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Cronaca

I frati cappuccini lasciano Ravenna? Spadoni (Udc): "Un finale triste"

Il consigliere provinciale ricorda che "parte dell’immobile fu acquistato dalla Provincia di Ravenna con il preciso fine di aumentare la dotazione di aule per il confinante liceo scientifico Oriani, ma l’operazione non ha portato ad alcuna soluzione".

"Se davvero i frati cappuccini lasciano Ravenna, c’è da chiedersi quale sarà il futuro del fabbricato e delle aree di pertinenza del vasto complesso di via Oberdan". E' quanto si chiede l'esponente dell'Udc, Gianfranco Spadoni. Il consigliere provinciale ricorda che "parte dell’immobile fu acquistato dalla Provincia di Ravenna con il preciso fine di aumentare la dotazione di aule per il confinante liceo scientifico Oriani, ma l’operazione non ha portato ad alcuna soluzione".

"Le numerose motivazioni di ordine burocratico che, stando alle versioni dell’ente provinciale, avrebbero impedito sino ad ora qualunque scelta, di fatto hanno paralizzato l’incauto acquisto - prosegue Spadoni -. I locali restano vuoti come all’atto di acquisto, né tanto meno sono stati venduti o ristrutturati. In questi anni, oltretutto, è improponibile il recupero di un edificio di tale ampiezza, soprattutto per gli effetti dovuti al  vincolo del  Patto di stabilità. D’altra parte, nel merito della questione in oggetto, i sani principi elementari di cautela, di efficienza allocativa delle risorse disponibili fra usi alternativi, oltre all’applicazione del criterio costi – benefici che costituisce il criterio economico per eccellenza, sin dall’inizio delle trattative non sono stati rispettati".

"Si è trattato di un’operazione immobiliare incauta e in qualche misura avventata che si è poi rivelata sbagliata: Stiamo parlando di un investimento, insomma,  in totale perdita per la Provincia, e che, oltretutto, ha concorso ad accentuare la situazione   d’indebitamento dell’ente di piazza dei Caduti - chiosa l'esponente dell'Udc -. La Provincia, infatti,  dal 2004 si è indebitata ulteriormente con tale acquisto, non ha raggiunto l’obiettivo alla base dell’ investimento, vale a dire la dotazione di  nuove aule per l’Oriani,  e per quasi dieci anni,   ha dovuto continuare a pagare interessi e capitale con risorse pubbliche senza trarne alcun beneficio perché il bene è tuttora completamente  inutilizzato".

"Alcuni approfondimenti preliminari, infatti, come l’esame dei vincoli urbanistici esistenti e prevedibili, la serie di impedimenti burocratici di varia natura, i necessari passaggi di adeguamento al piano regolatore, e altre procedure di vario genere,  avrebbero dovuto rappresentare per l’ente la strada maestra da seguire. In questo modo si sarebbero evitate  gravose incognite, anche se  rispetto al tema, peraltro, la giunta di piazza dei Caduti non chiarisce ancora se tale immobile continuerà a rappresentare un bene  improduttivo per l’ente, o s’intenda, invece, inserirlo nel Piano delle alienazioni con l’obiettivo di cederlo definitivamente", illustra Spadoni.

"A latere, poi, resta la questione del parcheggio  attiguo al complesso dei Cappuccini  che faceva parte della stessa partita acquistata dalla Provincia, da sempre in affitto ad Aci e per il quale esiste un contenzioso legale. La Provincia, infatti, per preminenti interessi pubblici tutti da dimostrare, vorrebbe recedere dal contratto con Aci per darlo al Comune, ma è evidente come vi siano  forti resistenze da parte dell’Automobil club locatario storico dell’area. E dunque  anche quest’ultima questione rischia di rendere ancor più indeterminata la situazione complessiva - conclude -. Possibile, dunque, che i successori del Poverello di Assisisi dopo secoli di gloriosa storia meritino un finale così triste!".   

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