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Cronaca

Parcheggi abusivi dei nomadi: "Quello che il sindaco non ha fatto e che farà l’opposizione"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di RavennaToday

Il 15 settembre scorso, il sindaco di Ravenna annunciava che “la situazione del parcheggio della basilica di Classe è tornata alla normalità”: aveva finalmente tolto le tende il clan di nomadi che in estate, dal 2013, stanziava a fianco di un monumento tra le più celebri al mondo, nonostante i ripetuti e inascoltati allarmi della popolazione locale e di Lista per Ravenna sui concomitanti problemi di degrado igienico, civile e sociale del paese. Si spera che non ritornino la prossima estate. Ma il “successo” non si è avuto per “le azioni concertate fra il Comune e le Forze dell'Ordine”, come ha detto Matteucci. Dopo oltre due anni di totale acquiescenza del Comune, la svolta è stata segnata dalla manifestazione popolare organizzata da Lista per Ravenna il 17 luglio scorso, davanti alla basilica di Sant’Apollinare, che non per caso ha indotto il sindaco a compiere la prima azione concreta, sia pure insufficiente: l’ordinanza di divieto di sosta nel parcheggio dei camper, tuttavia non condivisibile, perché ha colpito sconvenientemente i pullman e le auto, a danno dei turisti e della popolazione locale, insieme alla chiusura della fontana presso cui si consumava il maggior degrado. Ma non sarebbe bastato se il 31 agosto le forze dell’ordine statali non avessero attuato, senza coinvolgere il Comune, il sequestro dell’orto di via Mazzotti che costituiva, a breve distanza dalla basilica, la base operativa del medesimo clan,  e requisito anche camper e furgoni. Cosa avrebbe dovuto fare il Comune e non ha fatto? Lo dimostriamo in tre capitoli.

1. Che i nomadi non si limitassero a sostare coi loro camper nel parcheggio della basilica, bensì a campeggiarvi, è stata la causa esclusiva del degrado, testimoniata pubblicamente non solo dai cittadini e da LpRA, ma, ad esempio, dal consiglio territoriale Ravenna Sud del Comune: “facevano la doccia utilizzando l'acqua per il rifornimento camper, facevano il bucato, si predisponevano a dormire all'aperto, montavano tendine da campeggio, consentivano ai bambini di fare i loro bisogni liberamente anche in zone pubbliche, tipo il campo giochi limitrofo all'area, ecc.” (https://www.ravennanotizie.it/articoli/2013/08/caso-nomadi-a-classe-interviene-antonio-mellini-presidente-del-consiglio-territoriale-ravenna-sud.html). L’art. 185 del codice della strada punisce esplicitamente i camperisti che campeggiano in un parcheggio. Ebbene, la documentazione che ho raccolto dalla polizia municipale dimostra che dal 2013 a tutta l’estate 2015 ha emesso, in violazione a tale articolo, solo 6 sanzioni, nessuna delle quali a Classe e nessuna a nomadi. Il 27 luglio 2015, sollecitata dalla manifestazione indetta da LpRA, la polizia municipale ha dichiarato che dal 1° aprile 2015, dopo aver ricevuto dai cittadini segnalazioni allarmanti sui nomadi da Classe, era intervenuta sul posto elevando 26 sanzioni. In realtà, sono state 25, nessuna per divieto di campeggiamento, e solo 11 a Classe (14 a Ravenna), di cui solo 7 a nomadi, e non nel parcheggio della basilica (6 esternamente agli orti per guida senza patente o divieto di sosta). Lo stesso per le 8 sanzioni applicate ai nomadi il 16 agosto (sosta vietata e violazioni sui rifiuti). 

2. Sugli orti di via Mazzotti, tra cui quello di proprietà del clan di nomadi, il sindaco e gli uffici comunali hanno ricevuto svariate segnalazione di usi abusivi, che nulla avevano a che fare con la destinazione urbanistica ad orti, quali lo stazionamento di roulotte, l’allevamento di animali di piccola e media taglia, rifiuti abbandonati in loco o gettati nello scolo confinante. Non risulta che vi siano mai stati effettuati interventi volti ad applicare le dovute sanzioni in materia di violazioni varie di legge o regolamento, a partire da quelle in materia urbanistica/edilizia (art. 44 del decreto 380 del 2011). Il problema persiste, notificato invano al sindaco da un cittadino che si dichiara costretto “a tenermi le prostitute con i loro terreni pieni di erbacce, rifiuti e camper vicino al terreno da me coltivato veramente a orto, come la destinazione prevede”.

3. Dal 2008, esiste in Comune un fac-simile di ordinanza del sindaco (allegato), predisposta esplicitamente per “un gruppo di nomadi costituito da nr…..caravan ed autocaravan e da circa…persone fra uomini, donne e bambini”, che dispone “per motivi di carattere igienico-sanitario essendo l’area priva di ogni servizio necessario per assicurare condizioni igienico-sanitarie”, “lo sgombero immediato… di tutti i mezzi e le persone che ivi sostano non a fini di parcheggio, ma a fini di sosta e di campeggio”. Tutto ciò dopo che la polizia municipale fosse intervenuta senza esito “intimando ai nomadi …di allontanarsi dal parcheggio”. Ebbene, quel fac-simile è stato utilizzato, per una sola “ordinanza di sgombero immediato zingari in Via F.lli Mazzotti a Classe”, nello stesso 2008, anno (e poi basta) in cui il sindaco si dedicò all’allontanamento dei nomadi dai confini del Comune. Dunque avrebbe potuto farlo anche nelle ultime tre estati in cui il fenomeno si è radicato nel parcheggio di Classe. Ma non lo ha fatto.
In sostanza. Li hanno lasciati stare senza problemi, presso la basilica di Classe, nel parcheggio e nell’orto di via Mazzotti.
Quello di cui sopra, che non hanno fatto, lo farà l’attuale opposizione quando avrà vinto le elezioni comunali di maggio.

Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna

 

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