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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il ricordo della moglie e del figlio di Matteucci dopo i funerali: "Il padre migliore che potessi desiderare"

I due familiari dell'amato ex sindaco, scomparso improvvisamente domenica all'età di 63 anni, hanno voluto rivolgere un messaggio al loro caro proprio dopo i funerali di martedì, quasi a voler chiudere un cerchio

Dopo centinaia di messaggi di cordoglio da parte di autorità politiche, associazioni, sindacati e mondo del volontariato arrivati nei giorni scorsi, il ricordo più bello: quello delle persone più vicine a Fabrizio Matteucci, la moglie Simona e il figlio Sayo. I due familiari dell'amato ex sindaco, scomparso improvvisamente domenica all'età di 63 anni, hanno voluto rivolgere un messaggio al loro caro proprio dopo i funerali di martedì, quasi a voler chiudere un cerchio.

"Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. Come in una favola c'è dolore e come una favola è piena di meraviglia e felicità! Semplicemente grazie". Poche parole, citando 'La vita è bella' di Benigni, quelle della moglie Simona, che con Fabrizio ha condiviso un'intera vita. Parole di una semplicità e di una tenerezza disarmante ed emozionante.

"Vorrei un giorno con te, un ultimo giorno con te pecora. Non chiedo di strapparti al tuo meritato, ma ingiusto riposo, chiedo un giorno. Un ultimo giorno per parlare delle cose che piacevano a noi, del calcio dei tuoi tempi rispetto a quello di adesso, del modo in cui tu vedevi la situazione politica, del mio giocare ai videogiochi, di quanto fosse brava la mamma nel suo lavoro e tutto il resto - lo ricorda invece il figlio Sayo - Mi piaceva come parlavi tu, mi piaceva parecchio. Non mi piaceva quando discutevamo però, perché in quei momenti capivo perché fossi considerato un politico coi fiocchi: mi mettevi sempre all’angolo senza che riuscissi a replicare e alla fine tutto si chiudeva con una mia ovvia ammissione di colpa. Che palle però. Chi è che tornerà a casa dicendo “ti ho preso il succo che piace a te!” con quel sorrisone stampato che ogni volta solo a guardarlo mi faceva capire l’amore che tu provavi per me e la mamma. Mamma che sarà difficilissima da sopportare quando fa le pulizie adesso che son solo io, maledetto. Oggi (al funerale, ndr) han detto un sacco di cose belle su di te e la cosa mi ha fatto pensare: “Ma il mio papà aveva dei difetti?”. Uno l’abbiamo trovato io e lo zio pa, frugando nella tua cassettiera per scegliere le scarpe: 'mazza se son brutte pecora, ora capisco perché fregavi sempre le mie. Andando più a fondo mi rendo conto di non trovare nient’altro di brutto su di te, ma avrò modo di pensarci più avanti: ora penso a tutte le cose belle e i piccoli gesti che dedicavi a me e alla mamma. Grazie papà per essere stato il padre migliore che potessi desiderare, un amico con cui parlare di tutto e l’esempio che mi ha fatto capire che l’asticella può sempre essere messa un po’ più in alto. Ti voglio bene pecora".

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