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Cronaca

Gioco d'azzardo, una piaga colossale: "Nei primi mesi del 2017 spesi 20 milioni a Ravenna"

Giovanni Paglia: "Se consideriamo non solo slot e videolottery, ma anche lotterie e scommesse, parliamo di fiumi di miliardi in un settore che rappresenta poco meno del 6% del Pil nazionale"

"E' positiva la notizia dell'approvazione del Piano d'azione regionale contro la ludopatia da parte della Regione Emilia Romagna, anche a fronte delle 1382 persone prese in carico dai Servizi per problematiche connesse; come è positivo che - grazie alle pressioni effettuate sul piano istituzionale anche da noi e all'attivismo di società civile, giornalisti e movimenti - da qualche mese a questa parte stiano cominciando a emergere i dati sui flussi monetari di raccolta inerenti il gioco d'azzardo nei comuni e nelle province".
A commentare la situazione è l'onorevole Giovanni Paglia, esponente di Liberi e Uguali e deputato di Sinistra Italiana.

"Le risorse e le azioni sulla prevenzione, così come la conoscenza capillare di quel che accade in ogni angolo del territorio regionale, però, non bastano se prive di una proposta politica netta che dica no al gioco d'azzardo e spinga sulle alternative nonché sulla lotta - a partire da un inasprimento della tassazione - alle grandi centrali del gioco, lì dove lo Stato gioca un ruolo strategico - prosegue Paglia - Nel ravennate i numeri sono veramente allarmanti e richiedono drastici interventi di contrasto: nei primi mesi del 2017 quasi 20 milioni di euro sono stati spesi tra "macchinette", lotterie, Lotto, Superenalotto e scommesse sportive a Ravenna; e quasi 2,5 milioni di euro in un centro medio come Russi, salito recentemente alla ribalta delle cronache per una vincita di oltre 700mila euro al Superenalotto. Il fenomeno rappresenta una vera e propria emergenza sociale e culturale: solo per restare all'Emilia Romagna - dati sul 2016 comunicati dal viceministro Casero rispondendo a una mia interrogazione in commissione Finanza alla Camera - stiamo parlando di 330 euro procapite di spesa per l'azzardo, terzo posto in questa brutta classifica nazionale dietro Abruzzo e Lombardia; se consideriamo - come è giusto fare - non solo slot e videolottery, ma anche lotterie e scommesse, parliamo di fiumi di miliardi in un settore che rappresenta poco meno del 6% del Pil nazionale".

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