Celebrato il 69esimo anniversario della liberazione di Ravenna: le foto
In Piazza del Popolo si è svolta la deposizione di corone e l'omaggio alla lapide in memoria dei Caduti della seconda guerra mondiale, alla presenza del picchetto d'onore militare
Mercoledì mattina Ravenna ha celebrato il 69° anniversario della Liberazione. In Piazza del Popolo si è svolta la deposizione di corone e l’omaggio alla lapide in memoria dei Caduti della seconda guerra mondiale, alla presenza del picchetto d’onore militare e con l’accompagnamento della banda cittadina. "Io ho partecipato per la prima volta a questa giornata il 4 dicembre del 1973 - ricorda il sindaco, Fabrizio Matteucci -. Avevo 16 anni. Mi ci portò mio padre che aveva militato nella 28esima Brigata Garibaldi, ed era il 29 esimo anniversario della Liberazione della nostra città dal fascismo e dai nazisti. Oggi sono molto orgoglioso di essere il sindaco di Ravenna, città Medaglia d’oro al valor militare".
"Il 4 dicembre è una data importante, perché ci ricorda il momento in cui la nostra comunità ha ricominciato a vivere e sperare - continua il sindaco -. Da quel 4 dicembre siamo ripartiti per costruire il nostro futuro sopra le macerie di una guerra che ha disseminato lutti e dolore. Il ricordo è uno modo di incontrarsi, un modo per ritrovarsi. Ci siamo ritrovati attorno a quei principi e a quei valori per i quali hanno lottato i nostri nonni e i nostri genitori. Non c’è nulla di retorico in questa commemorazione, ma un sentimento sincero di appartenenza a quei valori nati dalla Resistenza e che sono i principi sui quali si fonda la nostra Costituzione".
"L’antifascismo ci aiuta a tenere gli occhi bene aperti e vigilare su qualsiasi, anche impercettibile, crepa nel nostro sistema di convivenza civile; e ci induce a correre subito ai ripari per evitare che questa crepa diventi sempre più larga rendendo fragile quella democrazia così faticosamente e dolorosamente raggiunta - conclude il primo cittadino -. Una comunità senza memoria non ha futuro. In questa giornata, abbiamo voluto recuperare un altro tassello del mosaico della nostra storia, continuando in quel percorso che ci ha portato in tutti questi anni a custodire e a tramandare la nostra storia come il tesoro più prezioso".