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Cronaca Cervia

Figlio di Salvini su moto d'acqua della Polizia, la magistratura: "No a pressioni sulla Procura"

A metterlo nero su bianco è la Giunta distrettuale Emilia-Romagna dell'Anm, Associazione nazionale magistrati, in relazione alle critiche di Matteo Salvini sulle indagini avviate dalla Procura ravennate

"La magistratura associata dell'Emilia-Romagna auspica che la Procura di Ravenna possa svolgere le indagini del caso, senza dover subire pressioni o interferenze da nessuno". A metterlo nero su bianco è la Giunta distrettuale Emilia-Romagna dell'Anm, Associazione nazionale magistrati, in relazione alle critiche di Matteo Salvini sulle indagini avviate dalla Procura ravennate a carico dei poliziotti indagati per aver trasportato il figlio di Salvini su una moto d'acqua della Polizia.

"Salvini, più esattamente - sottolineano i magistrati emiliano-romagnoli - si è rivolto al Procuratore della Repubblica di Ravenna invitandolo a soprassedere da eventuali iniziative nei confronti dei tre agenti, avocando a sè le eventuali responsabilità del caso". Quindi, aggiungono dall'Anm, "nell'esprimere solidarietà al Procuratore della Repubblica di Ravenna, si rammenta che è la nostra Costituzione a imporre l'obbligatorietà dell'esercizio dell'azione penale e delle relative indagini connesse a delitti procedibili d'ufficio; così come è sempre la Costituzione a prevedere che la responsabilità penale sia strettamente personale".

Sottolineano con forza i magistrati: "In questo Paese, le Forze dell'Ordine svolgono un servizio straordinario di prevenzione e di repressione del crimine a tutti i livelli: per questo, in uno Stato di diritto come l'Italia, le leggi devono essere osservate da tutti i cittadini, senza distinzione di ruoli, di cariche o di funzioni pubbliche. La magistratura associata dell'Emilia-Romagna auspica, pertanto, che la Procura di Ravenna possa svolgere le indagini del caso, senza dover subire pressioni o interferenze da nessuno".

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