuovo assetto istituzionale dopo la scomparsa delle Province: Agci, Confcooperative e Legacoop candidano quindi la Romagna a essere la prima area vasta organizzata per legge regionale, attraverso un incontro fra Regione e Comuni dove si riassegnino le competenze, che devono essere le stesse oggi assegnate alle città metropolitane, con un accordo di programma fra i Comuni per gestirle insieme. In questo il Comune di Ravenna deve farsi promotore, così come nel dar vita a un’Unione dei Comuni che unifichi nell’Unione le competenze affidate alla Conferenza dei Sindaci del Distretto Socio-Sanitario.

«Vogliamo concorrere a costruire un Comune che, in futuro, alla luce del pluralismo economico e sociale, mantenga e accentui le sue caratteristiche di attrattività e di dinamico sviluppo economico», scrivono le tre Centrali. «La cooperazione vuole essere protagonista di questo tipo di sviluppo assieme a tutti gli altri soggetti economici e sociali che vogliono impegnarsi in questa sfida poiché i cooperatori si sentono, a pieno titolo, interlocutori e componenti attivi della nostra comunità».

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