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Cronaca

Forum sulla sicurezza nei porti, il ministro Delrio premia l'"operazione Concordia"

"I passi in avanti fatti dalla portualità italiana sono il frutto di un lavoro collettivo e di squadra". Queste le parole del ministro dei trasporti Graziano Delrio durante il secondo Forum nazionale sulla sicurezza nei porti

“I passi in avanti fatti dalla portualità italiana sono il frutto di un lavoro collettivo e di squadra”. Queste le parole del ministro dei trasporti Graziano Delrio dal palco del palazzo dei congressi di Ravenna, dove si è svolto venerdì il secondo Forum nazionale sulla sicurezza nei porti e la 68esima assemblea generale di Federagenti in collaborazione con il comando generale della Guardia Costiera. “Sistema mare e logistica insieme – ha spiegato il responsabile dei trasporti - sono una risorsa straordinaria per garantire lo sviluppo sostenibile ed equilibrato al nostro Paese”. E la sicurezza è “una delle premesse fondamentali” per andare in questa direzione. Per Delrio “il lavoro che il Parlamento ha fatto sulla riforma dei porti ha dimostrato che l'Italia è capace di cooperare e non solo di viversi nel particolarismo”. Il tema su cui si gioca il futuro – ha concluso Delrio - è quello delle autostrade del mare e dei collegamenti interni: “Non voglio più camion sulle strade della penisola sopra i 500 chilometri. Si usi la ferrovia e le navi. Abbiamo provvedimenti che vanno nella direzione di favorire il pagamento di basse tasse sulle merci via ferro e via mare”.

Nella sua introduzione il presidente di Angopi, Cesare Guidi, ha sottolineato con forza il valore della “cultura della sicurezza all’interno di un settore così delicato come il nostro. Quando si parla di sicurezza non si parla di un costo improprio, un accessorio, ma di una forma di investimento che offre garanzia di qualità al servizio, al porto, al bene comune”. Per Guidi il modello organizzativo definito dal legislatore, che vede i servizi tecnico nautici operare sotto il controllo e la vigilanza dell’Autorità marittima, ha dimostrato di funzionare bene, fornendo ai porti un presidio di sicurezza, economicamente sostenibile, il cui apporto va abbondantemente oltre la sola attività istituzionale”. Un passaggio sulla legge 230/2016, norma “di straordinaria importanza” che disciplina l’erogazione e le circostanze che giustificano l’obbligatorietà del servizio di ormeggio, “individuando in un decreto ministeriale il provvedimento per la sua regolamentazione, che viene quindi sottratta dalle condizionanti pressioni locali e garantisce l’applicazione di criteri uniformi al riguardo, evitando che la sicurezza possa essere strumentalizzata a fini anticoncorrenziali”. Anche per l'Ammiraglio Giovanni Pettorino, direttore marittimo della Liguria e comandante del Porto di Genova con la 230/2016 “siamo finalmente usciti dal localismo”. L'ammiraglio, portando ai presenti il saluto del Comandante generale del corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera, Ammiraglio Vincenzo Melone, nel corso del suo intervento, ha sottolineato che " senza sicurezza nessuno sviluppo è possibile". Della necessità di fare sistema ha parlato anche il presidente della commissione lavori pubblici e comunicazioni del Senato Altero Matteoli, secondo cui “se facciamo sistema saremo competitivi con i porti del Nord Europa”.

Nell’occasione del secondo Forum sulla sicurezza il Comando generale della Capitaneria di Porto, ha stipulato, alla presenza del Ministro Delrio, un protocollo di intesa con l'Angopi per la costituzione di squadre operative di pronto intervento in occasione di sinistri marittimi. Si tratta della concreta applicazione di uno degli 8 punti che erano stati individuati in occasione del primo Forum nazionale sulla sicurezza dei porti e che conferma sia lo stretto legame fra le autorità marittime e i gruppi ormeggiatori dei porti italiani, sia l'indissolubile legame delle attività da questi ultimi prestate con la sicurezza della navigazione. Nell'occasione l'Ammiraglio Piero Pellizzari, capo del reparto informatico e sistemi monitoraggio del traffico e comunicazioni del Comando generale della Guardia Costiera , in previsione della realizzazione di un sistema di monitoraggio ed informazione sul traffico navale ha firmato un protocollo d'intesa tra Guardia Costiera e Autorità di Sistema portuale del mar Adriatico centro settentrionale di Ravenna al fine di incrementare sicurezza ed efficienza del traffico. Tra gli indirizzi di saluto delle massime Autorità intervenute, anche quello del direttore marittimo dell'Emilia Romagna e Comandante del porto di Ravenna, Capitano di vascello Pietro Ruberto e del Capitano di vascello Andrea Agostinelli, capo del reparto affari giuridici e servizi d'istituto del comando generale della Guardia Costiera.

“Estremo coraggio ed elevata perizia marinaresca”: queste le motivazioni alla base del conferimento del Premio per la Sicurezza del Trasporto marittimo che è stato consegnato oggi nel corso del forum dal ministro Delrio e Giovanni Pettorino. A salire sul palco del Palazzo dei Congressi di Ravenna i rappresentati degli ormeggiatori, dei piloti e dei rimorchiatori del Porto di Genova, rispettivamente Alessandro Serra, John Gatti e Alberto Delle Piane. Due le operazioni esemplari scelte da una apposita commissione, composta da un ufficiale superiore del corpo delle Capitanerie di Porto e da un funzionario della direzione generale per la vigilanza sulle Autorità portuali: il complesso piano di trasferimento del relitto della Costa Concordia, naufragata nel gennaio 2012 davanti all'isola del Giglio, e un altro episodio risalente al 4 marzo del 2015, quando, a causa di un vento fortissimo con raffiche di oltre 100km orari, si strapparono gli ormeggi della porta container Cosco Africa, ormeggiata nella zona di estremo levante del Voltri terminal Europa a Genova. Dopo ore e ore che hanno visto impegnati, tutti assieme e in coordinamento, i Stn del Porto di Genova per tentare di riportare la nave di oltre 350 metri all'ormeggio la decisione di uscire dal porto per evitare una collisione della Cosco Africa con la Costa Concordia. La prima operazione è stata premiata come esempio di un perfetto coordinamento nel caso di una operazione programmata, mentre nel caso della Cosco Africa i Servizi tecnico nautici hanno dimostrato la loro efficienza in una situazione di emergenza".

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