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Cronaca

Carabinieri in festa per il 205esimo anniversario: in un anno 582 arresti e 2883 denunce

Dopo lo schieramento del reparto di formazione e l'onore ai gonfaloni, il Comandante provinciale Colonnello Roberto De Cinti ha iniziato il suo discorso ricordando i colleghi scomparsi

Carabinieri in festa per il 205esimo anniversario della fondazione dell'Arma. La ricorrenza è stata celebrata mercoledì con una cerimonia nella Caserma “Giovanni Frignani” di viale Pertini, sede del Comando Provinciale. Alla cerimonia hanno partecipato le autorità civili, militari e religiose della Provincia, le rappresentanze delle sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Ravenna, Faenza, Lugo e Cervia, oltre ai militari in servizio con i loro familiari. Presenti inoltre il Gonfalone della Provincia di Ravenna e quello del Comune di Ravenna decorato di medaglia d’oro al valor militare.

Arma in festa per il 205esimo anniversario (foto M.Argnani)

Dopo lo schieramento del reparto di formazione e l'onore ai gonfaloni, il Comandante provinciale Colonnello Roberto De Cinti ha iniziato il suo discorso ricordando i colleghi scomparsi: "Il pensiero va ai militari il cui operato quotidiano ha determinato un eccezionale sacrificio personale, sempre considerato e messo in conto, ma inaspettatamente tanto doloroso quando vissuto o solo conosciuto. Il rimedio capace di alleviare significativamente il malessere e alimentare ininterrottamente l’entusiasmo di dedicarsi al prossimo è la vicinanza delle donne e degli uomini che apprezzano il servizio svolto dall’Istituzione, della quale ricercano l’approccio semplice e il suggerimento equilibrato. Sapere che l’Arma esiste tra le località più periferiche e che qualcuno è pronto all’ascolto di fatto rende vicino lo Stato alle comunità, permettendo di affrontare le diverse vicissitudini anche ai piccoli presidi, costantemente nella condizione di ricevere il giusto supporto da quelli dotati di maggiori risorse, laddove richiesto dai bisogni prospettati. Assume conseguentemente carattere di centralità il dialogo che si instaura tra la popolazione e il Carabiniere, il quale diventa il responsabile delle confidenze raccolte e delle iniziative da intraprendere per la gestione delle problematiche esposte, a prescindere dall’età e dalla professionalità maturate. Ci sarà all’occorrenza un collega più anziano o più esperto col quale consigliarsi per ben assistere, orientare e tutelare il cittadino. La durata dell’apertura al pubblico delle Caserme può variare, ma non interrompersi. Suonando il campanello di ciascun Reparto, qualcuno risponderà, valuterà, instraderà e, se del caso, assicurerà l’intervento o lo disporrà. Qualora ciò non accadesse, pur se per impedimenti o disfunzioni occasionali, il rammarico sarebbe grande e rappresenterebbe il termometro della genuina aspirazione a mantenere intatto il rapporto con la collettività, mediante il contatto discreto, non invasivo e rispettoso delle peculiarità di ogni luogo".

"Emerge, così, una frontiera lungo la quale l’Arma si è attestata e ha di volta in volta cercato di fare tesoro del ricco patrimonio culturale e ambientale accumulato progressivamente, evolvendosi anche sotto il profilo tecnologico - prosegue il Comandante - Ciò ha comportato prima e prevede tuttora uno sforzo dovuto, strettamente legato alla necessità di non accontentarsi della soluzione più facile o approssimativa. In questa cornice, per utilizzare convenientemente le forze disponibili, si inserisce l’urgenza di individuare le priorità, che non sempre coincidono con la loro maggiore remuneratività. Sono le ripetute difficoltà giornaliere e le pregiudizievoli condizioni di isolamento ad assumere prevalenza nella società. Pertanto, ogni qualvolta l’Amministrazione pubblica, con l’Arma dei Carabinieri, le Forze di polizia e dell’ordine in genere e gli organi di cui si avvale fornisce il proprio contributo prescindendo dall’importanza dell’evento o del contesto, dimostra l’aderenza alla realtà e la solidarietà alla base del benessere generale. Continua a essere fonte di soddisfazione la richiesta avanzatami in strada da una signora per incontrarsi con i miei collaboratori allo scopo di ottenere spunti volti a scongiurare la commissione di truffe nei confronti suoi e di altri coetanei. Lo stesso dicasi per le istanze ricevute con l’obiettivo di tenere conferenze nelle scuole, visitare le Caserme e istituire ulteriori Stazioni. Sono gratificazioni tese alla definizione della cornice di serietà e garanzia nella Provincia dell’Arma, non scalfita dalle potenziali criticità che nel tempo vengono affrontate in ragione di accadimenti e avvenimenti contingenti. La possibilità di svolgere legittimamente un’attività e di vedere rispettata la dimensione umana è il minimo comune denominatore di ogni forma di aggregazione, che trova la propria espressione nella collaborazione, peraltro assicurata, in tema di prevenzione, dal coordinamento e dal raccordo promossi dal Prefetto, nonché, in materia di repressione delle condotte illecite, dal governo della giustizia posto sotto la direzione del Procuratore della Repubblica e al vaglio degli uffici dedicati all’espletamento delle delicate funzioni correlate. Si tratta di una compartecipazione allargata alle Regioni, agli enti locali e ai singoli, che intervengono con un apporto idoneo a incrementare positivamente le condizioni di vivibilità".

De Cinti ha poi elencato sinteticamente le attività che l’Arma di Ravenna ha garantito tra il 1 giugno 2018 e il 31 maggio 2019: "L’impegno corale è servito per arginare lo smercio degli stupefacenti, nei pressi delle scuole e nei luoghi di aggregazione apparentemente estranei alla circolazione della droga. Sono 114 le persone arrestate, 64 quelle denunciate e quasi 15 i quintali delle sostanze sequestrate tra eroina, cocaina, hashish e marijuana. Particolare attenzione è stata riservata alla consumazione dei reati predatori, sempre troppi, lesivi dell’intimità delle vittime e perpetrati spavaldamente. Ammontano a 93 gli arrestati e a 335 i denunciati resisi promotori di furti e rapine, per il cui contrasto i militari coscientemente non hanno omesso di esporre a rischio la propria incolumità, pur di salvaguardare le parti offese qualora si sia manifestata l’opportunità di offrire soddisfazione o contenere il danno. Purtroppo non sono mancate le varie forme di raggiro, di maltrattamento e di violenza, affrontate con la medesima dedizione, nonché con gli stessi risultati, talvolta conseguiti fortunatamente prima dell’aggressione, ma in altre circostanze dopo aver assistito a sofferenze difficilmente mitigabili, se non comprese e alleviate con l’atteggiamento solidale e concorde sempre auspicato a vantaggio di ognuno. Complessivamente, i Carabinieri hanno eseguito 582 arresti e fermi, nonché denunciato 2.883 autori di reato, effettuando 22.900 pattuglie, identificando più di 96.400 persone e controllando oltre 91.700 veicoli. A tali esiti si aggiungono quelli delle articolazioni forestali del Gruppo e del Reparto Biodiversità, che, nei settori di competenza, hanno posto in essere oltre 3.800 controlli, denunciando 70 responsabili di violazioni contro il territorio e rilevando illeciti amministrativi per circa 85.000 euro".

Il Comandante ha infine rivolto un ringraziamento all’Associazione Carabinieri in congedo, all’Associazione Nazionale Forestali, alla Rappresentanza militare e ai Carabinieri "coi quali ho l’onore di lavorare e condividere gioie, prove e imprevisti sia in Italia sia nei molteplici teatri di missione all’estero. Auguri sinceri, cordiali e affettuosi all’Arma dei Carabinieri".

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