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Cronaca Centro / Piazza del Popolo, 1

Ravenna celebra la Liberazione: "Serve un'Italia più giusta"

In una piazza del Popolo gremita e inondata dal sole, si è svolta venerdì mattina a Ravenna la cerimonia per festeggiare il 69esimo anniversario della Liberazione

In una piazza del Popolo gremita e inondata dal sole, si è svolta venerdì mattina a Ravenna la cerimonia  per festeggiare il 69esimo anniversario della Liberazione. L’iniziativa è stata introdotta dalla Banda musicale cittadina che,  partita dalla sede di via  Fiandrini, ha percorso  via Fanti, via Cavour. Piazza Costa e via  IV Novembre concludendo il suo percorso nella piazza principale della città. Dopo la deposizione di corone alla lapide dei partigiani caduti per la liberazione del nazifascismo, la cerimonia è proseguita con gli interventi ufficiali.

Il primo a  prendere la parola è stato  il sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, che ha salutato affettuosamente il primo cittadino di Speyer,  Hansjőrg Eger da qualche giorno nel capoluogo bizantino insieme ad una delegazione di amici tedeschi in occasione del 25esimo anniversario del gemellaggio fra Ravenna e la città tedesca. «Il Sindaco Eger – ha detto Matteucci -. è qui con noi perché abbiamo voluto, in questa giornata così importante per Ravenna e per l’Italia, sottolineare il legame profondo che lega da ben 25 anni le nostre  comunità . Un legame che in questi giorni stiamo festeggiando con tanti eventi. Questa amicizia con Speyer come l’amicizia che ci lega all’altra città gemella di Chartres,  nasce da un’idea di condivisione e di scambi culturali che sono uno dei presupposti dell’Europa unita. Questa Europa che, come ripeteva Helmut Kohl, raccontando la storia della propria famiglia, ci ha portato in dono la pace, dopo le due guerre mondiali del ‘900".

La festa della Liberazione a Ravenna (foto Argnani)

“Abbiamo combattuto per chi c’era, per chi non c’era e anche per chi era contro”:  diceva sempre Arrigo Boldrini.  C’è qualcosa di molto importante che accomuna il cancelliere tedesco che fu il principale fautore dell’Europa unita e  il nostro comandante Bulow che è stato protagonista della lotta partigiana e uno dei Padri della nostra Costituzione: c’è il pensiero alle nuove generazioni - ha aggiunto il sindaco -. La Costituzione  fissa in modo indelebile alcuni principi che oggi devono tornare ad essere al centro della politica».

Citando il primo articolo della Costituzione, Matteucci ha  affermato che il lavoro deve essere rimesso al primo posto: «il lavoro ed una più equa distribuzione della ricchezza». Ed ancora : «l’efficace applicazione dei principi costituzionali – ha sottolineato Matteucci - è un valido strumento per contrastare la criminalità organizzata» e  «solo una politica onesta può darci una mano a superare questa situazione». La lotta alle dipendenze e l’istruzione e l’educazione dei giovani sono stati poi gli altri temi toccati dal primo cittadino di Ravenna nel suo discorso.
«Oggi Ravenna – ha concluso Matteucci – festeggia il 25 aprile guardando il futuro, perché vogliamo un’Italia per i nostri figli e con più lavoro per giovani liberi e responsabili. Un’Italia libera dalle mafie, dove la scuola e l’università ritrovano il loro posto. Un’Italia più giusta».

«Questo è un giorno di ricordo e di memoria - ha esordito il Presidente della Provincia, Claudio Casadio - . Per noi ricordare è un dovere che sentiamo nei confronti dei nostri padri , di tutte quelle donne e quegli uomini che hanno tanto sofferto per garantirci quel percorso che nei decenni ci ha portato ad una situazione di benessere». Ma  «è un dovere che abbiamo anche nei confronti dei nostri figli. La libertà non è un bene piovuto dal cielo, ma una conquista degli uomini». La storia da sola non decide del destino delle persone e del corso degli eventi, ha ricordato Casadio,  «ma la storia ci può insegnare a fare bene le nostre scelte. Nell’insegnamento di questi ultimi decenni c’è la storia dell’Europa. L’Europa non è solo l’euro: sono i 70 anni di pace che questo continente non aveva mai avuto nella sua storia millenaria».

E’ poi intervenuta  la studentessa Federica Ricci, in rappresentanza  dell’Anpi provinciale. "Nelle piazze d’Italia oggi ci sono le associazioni combattentistiche e d'arma con labari e alfieri. Donne e uomini generosi che ci portano sempre alla nostra Patria, alla fatica per costruirla, ai nostri martiri. Oggi più che mai abbiamo bisogno di conoscerci e di riconoscerci in coloro che ci hanno consegnato un'Italia liberata da 20 anni di dittatura. La grave crisi economica, la campagna contro i diversi, e poi i fanatismi e i populismi sono il sintomo più forte dei problemi di questo paese e anche dell'Europa tutta. Sono segnali che devono preoccuparci perchè li abbiamo già visti precedere e dare forma all'ultima guerra. Dobbiamo quindi lottare per una nuova Europa, per quel progetto di Europa unita che ha saputo darci 70 anni di pace. E che noi dobbiamo contribuire a costruire nello spirito di essere una comunità con storia e cultura comune, nel rispetto di quei soldati e quei partigiani che vinsero la dittatura e posero le radici della repubblica democratica fondata sul lavoro. La lotta per l'Italia della dignità della persona, della buona sanità, della scuola in grado di preparare i giovani al lavoro e al senso civico, della giustizia uguale per tutti, della politica nell'interesse collettivo… Ecco la lotta per questa Italia è quotidiana e non finisce mai».

La dirigente dell’Anpi ha infine denunciato il  «vile attacco notturno alla bandiera italiana e a i martiri della Resistenza e ai valorosi cremonini perpetrato stanotte sul fiume Senio da ignoti, che ripropongono la Repubblica sociale italiana quale espressione di un  fascismo vinto dalla Storia e dagli italiani democratici e antifascisti». A chiudere gli interventi  il breve discorso del  Sindaco di Speyer, Hansjőrg Eger. «È un grande onore per me incontrarvi oggi su questa piazza. Oggi celebriamo l’anniversario della liberazione dell’ Italia dal nazifascismo. Tanti reati atroci sono stati commessi in  nome della Germania, durante la seconda guerra mondiale in parecchi luoghi italiani".

"’ importante è che non dimentichiamo mai queste atrocità. La giornata della Liberazione dall’occupazione tedesca è anche il giorno in cui si gettavano le basi del nuovo inizio delle relazioni tra Italia e  Germania e di un’ Europa pacifica. Dopo la fine della guerra bisognava  recuperare la fiducia persa - ha aggiunto -. Oggi noi tedeschi insieme a voi italiani celebriamo la Festa della Liberazione in questa bella piazza. Ciò dimostra quanto nei decenni passati si siano  sviluppati  legami reciproci e quanta strada si è fatta verso una solida amicizia tra le nostre nazioni e le nostre città".

"Sono contento che festeggiamo quest’anno il 25 esimo anniversario del gemellaggio tra Ravenna e Speyer. Gli incontri e gli scambi culturali sono essenziali per la comprensione dell’altro popolo, sia quell’italiano sia quello tedesco. Gemellaggi come i nostri consolidano l’amicizia e la comprensione tra i nostri popoli e ci permettono di condividere le nostre diverse peculiarità culturali - ha concluso -. Lo scambio interculturale e l’incontro sono gli strumenti  più adeguati per combattere un’ideologia criminosa che è caratterizzata dell’arroganza nazionalistica, un’ideologia il cui fallimento celebriamo in questa giornata. Lasciateci promuovere quest’amicizia perché i nostri popoli non siano mai più separati per motivi di guerra e discordia».

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