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Cronaca Lugo

I capperi di Lugo "sposano" il sale di Cervia e diventano solidali

I celebri capperi che crescono sulla Rocca di Lugo sono stati donati alle saline di Cervia, che ne ha predisposto la conservazione e ne metterà in vendita una parte, il cui ricavato sarà devoluto alla Lilt

I capperi di Lugo in sale di Cervia diventano solidali. Quest’anno, infatti, i celebri capperi che crescono sulla Rocca di Lugo sono stati donati alle saline di Cervia, che ne ha predisposto la conservazione e ne metterà in vendita una parte, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza, alla Lilt (Lega italiana per la lotta contro i tumori).

“Siamo molto contenti di riproporre anche quest’anno la collaborazione con Cervia – ha dichiarato Pasquale Montalti, assessore alla promozione urbana del comune di Lugo -. Dopo il successo dell’anno scorso abbiamo deciso di proseguire il progetto, con un’attenzione anche al sociale. Una parte del ricavato sarà infatti devoluta alla Lega italiana per la lotta contro i tumori”. Il sodalizio tra le due città non è nuovo: per il secondo anno, dopo l’esperimento dell’anno scorso, viene infatti proposta la nuova ricetta che unisce il sale di Cervia ai capperi della Rocca di Lugo, combinando quindi un importante sodalizio tra questi due prodotti tipici dei territori. Si tratta di un progetto condiviso tra il Comune di Lugo, l’Amministrazione comunale di Cervia e le saline di Cervia, che hanno fornito il sale.

I capperi di Lugo in sale di Cervia, 120 vasetti da 70 grammi ciascuno, sono in vendita presso le saline di Cervia. La raccolta dei capperi della Rocca avviene in maggio, con la fioritura. Subito dopo la raccolta, le gemme dei fiori vengono messe a conservare. I capperi di Lugo, una volta pronti vengono donati dall'smministrazione comunale alle autorità in visita e agli sposi che celebrano il matrimonio in Rocca. La presenza secolare dei capperi nella Rocca di Lugo è suffragata fin dall’Ottocento da documenti e registri contabili conservati nell’archivio comunale, dove si trova la voce specifica tra le entrate del bilancio comunale, con tanto di gare periodiche di affidamento a privati della raccolta e controversie per il rispetto delle regole e dei prezzi pattuiti.

Nel 1872 il canone di affitto per i capperi producibili nei muri esterni della rocca era di 75 lire, mentre nel 1878 la “corrisposta annuale” per lo stesso prodotto era di 80 lire. La raccolta è stata interrotta solo nel periodo tra le due guerre mondiali. Successivamente, negli anni ’60 e ’70 del Novecento, la raccolta dei capperi non venne più effettuata in maniera costante ma le gemme vengono lasciate sulla pianta e non più valorizzate. In questo periodo la raccolta veniva effettuata da cittadini privati per il loro uso e consumo e la raccolta era consentita fino ad altezza d’uomo.

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