rotate-mobile
Cronaca Faenza

Prepotenti, armati e violenti: due bulli arrestati a Faenza per rapine

A circa un anno di distanza i Carabinieri della stazione manfreda, al comando del luogotenente Giulo Vitti, hanno assicurato alla giustizia i responsabili

Circa un anno fa si erano resi protagonisti di due episodi di bullismo commessi a Faenza. A circa un anno di distanza i Carabinieri della stazione manfreda, al comando del luogotenente Giulo Vitti, hanno assicurato alla giustizia i responsabili: si tratta di un marocchino di 19 anni, residente a Faenza, e di un complice minorenne, già finito in manette nell'agosto dello scorso anno nell'ambito della stessa indagine. Ora il 19enne si trova agli arresti domiciliari a disposizione dell'autorità giudiziaria. L'episodio si è consumato nella nottata tra il 20 e il 21 aprile del 2013.

L'AGGRESSIONE - Erano circa le 3.30, quando un 22enne ravennate, all’uscita di una nota discoteca di Faenza nei pressi della stazione ferroviaria, dove aveva trascorso la serata in compagnia dei suoi amici, era stato avvicinato da due individui nordafricani che lo hanno costretto a seguirli in una strada limitrofa, senza che il resto della comitiva si avvedesse di quello che stava succedendo.

Una volta appartati, i due, dopo averlo schiaffeggiato, hanno intimato al giovane di consegnare loro tutto il denaro in suo possesso, minacciandolo che se non lo avesse fatto loro avrebbero estratto un coltello. Il malcapitato, impaurito da quelle parole, ha consegnato ai due aggressori il proprio portafogli dal quale i due avevano prelevato tutte la banconote per un totale di circa 60 euro, dopodichè si sono dati alla fuga.

IL CORAGGIO - Il 22enne, sconvolto per l’accaduto, non aveva chiesto l’intervento delle forze dell’ordine confidando la vicenda soltanto ai suoi amici, quindi all’indomani mattina dopo averne parlato con i genitori, si era è presentato al comando dei i Carabinieri di Ravenna per denunciare il fatto e fornire una descrizione dei due rapinatori. Le indagini erano quindi state avviate dai militari di Faenza subito informati dai colleghi di bizantini.

IL PRECEDENTE - Qualche giorno dopo, si è presentato al comando dell'arma manfreda uno studente universitario faentino 20enne, il quale ha denunciato che nella tarda serata del 20 aprile, uscito da una pizzeria del centro insieme ai suoi amici, era stato avvicinato da due giovani sconosciuti che senza alcun motivo avevano cominciato a provocare tutta la comitiva con un atteggiamento da “bulli”; dopodichè improvvisamente uno dei due gli aveva sferrato un calcio e subito dopo entrambi, sempre con atteggiamento  “teppistico”, avevano lanciato a tutti gli altri una “sfida” per picchiarsi “5 contro 2”, cominciando a sferrare all’impazzata calci e pugni contro tutti i presenti che assolutamente non avevano reagito a quelle parole.

Uno dei ragazzi aggrediti aveva richiamato i passanti urlando per chiedere soccorso. A quel punto i due aggressori si sono dati alla fuga, non prima di aver colpito il 20enne con un pugno al volto. Sul posto erano subito intervenuti alcuni familiari ed il 20enne era stato portato Al pronto soccorso, dove gli era diagnosticato un importante “trauma facciale” dovuto al pugno violento ricevuto in precedenza.

LE INDAGINI - I carabinieri hanno messo in relazione i due episodi ipotizzando che si potesse trattare delle stesse persone.  Nel corso delle indagini sono state acquisite testimonianze nonché sequestrate le immagini riprese dal sistema di videosorveglianza installato all’esterno della pizzeria, dove era avvenuto il primo episodio,  che aveva ripreso le fasi salienti dell’aggressione e soprattutto i connotati dei due provocatori.

La scrupolosa attività investigativa avviata dai militari, finalizzata a dare “un nome” ai due individui ripresi dalle telecamere, ha permesso di risalire alle generalità di un 17enne e di un suo amico appena 18enne, connazionali del Marocco ma da tempo abitanti a Faenza, già coinvolti nonostante la giovane età in precedenti vicende di “bullismo fisico” sempre ai danni di giovanissimi ed a volte anche a mano armata.

Effettivamente in un secondo tempo la foto di uno dei due, precisamente del 17enne, è stata senza ombra di dubbio riconosciuta sia dal giovane 22enne che era stato rapinato alle prime ore del 21 aprile sia dal 20enne e dai suoi amici aggrediti la sera prima. Invece, riguardo il complice, si sono necessari ulteriori approfondimenti investigativi poiché lo stesso era riconosciuto dalle vittime solo parzialmente.

IL PRIMO ARRESTO - Accertate le responsabilità del minorenne per entrambi gli episodi, i carabinieri hanno immediatamente  il pubblico ministero della procura per i minorenni di Bologna, che ha inoltrato al gip la richiesta di un’idonea misura cautelare, poi emessa dal tribunale per i minorenni di Bologna all’inizio del mese di agosto scorso, quando ai militari dell’arma è stato dato ordine di arrestare il 17enne e di accompagnarlo presso l’istituto penale minorile del capoluogo felsineo con l’accusa di “rapina aggravata in concorso” e “lesioni personali in concorso”.

L'EPILOGO - Nel frattempo, le ulteriori indagini dei hanno consentito di acquisire ulteriori indizi di colpevolezza a carico del 18enne. Il complice nel corso di un interrogatorio davanti l’autorità giudiziaria, aveva ribadito la colpevolezza del suo amico accusandolo di averlo “convinto” a commettere la rapina essendo più grande di età. Il gip di Ravenna, Monica Galassi, ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare che i carabinieri hanno eseguito qualche giorno fa, traendo in arresto il giovane 19enne. Ora è ai domiciliari.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Prepotenti, armati e violenti: due bulli arrestati a Faenza per rapine

RavennaToday è in caricamento