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Cronaca

Dalle onde del mare nasce la 'culla dell'energia', Conte: "Economia ed ecologia devono dialogare"

E' stato firmato lunedì a Ravenna un accordo che pone le basi per la costituzione di una società per lo sviluppo e realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da moto ondoso

Alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, gli Amministratori Delegati di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, Fincantieri, Giuseppe Bono, Terna, Luigi Ferraris ed Eni, Claudio Descalzi, hanno firmato lunedì a Ravenna un accordo che pone le basi per la costituzione di una società per lo sviluppo e realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da moto ondoso.

Conte inaugura il nuovo impianto di Eni (foto Massimo Argnani)

"Ravenna è una città che ha una grande storia industriale, una città dell'energia e della chimica - ha spiegato davanti al premier Conte il sindaco Michele de Pascale - Oggi sfatiamo un grande mito, e cioè che industria energetica tradizionale legata alla produzione del metano e quella delle energie rinnobabili siano due mondi separati: l'iniziativa di oggi ci dice il contrario, che grandi imprese come l'Eni sono anche competenze che permettono di affrontare la transizione energetica". De Pascale si è rivolto poi direttamente a Conte: "Lei affronta le cose con spirito pragmatico: noi a Ravenna vogliamo contribuire alla crescita dell'Italia riducendo le importazioni energetiche e investendo su energie rinnovabili e risparmio energetico, ma anche investire su produzione italiana di gas naturale, nella piena sicurezza del lavoro".

"Quando mi è stata rappresentata questa iniziativa ho detto subito che volevo esserci, perchè è un progetto fortemente innovativo, realizzato da una filiera completamente italiana - spiega Conte - La piattaforma tecnologica sviluppata qui da Eni è stata definita felicemente la culla dell'energia, non solo per richiamare l'oscillazione dei giroscopi, ma anche per ricordarci che l'acqua è la culla materna dell'evoluzione, dove nascono le prime forme di vita, e oggi assistiamo alla nascita di un progetto pilota particolarmente significativo per il nostro sistema Italia. Il mare è la piu grande fonte di energia rinnovabile in potenza, una fonte di energia pulita e rinnovabile quella del "pianeta blu", per una penisola piu pulita e un mondo migliore. Il progetto pilota si realizza in soli tre anni, un progetto che genera energia con zero emissioni inquinanti e con un basso impatto paesaggistico. Un progetto che mi rende orgoglioso di essere presidente del consiglio dell'Italia, che ancora una volta si conferma un paese in grado di sprigionare competenze incredibili e di metterle a sistema a beneficio delle generazioni attuali e di quelle future. Progetti come questo possono essere un nuovo modello di politica industriale. Lo stato può orientare i modelli produttivi in funzione di obiettivi di rilevanza strategica per il paese: l'urgenza del nostro tempo è quella di difenderci da un fenomeno, il cambiamento climatico, che rischia di compromettere la vita a ogni latitudine e per il quale i popoli non devono dividersi tra loro. Noi abbiamo sottoscritto degli accordi che puntano a contenere l'entità dell'aumento delle temperature sotto i due gradi centigradi, e vogliamo essere protagonisti della transizione energetica".

Il premier Conte ribadisce poi: "Siamo determinati a impegnarci con interventi concreti nella lotta ai cambiamenti climatici. Nella protezione dell'ambiente economia ed ecologia devono marciare all'unisono e dialogare, essendo corresponsabili di un comune destino: il nostro. Eni si è impegnata a investire tre miliardi per un percorso di decarbonizzazione e sta investendo in ricerca e sviluppo per ridefinire tutti i suoi processi produttivi in chiave di sostenibilità. I giovani continuano a scendere in piazza per il clima, non dobbiamo pregiudicare il loro futuro ma avviare una transizione verso le energie rinnovabili, e il progetto che oggi presentiamo è pienamente in linea con la nostra posizione di Governo. Progressivamente ma con determinazione, percorrendo questa via garantiremo migliore qualità dell'ambiente, ma anche crescita economica. Abbiamo come obiettivo la realizzazione di un piano nazionale integrato per l'energia e per il clima, e dobbiamo cercare di declinare questi progetti pilota per realizzarli subito sul piano industriale e accellerare la decarbonizzazione. A partire dalla culla dell'energia, vogliamo una nuova politica industriale votata alla sostenibilità. L'Italia deve diventare la culla dell'innovazione in grado di trascinare avanti la frontiera tecnologica europea e mondiale: noi ci siamo e ci impegniamo per questo".

L'accordo

Grazie a questo accordo, che segue l’intesa firmata lo scorso 19 aprile, la collaborazione tra le società entra in una fase più operativa che consentirà di trasformare il progetto pilota Inertial Sea Wave Energy Converter (Iswec), l’innovativo sistema di produzione di energia dal moto ondoso, in un impianto realizzabile su scala industriale e, quindi, di immediata applicazione e utilizzo.

L’accordo di partnership si svilupperà in due fasi: nella prima fase, si metterà a punto il modello di business, definendo un vero e proprio piano di realizzazione in Italia. Parallelamente, verrà completata la prima installazione industriale di Iswec presso la piattaforma Eni Prezioso nel Canale di Sicilia al largo delle coste gelesi, con avvio previsto nella seconda metà del 2020. La seconda fase sarà, invece, dedicata da un lato alla vera e propria costituzione della società, e dall’altro alla conseguente esecuzione del piano di realizzazione e sviluppo delle attività, a partire dalle applicazioni per le isole minori in Italia e successivamente all’estero.

“Questo accordo si inserisce nel nostro piano strategico di decarbonizzazione e trova fondamento nella grande esperienza di Eni nelle attività offshore e nella gestione dei progetti complessi - commenta Descalzi - Elementi che hanno consentito di realizzare e installare la prima applicazione industriale di Iswec in tempi record per il settore. La collaborazione con tre eccellenze italiane, quali CDP, Terna e Fincantieri, consentirà di mettere a fattor comune le grandi competenze esistenti e di accelerare il processo di industrializzazione di questa tecnologia, a differenza di quanto avvenuto finora per dispositivi analoghi”.

CDP contribuirà all’iniziativa curando, in sinergia con i partner, i rapporti con le Istituzioni centrali e gli enti locali e valutando i profili economici e finanziari ed i più idonei meccanismi di remunerazione dell’energia prodotta. L’Amministratore delegato di CDP Fabrizio Palermo ha così commentato: “Questo accordo, frutto della collaborazione tra le società partecipate dal Gruppo CDP, mira alla realizzazione di una tecnologia estremamente innovativa. Si tratta di un sistema capace di generare valore per i territori e per la collettività ed è in linea con la nostra strategia che punta a indirizzare gradualmente le attività e gli investimenti del Gruppo a supporto della transizione energetica e a contrasto del cambiamento climatico”.

Fincantieri apporterà competenze industriali e tecniche tipiche delle realizzazioni navali per l’industrializzazione e il deployment della prima applicazione industriale “full scale”. L’Amministratore delegato Giuseppe Bono ha dichiarato: “Questa cooperazione di grande respiro industriale e tecnologico, che ci vede affiancati a gruppi del calibro di Eni, Terna e CDP, apre una nuova frontiera per lo sfruttamento delle energie pulite in Italia, valorizzando la morfologia del Paese. Fincantieri viene riconosciuta come la massima autorità in campo marittimo e navale, e siamo certi che, grazie alle sinergie fra i partner coinvolti, questo progetto d’avanguardia segnerà un punto di svolta per lo sviluppo sostenibile del Paese”.

Terna apporterà le sue competenze industriali e tecniche nel campo dell’ingegneria elettrica per l’industrializzazione e il deployment della prima applicazione industriale “full scale” e nel campo dell’integrazione con la rete elettrica. Spiega l’Amministratore Delegato di Terna spa Luigi Ferraris: "L'iniziativa avviata con Eni, CDP e Fincantieri consentirà di mettere ulteriormente a sistema la nostra esperienza e il know-how in innovazione, tecnologia e ricerca a servizio della transizione energetica. È un'importante partnership che, attraverso l’utilizzo di nuovi fattori abilitanti, contribuisce a potenziare il ruolo primario e centrale del nostro Paese nel sistema energetico europeo, sempre più decarbonizzato e sostenibile”.

Il nuovo impianto

Iswec è un sistema molto innovativo, caratterizzato da una elevata complementarietà che può consentire di superare i vincoli che hanno fin qui limitato un diffuso sfruttamento delle tecnologie di conversione dell’energia del moto ondoso. Infatti, si tratta di un sistema ibrido smart grid unico al mondo composto da fotovoltaico e da un sistema di stoccaggio energetico idoneo sia per l'alimentazione di asset offshore di medie e grandi dimensioni sia per la fornitura di energia elettrica completamente rinnovabile in luoghi non interconnessi alla rete, come le isole minori, dove si prevede concentrarsi il piano di deployment.

I vantaggi per l’Italia sono notevoli in quanto l’energia da moto ondoso può essere realizzata sfruttando lo sviluppo costiero del Paese, con un impatto ambientale inferiore rispetto a quello delle altre principali fonti rinnovabili terrestri già in uso, e creando una industria nazionale ed un indotto a elevato sviluppo tecnologico e valore aggiunto. L’accordo sarà oggetto di successivi contratti vincolanti che le parti definiranno nel rispetto dei profili regolatori applicabili, ivi inclusi quelli in materia di operazioni tra parti correlate e antitrust.

Le reazioni

"Il Presidente del Consiglio, nel discorso inaugurale del progetto Isweg, ha deluso le aspettative di Roca - commentano da Ravenna Offshore Contractors Association - Roca ha dato il benvenuto al Presidente del Consiglio plaudendo progetti come l’Isweg, parchi eolici e solari offshore e tutto quello che può creare investimenti e lavoro per le nostre aziende. Però nel Mare Adriatico abbiamo ancora grandi riserve di gas metano che non vengono sfruttate. Il gas metano è il combustibile meno inquinante necessario per almeno 30 -50 anni per la transizione. È stata bloccata tale produzione di gas per importarlo dall’estero con maggiori costi, più inquinamento e perdita di posti di lavoro. Le nostre riserve potrebbero alleggerire le importazioni e soprattutto, se sfruttate, darebbero lavoro alle nostre aziende. Il Presidente del Consiglio ha completamento ignorato il messaggio del Sindaco di Ravenna e gli appelli delle associazioni di categoria e dei sindacati. La crisi del settore e ancor più il blocco delle attività con l’art. 11 ter della Legge 11 febbraio 2019 n°12  hanno creato una situazione di seria crisi con la conseguente perdita di posti di lavoro e la chiusura di aziende con un’alta tecnologia. Centinaia di cassaintegrati di aziende in crisi rischiano la perdita definitiva del posto di lavoro. L’occupazione del settore in Italia sta drammaticamente calando. Cinque aziende associate Roca sono in amministrazione controllata o sono fallite. Tutto questo è stato ignorato nel discorso inaugurale del Presidente del Consiglio. Roca sostiene ogni nuovo progetto e ogni futuro investimento soprattutto nella nostra zona che è ritenuta la Capitale dell’Energia. Ma il passaggio all’energia rinnovabile richiede ancora tanti anni con tanta ricerca e nel frattempo avremo bisogno di gas metano. Purtroppo questo governo non sembra accogliere gli appelli delle aziende e preferisca importare il gas metano dall’estero anche da paesi dove non c’è il rispetto della sicurezza e dell’ambiente. Roca si è resa disponibile di illustrare le iniziative che potrebbero evitare di perdere un settore strategico per la nostra economia con competenze che potrebbero essere utilizzate negli auspicabili impianti di energia pulita. Roca inoltre si è resa disponibile a collaborare con il Mise a una rapida formulazione del Pitesai, piano che dovrebbe essere realizzato entro l’estate del 2020 per poi sbloccare le attività oil & gas in Italia".

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