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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

'Curava' depressi e pazienti schizofrenici: arrestato psicologo abusivo

Numerosi i pazienti, ben 44, alcuni affetti da depressione maggiore e schizofrenia. L'indagine era patita da un accertamento fiscale del 2013

E' accusato di esercizio abusivo della professione di psicologo-psichiatra e truffa aggravata. Nel mirino dei militari della Guardia di Finanza è finito un quarantenne ravennate, ora agli arresti domiciliari. Secondo quanto appurato dagli investigatori, l'uomo, pur non avendo mai conseguito titoli, formulava diagnosi, praticava ipnosi e dava consigli sui farmaci o terapie alternative omeopatiche. Numerosi i pazienti, ben 44, alcuni affetti da depressione maggiore e schizofrenia. L'indagine era patita da un accertamento fiscale del 2013 a cui si erano poi aggiunge le verifiche della Procura.

La vicenda trae origine da una verifica fiscale operata nel 2013 dalla Guardia di Finanza di Ravenna, 1° Nucleo Operativo, presso lo studio professionale dell’uomo che risultava esercitare l’attività di psicologo e di psicoterapeuta dal 2007. Nella circostanza l’uomo esibì ai militari dei “titoli di studio” non ricompresi tra quelli che abilitano allo svolgimento della professione di psicologo e tantomeno di psicoterapeuta. In particolare dichiarò di avere conseguito un master di counselling e di esercitare l’attività di counselor.

“Il suddetto titolo, peraltro conseguito solo nel giugno del 2013, non abilita all’attività di psicologo o psicoterapeuta dell’uomo che, durante le sedute con i pazienti, poneva in essere atti tipici della professione di psicologo, di psicoterapeuta e di medico psichiatra” si legge in una nota della Guardia di Finanza.

Nel corso delle indagini, sia attraverso l’esame delle cartelle cliniche sia mediante l’audizione diretta dei pazienti, è stato accertato che il finto psicoterapeuta – senza averne i titoli e la competenza – formulava diagnosi anche utilizzando strumenti diagnostici quali il Dsm, sottoponeva i pazienti all’ipnosi, interpretava sintomi, forniva indicazioni sull’uso dei farmaci e somministrava, in alternativa ai trattamenti farmacologici assunti dai pazienti su precedenti indicazioni mediche, prodotti omeopatici.

All’uomo, quale sedicente professionista, si contesta anche di aver preso “in cura” anche persone affette da gravissime patologie psichiatriche, come la depressione maggiore o la schizofrenia, che – come noto – sono gestibili solo attraverso adeguati trattamenti farmacologici.

Alla luce della gravità del quadro indiziario e della preoccupante pericolosità della condotta posta in essere dal sedicente psicologo, la Procura ha presentato richiesta di misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari che tuttavia ha rigettato la richiesta, non ravvisando l’aggravante della minorata difesa in capo ai pazienti dell’indagato.

La Procura pertanto ha fatto appello al Tribunale della Libertà di Bologna che, accogliendo il ricorso, ha applicato all’uomo la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il difensore ha impugnato l’ordinanza del Tribunale della Libertà con ricorso alla Corte di Cassazione che il 7 gennaio ha confermato l’ordinanza del Tribunale del Riesame.

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