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Cronaca

Guardie giurate in stato d'agitazione: "Turni da 13 ore senza giubbotto antiproiettile"

I dipendenti impiegati nei servizi di vigilanza armata presso banche e uffici pubblici e privati del territorio aderiscono allo stato di agitazione proclamato dal sindacato Ugl Sicurezza Civile

I dipendenti dell'istituto di vigilanza "Cittadini dell'Ordine" impiegati nei servizi di vigilanza armata presso banche e uffici pubblici e privati del territorio di Ravenna, Faenza e Lugo aderiscono allo stato di agitazione proclamato dal sindacato Ugl Sicurezza Civile, sindacato confederale della categoria guardie giurate. "Lo facciamo per ottenere il rispetto delle prescrizioni contrattuali in molti casi violate - spiegano dal sindacato - Turni continuativi di lavoro di 12/13 ore, diritto al riposo non sempre rispettato, ferie non accordate, rimborsi chilometrici accreditati con mesi di ritardo, piantonamenti sprovvisti di giubbotto antiproiettile e radio ricetrasmittente e richiesta di turni di servizio con auto privata. Abbiamo in tutte le forme chiesto di rispettare quanto previsto nel contratto attraverso notifiche alla sede legale di Bolzano, vari incontri in sede locale con l'azienda e abbiamo pure stilato un verbale di accordo fra le parti, con l'intervento della consigliera di parità, che purtroppo non è stato rispettato".

I lavoratori continuano a lamentare difficoltà. "A queste sofferenze lavorative, quasi costretti a chiedere ed elemosinare diritti sanciti dalla legge e dai contratti collettivi nazionali, abbiamo detto stop. In, accordo con la segreteria nazionale di categoria dell'Ugl abbiamo notificato ai vertici aziendali la proclamazione dello stato di agitazione. Risultato? A oggi, a distanza di quasi 10 giorni, non ci è pervenuta alcuna risposta - commenta Filippo Lo Giudice, segretario regionale dell'Ugl Sicurezza Civile - In assenza di una risposta ufficiale dell'azienda, i dipendenti hanno riferito e documentato che vi sarebbe un orientamento negativo dei "Cittadini dell'Ordine" alle nostre richieste. Come risposta alla nostra iniziativa, inoltre, prendiamo atto che le guardie giurate che hanno aderito allo stato di agitazione sono sottoposte ad un “trattamento” ritorsivo. Su questo fronte, a difesa dei lavoratori, sono pronto ad attivarmi in sede legale con la procedura dell'articolo 28 dello Statuto dei lavoratori, ravvisando nell'operato dell'azienda gli estremi di una vera e propria condotta antisindacale. Stanchi di dover accettare una condizione che di giorno in giorno crea sempre più disagi ai lavoratori e alle loro famiglie abbiamo proclamato lo stato di agitazione della categoria, informando gli organismi competenti - Commissione nazionale di garanzia, Prefettura e Questura di Ravenna e Ispettorato del lavoro. Chiediamo anche un incontro urgente all'Itl (Ispettorato territoriale del lavoro) di Ravenna per “violazione dei verbali di accordi contrattuali sottoscritti fra sindacati e azienda”".

> LA REPLICA DELL'AZIENDA: "BASSISSIMA ADESIONE"

In una nota successiva e di contro-replica il sindacalista Ugl Filippo Lo Giudice sostiene inoltre che “alla protesta sindacale ha aderito l'85% delle guardie giurate in servizio” e che “spiace constatare che questa opportunità di dialogo fra le parti non sia stata colta, ma anzi sia occasione per negare la realtà”. Questa la replica di Filippo Lo Giudice, segretario regionale dell' Ugl Sicurezza Civile dell'Emilia-Romagna (il sindacato più rappresentativo delle guardie giurate): “La scrivente segreteria sindacale ha assolto diligentemente e a norma di legge la proclamazione dello stato di agitazione con Pec certificata e carta intestata e informando le autorità competenti, a partire dalla Commissione di garanzia sugli scioperi che nulla ha avuto da eccepire”.

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