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Grandinate e maltempo: pesche e susine cadute dalle piante per il forte vento

Il giorno dopo la tempesta di grandine, pioggia e vento che si è abbattuta sulle province di Modena, Bologna e Ravenna nelle prime ore del pomeriggio di sabato,  le aziende agricole della regione iniziano la conta dei danni

Danni ingenti a vigneti, grano e frutteti. Il giorno dopo la tempesta di grandine, pioggia e vento che si è abbattuta sulle province di Modena, Bologna e Ravenna nelle prime ore del pomeriggio di sabato,  le aziende agricole della regione iniziano la conta dei danni. Nel modenese - informa Coldiretti Emilia Romagna - sono stati colpiti soprattutto i vigneti,  completamente imbiancati dalla grandine, caduta in taluni casi con chicchi più grandi di una pallina da golf. Danni si registrano anche sui pereti - continua Coldiretti Emilia Romagna - con alberi spogliati e frutti caduti, sul frumento che è stato allettato proprio all'inizio della mietitura e su mais e sorgo che sono stati completamente defogliati.

Problemi anche nel bolognese - prosegue Coldiretti Emilia Romagna - nelle zone di San Giovanni in Persiceto e Medicina con danni diffusi su sementi,  carote, cipolle, patate e bietoloni. Nel ravennate - continua Coldiretti regionale - le più colpite sono state le pesche di varietà Royal glory, colpite dalla grandine e staccate dalle piante dalle fortissime raffiche di vento, così come le susine. Anche in Romagna il forte vento ha allettato campi di grano pronto alla mietitura.

Secondo un'analisi di Coldiretti, quest'anno in Italia sono state rilevate fino ad ora 124 grandinate violente pari a quasi il doppio di quelle registrate nello stesso periodo dello scorso anno (+88%). Sono gli effetti di una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali e bombe d'acqua i cui effetti si fanno sempre più devastanti.

Aggiunge  il presidente di Cia Romagna, Danilo Misirocchi: “Non è ancora finita la conta dei danni del maltempo di maggio che gli agricoltori si trovano daccapo. A fasce, ma tutta la Romagna è stata interessata: dalla dorsale appenninica, alla pianura al mare”. Pioggia, grandine e forte vento nel ravennate, forlivese, cesenate, nel riminese violenti acquazzoni. Albicocche, pesche, pere, uva, susine, grano, orzo, mais, orticole, sementiere: di nuovo sotto stress, di nuovo verifiche per cercare di capire quali conseguenze ci saranno sulle colture dopo gli ultimi violentissimi temporali. Molte le colture a ridosso della raccolta, altre in maturazione. Alcune colture, come ad esempio alcune sementiere, erano già in affanno per le temperature troppo alte e il troppo secco di giugno. “Solo nei prossimi giorni, coi rilievi in campo, si potranno avere stime più precise in merito agli effetti sul comparto frutticolo, cerealico, orticolo e sementiero (si parla di centinaia e centinaia di ettari in Romagna). Danni che si aggiungono a danni – sottolinea Misirocchi - e che compromettono sempre più l’agricoltura di un intero territorio, la liquidità delle aziende agricole (già in affanno da tempo non solo a causa del meteo), con effetti che si riversano anche sull’indotto”.  

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